I diritti dei proprietari possono incidere sulla pianificazione comunale

Annullamento delibera consiliare sul piano di governo del territorio

Recentemente il TAR per la Lombardia ha emesso sentenza riguardante il ricorso numero 895 del 2021 presentato dai ricorrenti contro il Comune di Carugate con lo scopo di annullare la delibera consiliare n. 52 del 9 ottobre 2020, che approva il nuovo piano di governo del territorio (PGT).

I ricorrenti sono proprietari di un immobile e secondo il piano del 2010 le aree con una superficie lorda di pavimento (SLP) complessiva di circa 1.910 mq sono destinate a un ambito di trasformazione cosa rigettata dalla nuova delibera che ha contrastato ogni possibilità di riconversione edilizia.

Quindi i ricorrenti con il ricorso hanno chiesto sia l’annullamento della delibera consiliare sia il risarcimento dei danni patiti e patiendi, sostenendo che sia la nuova pianificazione urbanistica e sia il successivo vincolo espropriativo siano illegittimi.

Motivi di ricorso e decisione del TAR

I motivi del ricorso si articolano in cinque punti:

• la previsione di cessione di uno standard specifico equivalente al 100% dell'estensione territoriale di un'area all'interno di un PGT (Piano di Governo del Territorio) non è conforme alle normative vigenti poiché il PGT stabilisce uno standard generale di 60 mq per abitante, in contrasto con i 18 mq per abitante indicati dall'articolo 9 della Legge Regionale Lombardia 12/2005;
• il PGT risulta illegittimo per la violazione delle legittime aspettative dei proprietari di terreni, che si basavano sulle previsioni del PGT del 2010;
• il nuovo piano ha modificato negativamente le previsioni contenute nel piano precedente andando a riconoscere delle potenzialità edificatorie che non possono essere ignorate;
• le previsioni urbanistiche sono contestate in quanto scorrettamente applicate della disciplina compensativa, come riportato nell’art. 11 L.R. n. 12/2005;
• infine, si sviluppa un motivo subordinato, per l’ipotesi in cui la disciplina dell’area debba essere intesa come perequativa e non compensativa.

Il TAR ha analizzato i motivi dell'impugnazione riguardanti il nuovo PGT e ha accolto solo parzialmente il ricorso, annullando la delibera comunale nella parte che riguardava l'area delle ditte ricorrenti.

Il TAR Lombordia ha sancito che le normative di pianificazione non erano chiare riguardo la destinazione dell’area e che le misure compensative menzionate non assicuravano un'indennità equa per i proprietari in virtù di ciò il Comune deve rivedere la pianificazione dell'area, chiarendo l’esistenza di un vincolo espropriativo e quali debbano essere le compensazioni adeguate per i proprietari.

I diritti dei proprietari e l’importanza della trasparenza nelle delibere comunali

La decisione del TAR crea un rilevante precedente per le questioni relative alla tutela dei diritti dei proprietari in materia di pianificazione urbanistica, andando ad evidenziare l’importanza della trasparenza nella pianificazione urbanistica e del rispetto dei diritti dei proprietari.

I comuni devono garantire che le loro delibere siano motivate e che le compensazioni siano giuste, evitando di penalizzare economicamente i proprietari attraverso scelte pianificatorie dannose.
Inoltre le spese di giudizio sono state condannate a carico del Comune con un rimborso di 2.000 euro per le società ricorrenti.