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I pavimenti in “cotto” per spazi pubblici interni

Di uso antichissimo, gli elementi per pavimentazioni corredano e qualificano abitazioni semplici e raffinate. Prodotti con argille particolarmente selezionate, dovendo resistere a sollecitazioni meccaniche ed ambientali, vengono utilizzati sia all’interno che all’esterno, con diversi tipi di finitura.

Di uso antichissimo, gli elementi per pavimentazioni corredano e qualificano abitazioni semplici e raffinate. Prodotti con argille particolarmente selezionate, dovendo resistere a sollecitazioni meccaniche ed ambientali, vengono utilizzati sia all’interno che all’esterno, con diversi tipi di finitura.

Possono essere inquadrati in due tipologie principalipianelle” (aventi, cioè, lunghezza e larghezza prevalenti rispetto allo spessore), disponibili in vari formati (rettangolari, quadrati, esagonali, ecc.), posate con modalità rigida o a secco, e “mattoni” (di forma “tozza”, con lato di usura rettangolare o assimilabile) posati con modalità flessibile o rigida e usati prevalentemente per ambienti esterni. Entrambe le tipologie sono utilizzabili tal quali o in combinazione tra loro. La gamma dei prodotti offerta dai produttori italiani è ampliata con elementi di completamento in grado di rifinire le pavimentazioni, sia esterne che interne, e di evitare cadute prestazionali in corrispondenza di punti critici o, comunque, bisognosi di particolare cura. Tali elementi possono essere suddivisi in tre gruppi principali: elementi per battiscopa, elementi per scale, elementi per esterni/arredo urbano.
Gli elementi per pavimentazioni rappresentano, insieme ai mattoni faccia a vista, la componente più nobile del laterizio. Sono tra i prodotti più versatili, destinati non solo agli spazi esterni (arredo urbano, piazze, marciapiedi, pavimentazioni drenanti, ecc.), ma anche agli ambienti interni (pavimenti, corrimani, zoccolini, ecc.). Spesso, diventano "pelle" dell'edificio (rivestimenti di balconi, terrazze, coperture, ecc.), venendo di volta in volta inseriti in realizzazioni complesse, dettagli di pregio, nelle nuove realizzazioni così come negli interventi di restauro e ristrutturazione. I pavimenti in laterizio donano stabilità e bellezza alle superfici che l'uomo vive, caratterizzano gli spazi, proteggono dal clima e dalle diverse sollecitazioni gli strati sottostanti.

Relativamente alle caratteristiche tecniche, possono menzionarsi:
•    resistenza allo scivolamento;
•    controllo dei rumori da calpestio e comfort termico, legati alle proprietà massive;
•    permeabilità al vapore;
•    bio ed ecocompatibilità;
•    durabilità;
•    nessuna reazione tossica al fuoco;
•    varietà cromatica e dimensionale.

Tali requisiti sono assicurati grazie all'attenta selezione delle materie prime impiegate in fase di produzione, attraverso l'utilizzo di "argille" pregiate e all'accurata fase produttiva costantemente in controllo di qualità. Gli elementi per le pavimentazioni in laterizio si suddividono, in base ai formati ed alle tipologie, in pianelle di cotto,mattoni, sestini, elementi di completamento e speciali, potendo scegliere all'interno di una vasta gamma di colori e dimensioni. A seconda delle modalità di formatura, possono essere classificati in:
•    estrusi;
•    a stampo (fatti a mano o meccanicamente).

Il manuale del prof. A. Lauria1 elabora una proposta terminologica che, partendo dalle richiamate norme UNI, parametrizza i diversi prodotti in funzione di fattori identificabili con immediatezza dal progettista individuando due grandi famiglie:
a) pianelle di cotto;
b) mattoni da pavimento.

Pianelle di cotto
Sono elementi per pavimentazione a forma di “lastra” (aventi, cioè, lunghezza e larghezza prevalenti rispetto allo spessore), con lato di usura di varia forma, posati con modalità rigida, a secco, su strato drenante o su supporti puntiformi (vedere il paragrafo sulla posa in opera), usati tanto per gli interni che per gli esterni. “Il ricorso al complemento di qualità (di cotto), dice ancora Laurìa, “a rigore non sarebbe strettamente necessario poiché il termine “pianella” designa già in maniera sufficientemente chiara manufatti in laterizio a forma di lastra impiegati nelle pavimentazioni.
Mattoni da pavimento
Questa tipologia di prodotti individua elementi per pavimentazione di forma ‘tozza’, con lato di usura di forma rettangolare o assimilabile, posati negli interni con modalità rigida. La tipologia include il formato minore sestino, la cui forma deriva dal taglio longitudinale dell’elemento base, di norma con sezione trasversale quadrata o prossima al quadrato.

