Superbonus
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Idrobonus: nel Decreto Rilancio estendere il "superbonus" agli interventi contro il rischio idraulico

La proposta viene dall'AII, l'Associazione Idrotecnica Italiana che ha presentato un emendamento al Decreto Rilancio proponendo la detrazione fiscale al 110% per gli interventi per la riduzione del rischio idraulico

Detrazione fiscale al 110% (superbonus) anche per gli interventi per la riduzione del rischio idraulico. La chiede l'Associazione Idrotecnica Italiana per molti interventi che, oltre a dare una spinta all'economia ed all'occupazione, permetterebbero di evitare la perdita di vite umane, di evitare danni e di migliorare l'ambiente e la qualità della vita.

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Fra le molte proposte di emendamenti al DL 34/2020 ("decreto rilancio") all'esame della Camera dei Deputati c'è anche l'idrobonus, cioè la detrazione fiscale per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio idraulico (emendamento n. 119.42). E' una proposta che era stata avanzata dall'Associazione Idrotecnica Italiana, su iniziativa della Sezione Sicilia Orientale, nel novembre 2018, all'indomani dell'alluvione che fece 12 vittime in Sicilia, fra cui un'intera famiglia a Casteldaccia. Allora era stato chiesto, al governo e a tutti i partiti, di equiparare gli interventi per la riduzione del rischio idraulico a quelli per la riduzione del rischio sismico, ma la proposta non aveva trovato copertura finanziaria e non era stata accolta.

Detrazione fiscale al 110% anche per gli interventi contro il rischio idraulico: l'emendamento proposto dall'Associazione Idrotecnica Italiana al Decreto Rilancio

Ora la proposta è stata inserita in un emendamento al DL 34/2020 all'esame della Camera dei deputati. Si chiede di estendere la detrazione fiscale del 110% (il cosiddetto "superbonus") prevista nel decreto rilancio per gli interventi finalizzati al risparmio energetico o alla riduzione del rischio sismico, agli interventi per la riduzione del rischio idraulico ("idrobonus"). Infatti risparmiare la perdita di vite umane non è certo meno importante (al contrario, è più importante!) di risparmiare energia, e in Italia il rischio idraulico non è inferiore a quello sismico. Anzi, le alluvioni, anche se generalmente colpiscono zone più ristrette, avvengono con frequenza molto maggiore dei terremoti.

I possibili interventi di riduzione del rischio idraulico

Potrebbero beneficiarne, ad esempio: la trasformazione delle superfici impermeabili in superfici permeabili, la realizzazione di opere per conseguire l'invarianza idraulica o idrologica rispetto alle condizioni che preesistevano all'edificazione, il recupero delle acque meteoriche, la delocalizzazione dei fabbricati esistenti nelle fasce fluviali e nelle aree classificate a rischio nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) o nei Piani di Gestione del Rischio di Alluvione (PGRA), gli interventi sulle sponde dei corsi d'acqua operati dai proprietari frontisti, ed altri interventi di messa in sicurezza ordinati dalla pubblica autorità o suggeriti nei PAI o nei PGRA.

Incentivare i privati a realizzare questi interventi permetterebbe loro di vivere con più sicurezza, darebbe più sicurezza agli altri, stabilizzerebbe il territorio e migliorerebbe l'ambiente e la qualità della vita. Questi interventi pertanto meritano senz'altro il superbonus, forse più e prima di altri interventi. Le delocalizzazioni, ad esempio, sono interventi in grado di abbattere radicalmente la condizione di rischio, ma sono molto invise ai proprietari, che non vogliono privarsi di un bene regolarmente acquisito, ed hanno bisogno di un forte incentivo. L'equiparazione proposta sarebbe di immediata applicazione perché le zone a rischio di inondazione sono già delimitate e classificate nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) o nei Piani di Gestione del Rischio di Alluvione (PGRA), già redatti in tutta Italia.

I veri vantaggi dell'"idrobonus"

L'idrobonus comporterebbe solo apparentemente una riduzione delle entrate fiscali (peraltro diluita in 5 anni). Al contrario, determinerebbe una forte riduzione delle spese a carico dello Stato e degli enti locali. Infatti, oltre al maggiore ritorno fiscale ed ai benefici conseguenti agli investimenti ed all'occupazione, già ampiamente accertati da anni per le agevolazioni già vigenti, e di effetto immediato (e oggi particolarmente utili, anzi necessari per superare la gravissima crisi economica), la norma consentirà di ridurre i costi per gli interventi sui corsi d'acqua o sulle reti fognarie e le spese per la riparazione dei danni causati, ormai con troppo alta frequenza, dalle frequenti alluvioni, oltre all'incommensurabile beneficio conseguente alla riduzione delle perdite di vite umane. 

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