I radiatori nella riqualificazione energetica degli edifici, scegliere tra le diverse tipologie e come posizionarli correttamente
La scelta e il corretto posizionamento dei radiatori influenzano l'efficienza del sistema di riscaldamento e il comfort abitativo. Questo articolo analizza le diverse tipologie di termosifoni e fornisce indicazioni pratiche per una distribuzione ottimale del calore, riducendo i consumi energetici e migliorando la sostenibilità degli edifici.
Capire dove posizionare i termosifoni nelle stanze della propria casa è uno dei dubbi più frequenti quando si ci trova a dover ristrutturare un’abitazione.
Collocarli infatti nei punti giusti, tenendo anche in considerazione la grandezza delle stanze e la coibentazione dell’edificio, significa avere una distribuzione del calore corretta e riuscire anche a risparmiare energia o quanto meno a evitare gli sprechi.
Il sistema di riscaldamento tramite termosifoni
Quando si affronta una ristrutturazione o una riqualificazione di un’abitazione, una delle prime domande che sorgono è: come riscaldarla? E questo è certamente un aspetto non da poco, poiché al giorno d’oggi uno degli imperativi principali di qualsiasi intervento edilizio di riqualificazione e ristrutturazione è migliorare l’efficienza energetica della casa.
In questo articolo, dopo aver visto brevemente il funzionamento dei termosifoni, analizzeremo le diverse tipologie disponibili sul mercato e gli aspetti da considerare per una loro corretta progettazione e installazione.
Sebbene rappresentino il sistema di riscaldamento più tradizionale, c’è chi ormai li considera superati, mentre altri li ritengono ancora la soluzione più semplice ed efficace. La scelta dipende da molteplici fattori, tra cui le soluzioni adottate per l’intera ristrutturazione e le specifiche esigenze dell’abitazione.
Uno dei dubbi più comuni riguarda la posizione ideale dei termosifoni nelle stanze. Collocarli nei punti giusti, tenendo conto della dimensione degli ambienti e del livello di isolamento termico dell’edificio, permette di distribuire il calore in modo efficiente, riducendo i consumi energetici e limitando gli sprechi. Un corretto allineamento dei radiatori durante l’installazione è fondamentale per ottimizzarne le prestazioni, contribuendo a contenere i costi del riscaldamento e a ridurre l’impatto ambientale.
Oggi, i termosifoni non sono solo un elemento funzionale del sistema di riscaldamento, ma anche una vera e propria componente d’arredo. Design, materiali, colori e forme si integrano con lo stile della casa, trasformandoli in dettagli decorativi che arricchiscono gli ambienti.
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I sistemi di riscaldamento si suddividono in due categorie principali: quelli passivi, che sfruttano l’efficienza energetica dell’edificio, e quelli attivi, che producono calore tramite impianti specifici.
I sistemi ad aria forzata (le VMC) operano in modo più dinamico, utilizzando ventilatori per spingere l’aria calda attraverso una rete di condotti, mentre i termosifoni funzionano in maniera più passiva, sfruttando il principio di espansione termica per diffondere il calore tramite un sistema di tubazioni.
Un impianto di riscaldamento a termosifoni è composto da diversi elementi, la cui corretta integrazione garantisce una distribuzione uniforme del calore all’interno dell’abitazione.
Le componenti principali includono il termostato, la caldaia, la rete di tubazioni e i termosifoni stessi, che rappresentano il terminale del sistema.
Sul mercato esistono diverse tipologie di termosifoni, principalmente differenziate per il materiale di costruzione e il relativo costo. Indipendentemente dalla scelta, un impianto di riscaldamento a termosifoni è sempre caratterizzato da una struttura solida e ben definita.
Come funzionano i termosifoni
I termosifoni non sono i produttori di acqua calda, ma ne rappresentano invece il modo in cui il calore di quest’ultima viene distribuito negli ambienti in cui si trovano.
