Territorio
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Il 18 ottobre un incontro per parlare di consumo di suolo e valorizzazione del territorio

Martedì 18 ottobre, a Serralunga d’Alba, l’Ordine degli Architetti di Cuneo organizza un incontro per aprire la discussione sul tema, invitando alla testimonianza e al dialogo professionisti del settore, politici, studiosi, rappresentanti del mondo economico e di quello imprenditoriale.

Imprenditori, professionisti e istituzioni si confrontano per individuare una visione strategica sui temi della rigenerazione urbana


Serralunga D’Alba, (Fondazione Mirafiore) Martedì,
18 ttobre 2016 - h.9-12.30 / 14.30- 18.30

L’ipotesi di azzeramento del consumo di suolo, prevista entro il 2050, apre nuovi scenari sulla rigenerazione urbana e sulla tutela delle aree agricole. L’Italia necessita di politiche strutturali che vadano al di là del semplice contenimento del consumo di suolo, ma offrano una visione strategica per affrontare il futuro e aiutino il sistema paese a mettere in valore il proprio patrimonio culturale, paesaggistico e architettonico. In particolar modo i territori patrimonio Unesco di Langhe Roero e Monferrato si trovano di fronte a una straordinaria opportunità per l’economia e lo sviluppo locale, che richiede un’attenzione particolare sulla pianificazione urbanistica e, più in generale, sulla progettazione degli interventi sul territorio.

Martedì 18 ottobre, a Serralunga d’Alba, l’Ordine degli Architetti di Cuneo organizza un incontro per aprire la discussione sul tema, invitando alla testimonianza e al dialogo professionisti del settore, politici, studiosi, rappresentanti del mondo economico e di quello imprenditoriale.

L’obiettivo della giornata sarà quello di condividere idee, esperienze e punti di vista, in modo da individuare percorsi virtuosi di sviluppo del territorio, in grado di veicolare una cultura diffusa della trasformazione di qualità, tanto nelle opere pubbliche che in quelle private, capace di consumare meno risorse ambientali nel giusto equilibrio tra tradizione e innovazione, storia e contemporaneità. Una trasformazione che sia motore di un’economia sempre più orientata verso un mercato globale.
Qualche numero può servire a inquadrare la situazione.
Secondo il rapporto ISPRA del 2015, il consumo di suolo in Italia è passato dal 2,7% degli anni ’50 al 7,0% del 2014 (contro il 4,1% della mediaUE). Negli ultimi anni, il processo di artificializzazione è continuato a crescere in modo significativo: tra il 2008 e il 2013 il fenomeno ha riguardato almeno 55 ettari al giorno, con una velocità compresa tra i 6 e 7 metri quadrati di territorio che sono stati irreversibilmente persi ogni secondo.

Il Piemonte è una delle regioni italiane in cui il fenomeno è accelerato maggiormente, passando da una forbice compresa tra il 2,2/3,9% degli anni ’50 a una compresa tra il 5,9/8,2% di oggi, che diventa 11,3% se si considera il consumo di suolo effettivo, quello cioè privato di aree su cui l’uomo non può intervenire e quindi preservate naturalmente (bacini idrici, aree con pendenza elevata, etc). Nello specifico, se la provincia di Torino è, insieme alla provincia di Roma, quella con il maggior numero di ettari di territorio consumato in Italia (54 mila ettari, pari all’8% dell’intero territorio a disposizione), la provincia di Cuneo è posizionata molto in alto in questa poco virtuosa classifica (Oltre 33 mila ettari consumati, pari al 5,1% dell’intero territorio a disposizione).

“Il consumo del suolo è un problema di fronte a cui non possiamo più nasconderci - afferma Claudio Bonicco, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Cuneo - Il suolo è una risorsa finita, non rinnovabile, e come tale deve essere utilizzata con grande attenzione. Non è solo importante quanto suolo si consuma ma anche e soprattutto come e dove si interviene, a maggior ragione in un territorio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità. E’ necessario avviare un processo di cambiamento culturale sui temi legati allo sviluppo del territorio, che sappia mettere allo stesso tavolo le istituzioni, gli addetti ai lavori, il mondo economico, i cittadini. Il convegno che abbiamo organizzato a Serralunga d’Alba vuole proprio essere un passo importante in questa direzione”.

“A livello europeo - prosegue Bonicco - esistono politiche di governo del territorio illuminate, che guardano al futuro con strategie avanzate, dove la norma è diretta conseguenza del progetto e non viceversa. In queste realtà i concorsi di progettazione rappresentano la normalità, la cultura è elemento di valorizzazione al centro delle trasformazioni e un euro di investimento pubblico è capace di generarne quattro privati. E’ ora che anche l’Italia vada in questa direzione. E’ ora che l’edilizia diventi il motore di questo cambiamento sempre più necessario”.
Il convegno del 18 ottobre, che ha ottenuto 6 crediti formativi da parte dell’Ordine degli Architetti e 3 crediti formativi dall’Ordine dei Geometri, si strutturerà in due momenti ben distinti.
La mattinata, a partire dalle 9e30, sarà dedicata ad alcune testimonianze tecniche, fondamentali per delineare l’argomento e mettere sul tavolo i primi spunti di riflessione. Paolo Ceccarelli, professore emerito di Urbanistica dell’Università di Ferrara, titolare della cattedra UNESCO in Pianificazione Urbana e Regionale per lo sviluppo locale sostenibile, condividerà la propria esperienza parlando de “I Paesaggi vitivinicoli, centri storici e patrimoni dell’Umanità: territori ed esperienze a confronto a cavallo tra modernità e tradizione”. Diego Zoppi, Consigliere e Coordinatore del Dipartimento di Politiche Urbane e Territoriali dell’Ordine Nazionale degli Architetti, parlerà di “Consumo di suolo e rigenerazione urbana, dalla prospettiva dei piccoli comuni e dei territori rurali”. Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, esporrà poi il punto di vista del mondo imprenditoriale che opera sul territorio.

I lavori proseguiranno nel pomeriggio con l’apertura del tavolo di discussione istituzionale, moderato e stimolato dal Presidente dell’Ordine degli Architetti di Cuneo, Claudio Bonicco, e dal direttore del Giornale dell’Architettura, Luca Gibello. Traendo spunto dalle testimonianze della mattinata e dalle esperienze personali, il tavolo vuole essere un importante momento di confronto, analisi e proposta strategica per il futuro del territorio. Ne prenderanno parte Giuseppe Capocchin, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti e Giuseppe Santoro, Presidente Inarcassa, esponenti del mondo politico come l’europarlamentare Alberto Cirio, membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Marina Bonaudo, funzionario della Regione Piemonte in materia di valorizzazione e tutela del paesaggio e Paola Magosso, Dirigente della Regione Piemonte, responsabile Copianificazione Urbanistica Area Sud. Esponenti del mondo associativo, a partire dall’Anci per passare a Gianfranco Comaschi, Presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, Marisa Fantin, Vice Presidente INU, Andrea Tomasi, Presidente Fondazione Inarcassa. Esponenti del mondo imprenditoriale come Franco Biraghi, Presidente di Confindustria Cuneo, e del mondo universitario, come il Professor Carlo Alberto Barbieri, del dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino.

Ufficio Stampa Ordine degli Architetti di Cuneo
Stefano Bosco - Tel.338.9321089 - Stefano.bosco@email.it www.spazi-inclusi.it

 

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