Le normative di riferimento
I requisiti tecnici e le procedure per la verifica di rispondenza dei prodotti in laterizio per pavimentazione sono regolamentati da due norme UNI EN:
1. la 1344 (“Elementi per pavimentazione di laterizio. Requisiti e metodi  di prova”);
2. la 14411 (“Piastrelle di ceramica. Definizioni, classificazione, caratteristiche e marcatura”).

Spazi pubblici, la Biblioteca “Forteguerriana” di Pistoia - Pica Ciamarra Associati




La nuova biblioteca San Giorgio di Pistoia progettata dallo Studio Pica Ciamarra Associati sorge nella zona sud occidentale della città, accanto al Centro, riqualifica uno dei vecchi capannoni della fabbrica San Giorgio dove fino al 1973 venivano realizzati quei treni dalla Breda. Gli architetti di Pica Ciamarra Associati nella trasformazione delle fabbriche ex- Breda dando nuovo respiro allo spazio caratterizzato da sole logiche produttive progettisti procedono ad una sorta di ibridazione dell’interno industriale in favore di materiali di naturali quali le pavimentazioni interne in cotto, oltre a geometrie, forme ed anche tipologie di spazio proprie degli esterni pubblici della città storica. In questo senso, la Biblioteca è come se sottraesse superficie all’intorno a cielo aperto: una sorta di spazio pubblico coperto a servizio della comunità, con libri in consultazione su più livelli, accanto ad alberi, giochi d’acqua e sedute al chiuso.

L’equilibrio termoigrometrico della nuova biblioteca San Giorgio spesso affida ai sestini laterizi il ruolo di prima frontiera su affaccio interno, come pure in alcuni casi su affaccio esterno, secondo la giacitura del fabbricato. Tale equilibrio media condizioni articolate rispetto agli orientamenti e alle deformazioni geometriche dei fronti prospettanti sulla città, ora con ampie vetrate, ora con pareti opache, in alcuni casi beneficianti dell’ombra di membrature e sporti dalla copertura, in altri completamente esposti all’azione del sole e degli agenti esterni. Gli estesi ammattonati a disegno per le pavimentazioni che danno continuità tra interno ed esterno come un tutt’uno aumentano il senso d’appartenenza alla città. 
Ne consegue la realizzazione, per così dire, di un avamposto del centro cittadino in zona di prima espansione urbana. La destinazione d’uso permane metaforicamente la medesima: la fabbrica, prima d’assemblaggi meccanici, ora di cultura; ed il recupero dell’edificio industriale secondo criteri di naturalità amplifica notevolmente l’evidenza del risanamento nello scarto netto fra stato di partenza e risultato2.

La presenza di un albero nella navata centrale è emblematica dell’approccio ecologico che ha orientato il gruppo di progettazione. Materiali caldi come il laterizio tra cui la estesa pavimentazione esterna che richiamano esaltano l’immagine densa e soffusa di spazi pensati per offrire, innanzitutto, ospitalità.

Scheda tecnica
Progetto: Pica Ciamarra Associati (Massimo Pica Ciamarra, Luciana de Rosa, Claudio De Martino), con Federico Calabrese, Angelo Verderosa, Franco Archidiacono
Arredi: Antonio Sullo
Strutture: Giampiero Martuscelli
Impianti: Antonio Dori
Opere a verde: Fabrizio Cembalo Sambiase
Progr. e costi: Pasquale Miele
Sicurezza: Antonio Muzzetto
Manutenzione: Mariano Pica Ciamarra
Resp. del proc.: Marco Marlazzi, Uff. tecnico Comune di Pistoia
Ass. al cantiere: Lisa Mongini
Coll. istruttoria: Stefano Bartolini

NOTE:

1 A. Laurìa, “Le pavimentazioni in laterizio. Mattoni, sestini e pianelle di cotto”, edizioni Laterservice, Roma 2008.
2 Alberto Ferraresi, Biblioteca Forteguerriana, Pistoia, Costruire in Laterizio n. 125 pp. 16-21


IMMAGINI: credits Costruire in Laterizio