I dettagli della finestra nZEB: il telaio e il controtelaio
Analisi di alcuni dettagli della finestra nZEB. Ci concentriamo sul telaio e controtelaio.
Il presente articolo fa parte di una serie di articoli che intendono sviscerare le tematiche legate al Sistema Finestra, assoluto protagonista di quella rivoluzione culturale e tecnica che prende avvio con il concetto di nZEB, concetto virtuoso diventato obbligatorio in tutta Italia dal 1 gennaio 2021 (in Emilia Romagna e in Lombardia è diventato obbligatorio il primo gennaio 2019).
Il telaio della finestra
Se il vetro rappresenta il perché, il telaio rappresenta il come di una finestra. Se il vetro è l’essenza, il telaio è la sostanza. Il telaio è il segno architettonico, l’impronta storica, la continuità vernacolare storicizzata o la rottura drammatica di una tradizione opprimente, il tipo o l’archetipo.
Il telaio è un elemento che caratterizza profondamente lo stile e l’architettura dell’edificio e ne denuncia la sua collocazione storica e geografica.
La scelta del disegno del telaio della finestra è un momento cruciale del processo creativo progettuale di un nuovo edificio, così come la scelta di restaurare o, in alternativa, sostituire l’infisso esistente lo è nella progettazione di un intervento di restauro o di ristrutturazione di un edificio esistente.
Perché modificare la foggia o il materiale di un telaio può significare, da una parte, perdere una pregnante testimonianza storica e, dall’altra, ridare vita, una seconda opportunità, ad un edificio ormai obsoleto.
Il telaio è caratterizzato da molteplici singole peculiarità che ne fanno un elemento complesso, a volte complicato, che deve essere ben compreso per trarne il maggior vantaggio progettuale.
Un telaio che si fa in due
Il telaio si suddivide principalmente in:
- telaio fisso, la parte vincolata alla muratura tramite il controtelaio e che è chiamata a sostenere le parti apribili
- telaio mobile, la parte apribile che ingloba la componente vetrata.
Le differenti modalità di apertura del telaio mobile
Il telaio mobile sorregge la componente vetrata e deve garantire l’apertura del serramento per il ricambio dell’aria e l’eventuale passaggio delle persone. L’apertura può essere esplicata in differenti modalità che forniscono così svariate modalità di utilizzo del serramento. Vediamole nel dettaglio.
Apertura ad anta
Il telaio ruota attorno ad un asse verticale posto lateralmente. L’anta può così aprirsi di 90° o di un angolo maggiore a seconda che il serramento sia posto a filo interno o in mazzetta. Può essere utilizzata per finestre o per porte-finestre per consentire anche il passaggio di persone.
Apertura a vasistas
Il telaio ruota attorno ad un asse orizzontale posto inferiormente. Nell’uso normale all’anta è permessa una rotazione con angolo inferiore ai 90° ma con apposito intervento manuale si può sbloccare il movimento e permettere l’apertura di 180°. Nell’uso normale non permette il passaggio di persone e limita la superficie di ricambio dell’aria.
Apertura ad anta-anta ribalta
Il telaio può avere apertura ad anta (vedi) oppure, in alternativa, ruotare attorno ad un asse orizzontale posto sul lato di base (anta a ribalta). Può essere utilizzata per finestre o porte-finestre. Va da sé che in posizione anta-ribalta non permette il passaggio di persone assumendo così anche un ruolo nella sicurezza anti-intrusione.
Apertura a bilico orizzontale
Il telaio ruota attorno ad un asse orizzontale posto a metà dell’altezza dell’apertura. Nell’uso normale all’anta è permessa una rotazione con angolo inferiore ai 90°. Non permette il passaggio di persone ma non limita la superficie di ricambio dell’aria. Utilizzata spesso nelle finestre in copertura.
Apertura ad anta scorrevole
L’anta è appesa e vincolata al piede a binari fissi che le permettono di scorrere orizzontalmente. Questo sistema è detto “a strisciamento” permette il passaggio di persone. Può essere utilizzata nella versione ad unica anta, che quindi può scorrere o all’interno di una intercapedine ricavata nel muro laterale o lungo il filo interno del muro laterale o nella versione a due ante. In questo caso ogni anta può scorrere sul suo binario parallelamente all’altra e l’utente può scegliere quale anta aprire.
Progettare nZEB: questo sistema non dà garanzie di tenuta all’aria e il peso delle ante deve essere limitato per permettere un facile scorrimento.
Apertura complanare scorrevole
Dall’esterno il serramento si presenta come una classica finestra o porta-finestra a due ante. In realtà solo una delle due ante è apribile con due diverse modalità: a ribalta o a scorrimento. Il meccanismo che permette lo scorrimento viene azionato dalla maniglia interna che consente di “estrarre” le guide dalla posizione di riposo e di portarle verso l’interno del vano: in tal modo l’anta mobile viene traslata parallelamente a sé stessa e le si permette di scorrere a fianco dell’altra anta. L’anta viene poi richiusa “spingendo” le guide nella posizione di riposo.
Progettare nZEB: questa modalità di apertura va scelta oculatamente tenendo ben presenti i (tanti) vantaggi e i (tanti) problemi. Vantaggi: dal punto di vista del disegno architettonico l’infisso si presenta con le caratteristiche di una finestra o porta-finestra tradizionale, con perfetta simmetria delle parti e con il telaio e il vetro delle due ante posti sullo stesso piano. Il meccanismo può garantire un’ottima tenuta all’aria pari a quella di una finestra di pari telaio perché è presente anche il traverso inferiore. Problemi: il traverso inferiore, alto in genere 8-10 cm, limita fortemente il passaggio di persone e si configura quale rilevante barriera architettonica. Il meccanismo può sopportare un peso massimo di 150 kg per cui l’anta scorrevole può avere dimensioni massime pari 1.50x2.40 m.
Apertura ad alzante scorrevole
Dall’esterno il serramento presenta due ante non simmetriche e poste su due diversi piani paralleli fra loro. Solo una delle due ante è apribile (quella posta sul piano più interno). Il meccanismo che permette lo scorrimento viene azionato dalla maniglia interna che consente di “sollevare” l’anta e di estrarre così le ruote sulle quali potrà scorrere parallelamente all’anta fissa.
Progettare nZEB: questa modalità di apertura va scelta oculatamente tenendo ben presenti i (tanti) vantaggi e i (tanti) problemi. Vantaggi: Il meccanismo può sopportare un peso massimo di 300 kg per cui l’anta scorrevole può avere dimensione fino a 2.50x2.40 m. Non vi è traverso inferiore sostituito da una soglia ribassata che permette un comodo passaggio alle persone e non costituisce barriera architettonica. Problemi: in termini di composizione architettonica l’infisso denota chiaramente un’impronta contemporanea per via della mancata simmetria e del disassamento accentuato delle due ante; la mancanza del traverso inferiore e la sua sostituzione con una soglia ribassata può creare problemi di tenuta all’aria.
Progettare nZEB: è opportuno ricordare che gli infissi scorrevoli offrono gli indiscutibili vantaggi di non richiedere quegli spazi all’interno dell’abitazione necessari invece all’apertura delle ante a rotazione e di permettere la realizzazione delle ampie vetrate che caratterizzano l’architettura contemporanea. Per contro gli infissi scorrevoli dimezzano l’apertura che permette il ricambio d’aria degli ambienti. Nella progettazione delle aperture e dei telai va quindi tenuto in considerazione che nel calcolo del rapporto di aerazione la superficie aerante è pari alla metà della apertura architettonica del vano finestra.
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Fonte delle illustrazioni Panella & Di Iorio
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