Il sistema di riscaldamento si compone di un circuito idraulico ad anello chiuso in cui circola il cosiddetto fluido termovettore (acqua, negli impianti domestici). Nella sostanza, all’interno del termosifone avviene un processo termodinamico contrario a quello che avviene all’interno della caldaia:
- 1. L’acqua calda, proveniente dalla caldaia, raggiunge il generico radiatore e riscalda il materiale di cui questo è formato. Essendo quest’ultimo generalmente un materiale che conduce il calore (per esempio può essere la ghisa, l’acciaio o l’alluminio), lo cede all’ambiente in due modi:
- a. per convenzione: grazie al movimento dell’acqua calda;
- b. per irraggiamento: la superficie del radiatore trasmette calore una volta che si è riscaldata;
- 2. Nel meccanismo progressivo di riscaldamento del radiatore, l’acqua che circola nello stesso comincia ad avere un decremento di temperatura (sta cedendo infatti calore, poiché lo ha ceduto all’ambiente). Finito il circolo nel radiatore, dunque, l’acqua (diventata ora fredda), si allontana e rientra in circolo nell’impianto, pronta per essere nuovamente riscaldata.
- 3. L’acqua a bassa temperatura, ora in circolo nell’impianto idrico, ritorna all’interno della caldaia, per riottenere un incremento di temperatura e avere sufficiente energia termica da ritrasmettere al radiatore.
Il termostato è un componente fondamentale del sistema di riscaldamento, in quanto rileva la temperatura degli ambienti e regola l’accensione e lo spegnimento della caldaia, garantendo così un clima costante e confortevole in casa, seguendo quella che è la temperatura desiderata impostata dagli utenti degli ambienti.
Le valvole termostatiche, invece, sono quei dispositivi installati sui termosifoni per migliorarne l’efficienza e ottimizzare il rendimento energetico. Il loro compito è regolare il flusso di acqua calda all’interno dei radiatori, modulando di conseguenza la quantità di calore diffusa nella stanza.
Ogni valvola è dotata di una testa termostatica con una scala graduata, solitamente da 0 a 5, che consente di impostare temperature diverse in base alle esigenze di ogni ambiente. Questo sistema permette di ridurre gli sprechi energetici e abbassare i costi in bolletta. Una volta selezionata la temperatura desiderata, la valvola termostatica regola automaticamente il passaggio dell’acqua per mantenerla costante: se la temperatura della stanza supera quella impostata, la valvola riduce progressivamente il flusso d’acqua fino a bloccarlo completamente; al contrario, se la temperatura scende, la valvola aumenta la portata per riportare il calore al livello desiderato.
Negli ultimi anni, sul mercato si stanno diffondendo dispositivi elettronici avanzati, che garantiscono una regolazione ancora più precisa, migliorando il comfort domestico e riducendo ulteriormente i consumi. Questi strumenti consentono di impostare temperature personalizzate per ogni stanza, assicurando un ambiente sempre confortevole ed efficiente.
Per mantenere i termosifoni sempre efficienti, è importante eseguire alcune semplici operazioni di manutenzione, come la pulizia regolare dalla polvere e alcuni accorgimenti pratici per favorire la corretta diffusione del calore. Ad esempio, è sconsigliato coprire i radiatori con panni o ostacolarne il flusso termico con mobili posizionati troppo vicino, poiché ciò comprometterebbe la distribuzione del calore.
All’inizio della stagione invernale, quando si riattiva il sistema di riscaldamento, è fondamentale controllare che i termosifoni si riscaldino in modo uniforme. Se ciò non accade, potrebbe esserci dell’aria intrappolata nel circuito. In questo caso, è necessario aprire la valvola di sfiato fino a quando non fuoriesce solo acqua, assicurandosi poi che la pressione della caldaia sia corretta tramite il manometro. Una pressione troppo bassa, infatti, potrebbe compromettere la circolazione dell’acqua e il corretto funzionamento dell’impianto.
Un altro problema che può impedire ai termosifoni di riscaldarsi uniformemente è il blocco delle valvole termostatiche. Durante la stagione estiva, quando il riscaldamento è spento, la parte in gomma della valvola può restare bloccata nella sua posizione di chiusura a causa del mancato utilizzo. In questi casi, è necessario sbloccare manualmente la valvola per ripristinare il normale funzionamento del termosifone.
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Diversi materiali per diverse forme
I caloriferi, come abbiamo accennato in precedenza, combinano insieme estetica ed efficienza energetica. In vendita si possono trovare modelli da disporre in verticale oppure in orizzontale, di forma tubolare, che sono quelli classici, dalle linee morbide e arrotondate, o quelli dalla forma più squadrata, adatti per ambienti moderni. Puoi inoltre sceglierli di diversi colori oltre il tradizionale bianco, ad esempio ci sono termosifoni neri dal grande impatto estetico.
