I volumi interrati sono soggetti a contributo di costruzione

Oggetto del Ricorso

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sezione staccata di Catania, il 25/07/2024 ha pubblicato la sentenza sul ricorso del 2021 contro il Comune, relativamente all’accertamento della corretta e legittima determinazione degli oneri concessori dovuti in relazione alla pratica edilizia e alla richiesta della restituzione di quanto maggiormente ed indebitamente percepito dal Comune.

La controversia sui volumi interrati

Il 27 giugno 2008, la ditta proprietaria ha presentato una richiesta di variante alla concessione edilizia per costruire un'autorimessa interrata e una riserva idrica.

Dopo il pagamento di 3.454,48 euro per il costo di costruzione e 50.134,55 euro per gli oneri di urbanizzazione, il Comune ha concesso la variante.

Tuttavia, la ricorrente contesta la correttezza degli oneri richiesti, affermando di aver versato solo per ottenere la concessione senza accettare la quantificazione.

Con il ricorso, chiede l'accertamento degli oneri giusti e la restituzione della somma ritenuta indebita. Secondo la ricorrente, il Comune avrebbe erroneamente incluso nel calcolo il volume degli interrati, evidenziando che questi non incrementano il carico urbanistico.

Dall'altro lato, il Comune, costituitosi in giudizio, ha ribadito la correttezza del suo calcolo, affermando che il volume interrato, con esclusione dei soli volumi tecnici (come, ad esempio, la vasca idrica), va considerato nel conteggio degli oneri concessori, atteso che nel concetto di costruzione rientra ogni intervento edilizio che incida sull’assetto del territorio, aumentando il carico urbanistico.

Decisione del TAR sugli oneri concessori sui volumi interrati

La sezione di Catania del TAR Sicilia ha valutato le argomentazioni delle parti e ha ritenuto infondato il ricorso.

Si è affermato che la valutazione volumetrica deve includere gli spazi interrati, eccetto i volumi tecnici, poiché anche questi interventi contribuiscono a modificare il carico urbanistico. La normativa comunale e il D.P.R. n. 380/2001 confermano che i volumi interrati, compresi nel calcolo degli oneri, sono soggetti a contribuzione.

Pertanto, il ricorso è stato respinto. La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese di lite in favore dell’amministrazione resistente, liquidate in euro 2.000,00, oltre spese generali nella misura del 15%, IVA e CPA come da legge.