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i TERREMOTI SI POSSONO PREVEDERE ? Dopo Marco Billi anche il giudice Giuseppe Grieco ?

Il terremoto dell’Aquila che ha portato al crollo tra gli altri della Casa dello studente (dove morirono 8 ragazzi) “non era affatto imprevedibile”. Depositata la sentenza per la condanna relativa alla Casa dello Studente de l'AQUILA.

Il sisma aquilano poteva essere previsto "essendosi verificato in quello che viene definito periodo di ritorno, vale a dire nel lasso temporale di ripetizione di eventi previsto per l'area aquilana'' ...  ''è stato indicato in circa 325 anni dall'anno 1000''. Inoltre, ''si è trattato di un terremoto certamente non eccezionale per il territorio aquilano e assolutamente in linea con la sismicità storica dell'area''.

Sono queste le frasi chiave del giudice Giuseppe Grieco nella sentenza del processo per il crollo della Casa dello studente, che ha visto la condanna di 4 imputati e l'assoluzione di altrettanti indagati.

Molti giornali oggi comparano quanto dichiarato dal Giudice Giuseppe Grieco con quanto scrisse il collega Marco Billi.

A noi paiono molto diverse. Da un lato si accusavano 8 persone della Commissione Grandi Rischi di non aver previsto l'arrivo di un terremoto a breve ... dall'altro si accusano alcuni tecnici di non aver considerato il rischio sismico nelle attività di loro competenza. Sulla prima noi di Ingenio abbiamo solidarizzato con gli accusati e condannati in primo grado.

In questo terremoto sono morte molte persone e molte stanno pagando ancora oggi le conseguenze sotto tanti profili: non trasformiamo una tragedia terribile in un'occasione per fare notizia a tutti i costi o per fare campagna elettorale. 

Una cosa è certa: il 44% della superficie nazionale è ad elevato rischio sismico ed in essa risiede il 36% della popolazione e il 10% del territorio italiano è soggetto ad un elevato rischio idrogeologico. I terremoti con Mw ≥ 6.5, dal 1400 a oggi, sono stati 39, nell'ultima settimana ci sono stati 38 eventi con magnitudo > 2. In questo contesto:

  • i terremoti e i dissesti non si PREVEDONO ma si PREVENGONO
  • la PREVENZIONE non passa attraverso un sistema che INCENTIVA solo gli INTERVENTI di RATTOPPAMENTO degli EDIFICI OBSOLETI
  • occorre ELIMINARE le norme che non permettono o, di fatto, disincentivano gli INTERVENTI DI RICOSTRUZIONE degli EDIFICI OBSOLETI (come la legge sulle distanze minime del 68, o sugli oneri concessori del 78)
  • gli esperti vanno chiamati non per prevedere (LO HANNO GIA' FATTO CON LE MAPPE SISMICHE) ma per definire tecniche di PREVENZIONE
  • i disastri si combattano anche facendo PREVENZIONE con la popolazione (vedi progetto IO NON TREMO)

e come si è introdotta una classificazione energetica degli edifici si dovrebbe introdurre una classificazione sulla ROBUSTEZZA degli EDIFICI, perchè io, libero cittadino, devo poter valutare quando acquisto una casa anche quanto questa sia robusta e, soprattutto, non dover aver paura ogni volta che cambiano le norme sismiche o le mappe sismiche! e per arrivare a questo si deve superare il concetto di prestazioni minime e arrivare a valutare l'equazione CAUSA-EFFETTO.

Infine, occorre che si arrivi il prima possibile a un GRANDE PIANO che tenendo conto delle valutazioni di rischio e dell'importanza delle strutture finalmente PROGRAMMI in modo TEMPORALE gli INTERVENTI, perchè finchè vi sono norme che NON DISTINGUONO, nella massa finisce che NULLA CAMBIA. Per capirci: a seguito di un sisma non ci devono essere situazioni di rischio per le persone, ma per quanto riguarda gli edifici una casa può essere inagibile per un anno (l'inagibilità può essere collegata anche a problemi non strutturali), una scuola per tre mesi, un ospedale MAI!

Andrea Dari