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I soldi della nostra previdenza per salvare MPS e le banche in crisi?

L'Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati) ha deliberato di "sostenere l'iniziativa Atlante 2" per il salvataggio bancario, dopo la richiesta del governo di immettere 500 milioni di euro.

L'Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati) ha deliberato di "sostenere l'iniziativa Atlante 2" per il salvataggio bancario, dopo la richiesta del governo di immettere 500 milioni di euro.
L'assemblea dell'associazione, sottolinea nel documento approvato "l'importanza di investire a sostegno del sistema paese, nel quale i professionisti operano”.
La decisione dell'associazione delle casse pensionistiche di investire nel fondo Atlante 2 è scaturita nel pomeriggio di ieri, al termine dell'assemblea straordinaria dei vertici degli enti, convocata subito dopo l'incontro fra una delegazione dell'Adepp (guidata dal presidente Alberto Oliveti) con il premier Matteo Renzi e il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, a Palazzo Chigi, lo scorso giovedì.

L'Adepp, l'associazione alla quale aderiscono 19 Casse di previdenza privata e rappresenta oltre 2milioni di professionisti in un comunicato ha sottolineato di valutare con la "massima attenzione" l'investimento in Atlante2. "Considerata la priorità del ruolo dei cda, del rispetto delle asset allocation e delle procedure nelle proprie politiche di investimento, nell'attesa di ricevere le proposte tecniche per le necessarie valutazioni sui rischi e sul rendimento nonché le formali direttive da parte dei ministeri vigilanti in materia di investimenti - si legge ancora nella nota di Adepp - delibera di sostenere l`iniziativa Atlante2.

Sul Sole 24 Ore una precisazione: l'operazione non è condivisa da tutto il sistema, a chiamarsi fuori tre Casse: quella dei Commercialisti, in regime di prorogatio dei vertici ormai scaduti, di Inarcassa (Ingegneri e architetti) e dei Veterinari, che hanno deciso di non aderire alla chiamata alle armi finanziarie di questa «operazione di sistema».

Sul sito di INARCASSA non ci sono indicazioni, ma il presidente, l’arch. Santoro, solo un mese fa aveva precisato al Congresso degli Ingegneri che la Cassa non avrebbe investito in Atlante, a meno di accordi con il governo riguardanti la tassazione a cui la cassa è soggetta. Al momento quindi la posizione di INARCASSA sembrerebbe restare quella di partenza.

Ma per quale motivo le Casse di professionisti dovrebbero investire in un fondo salva banche?

Le Casse dei professionisti sono soggetti che investono a fini previdenziali, con obiettivi cioè di lungo termine, e che a differenza dell’Inps che non ha un patrimonio da investire e da allocare, hanno il compito di mettere a frutto nel modo migliore i contributi che periodicamente i lavoratori affidano loro. Occorre capire se investire in crediti deteriorati e in sofferenze rientra in questa possibilità: non sembra proprio. Allora cosa c’è dietro a questa operazione?

Sappiamo che non è possibile - in queste operazioni di salvataggio - intervenire con aiuti di stato. Sappiamo che le Casse di Previdenza ambiscono a vedersi riconosciuta la loro natura di Enti privati. Bene, in cambio del sostegno all’iniziativa Atlante2 le Casse otterrebero dall’esecutivo la trasformazione della loro natura da pubblica a privata. Ma non solo. Sulle richieste delle Casse Private era intervenuto una settimana fa Alberto Oliveti, presidente di Enpam, la Cassa previdenziale dei medici ( la più grande per patrimonio, 18 miliardi di euro)e presidente di Adepp: "Ci sono tre condizioni che potrebbero spingere alcune Casse a partecipare ad Atlante2: vogliamo che sia riconosciuta la nostra natura privata; il regolamento sugli investimenti delle Casse, in gestazione da 5 anni, deve trasformarsi in un codice di autoregolamentazione; infine i soldi che paghiamo allo Stato per la spending review, circa 20/25 milioni di euro l’anno, devono esser utilizzati per l’assistenza a sostegno dei professionisti".