- Termosifoni in ghisa
I primi termosifoni in assoluto furono realizzati in ghisa. Al giorno d’oggi, la loro produzione non si è fermata, ma in realtà ne sono presenti sempre di meno sul mercato, per via della loro voluminosità e poca praticità. La ghisa in realtà è un materiale che garantisce un’ottimale capacità di inerzia tecnica. Infatti sono gli unici termosifoni che continuano ad emanare calore anche dopo che sono stati spenti. Questo però risulta anche uno svantaggio, perché se ci mettono molto a spegnersi, ci mettono altrettanto tempo ad accendersi.
Si consiglia il loro utilizzo in ambienti dove si trascorrono molte ore, in quanto in caso contrario si sprecherebbe tanta energia senza sfruttarli a pieno. Per quanto riguarda l’arredo, questa tipologia non offre molta scelta di personalizzazione. I costi invece sono molto contenuti.
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- Termosifoni in acciaio
La realizzazione dei termosifoni in acciaio risale ad un’epoca molto recente. Infatti sono presenti in commercio da poco più di una decina d’anni. Si riscaldano molto rapidamente, e non mantengono il calore a lungo dopo lo spegnimento. Per questo motivo, sono più adatti agli ambienti ristretti come i bagni, e non alle stanze molto grandi. Offrono una grande presenza estetica all’ambiente, molto innovativa e fresca, oltre che versatile. In quanto alla spesa, questa risulta leggermente più elevata rispetto alle altre tipologie.
- Termosifoni in alluminio
I termosifoni in alluminio sono senza dubbio quelli più scelti ed utilizzati. Vengono realizzati da circa una cinquantina d’anni, per cui rappresentano una via di mezzo tra le altre due tipologie. Si riscaldano abbastanza in fretta ma, rispetto ai modelli in acciaio, espandono il calore nell’ambiente più lentamente. Sono personalizzabili e versatili, a seconda dell’arredo scelto o delle diverse esigenze. In commercio si trovano modelli in alluminio praticamente per ogni tipo di budget. I termoarredi verticali, appartengono a questa categoria.
Per capire quale sia il materiale del termosifone giusto per le proprie esigenze, occorre prendere in considerazione quattro parametri principali:
- Il tipo di riscaldamento
- Il tipo di stanza
- Le dimensioni della stanza
- La temperatura che si desidera raggiungere.
Ogni luogo della casa presenta delle necessità termiche differenti, d’altronde. La temperatura di cui c’è bisogno in cucina è più bassa di quella che ci serve in bagno, mentre è più alta di quella di cui avremo bisogno in camera da letto.
Quanti termosifoni per quanti mq di ambiente e dove è meglio installarli
Il calcolo del numero di termosifoni necessari per riscaldare un ambiente si articola in tre passaggi principali:
- Determinazione della cubatura dello spazio: per ottenere il volume dell’ambiente da riscaldare, è necessario moltiplicare tra loro le misure di lunghezza, larghezza e altezza della stanza;
- Calcolo della potenza termica necessaria: la potenza termica richiesta dipende dal livello di isolamento dell’edificio e oscilla generalmente tra 20 e 50 Watt per metro cubo. Un’ottima coibentazione riduce il fabbisogno energetico. Per calcolare la potenza necessaria, si moltiplica il volume della stanza per il coefficiente di potenza termica al metro cubo.
Esempio pratico
i. Un immobile in classe energetica A ha una superficie di 5 mt per 5 mt e un’altezza di 3,70 mt.
ii. Il coefficiente di potenza termica è pari a 25 Watt/m³ grazie all’ottima coibentazione.
iii. Applicando la formula: 5 × 5 × 3,7 × 25 = 2.312,5 Watt (2,3 kW)
si ottiene la potenza necessaria per riscaldare l’ambiente.
- Verifica della scheda tecnica del radiatore: ogni radiatore ha una potenza termica specifica, indicata nella scheda tecnica. Per determinare il numero di elementi necessari, è sufficiente dividere la potenza termica richiesta dall’ambiente per la potenza termica del singolo radiatore.
Esempio di calcolo: se un radiatore ha una potenza di 231,15 Watt, mentre la potenza totale richiesta è di 2.312,5 Watt, il numero di termosifoni necessari si ottiene dividendo: 2312,5 ÷ 231,15 ≈ 10
In questo caso, saranno necessari 10 termosifoni per garantire un riscaldamento adeguato.
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