I Criteri Minimi Ambientali (CAM) nel 2025: strategia e innovazione per l’Economia Circolare
L’aggiornamento dei Criteri Minimi Ambientali (CAM) per il 2025 introduce nuovi standard per la sostenibilità edilizia, con impatti significativi su progettazione e certificazione ambientale. Questo articolo analizza le novità normative, le opportunità per i professionisti del settore e le sfide ancora aperte per il futuro dell’edilizia sostenibile.
I Criteri Minimi Ambientali (CAM) continuano a evolversi, diventando strumenti sempre più centrali per promuovere la sostenibilità nell’edilizia e negli appalti pubblici.
Con l’entrata in vigore del CAM strade nel dicembre 2024 e le attese modifiche al Decreto CAM 2025, il quadro normativo si rafforza ulteriormente, introducendo requisiti più stringenti per la progettazione e la gestione ambientale delle costruzioni.
I CAM
I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.
L’integrazione tra CAM, Green Public Procurement (GPP) e il principio DNSH (Do No Significant Harm) rappresenta un cambio di paradigma per il settore, spingendo imprese e progettisti verso un’economia circolare concreta e misurabile.
Pubblicata per la prima volta a dicembre 2021, la Guida dopo essere stata aggiornata nell’ottobre 2022, viene riproposta in una nuova versione che tiene conto delle modifiche apportate al Piano in seguito alla riprogrammazione e all’introduzione del nuovo capitolo Repower EU, recepisce le indicazioni del Regolamento Delegato (UE) 2023/2486, pubblicato a giugno 2023, che introduce nuovi criteri di vaglio tecnico. individua per specifici ambiti di attività, in un’Appendice dedicata, i Criteri Ambientali Minimi (CAM) di cui all’articolo 57 del Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36/2023) che consentono di assicurare i vincoli DNSH di interesse.
In questo articolo, analizziamo gli aggiornamenti normativi più recenti, le opportunità per i professionisti e le sfide ancora aperte per il 2025 e oltre.
I CAM come Pilastro della Transizione Ecologica
Il 2025 segna una svolta cruciale per l’edilizia sostenibile: i CAM non sono più solo una raccomandazione, ma una leva strategica per orientare il mercato. La loro applicazione negli appalti pubblici è ora imprescindibile, e il nuovo Decreto CAM atteso per il 2025 dovrebbe introdurre criteri ancora più avanzati in termini di qualità progettuale, tracciabilità dei materiali e impatto ambientale.
A livello europeo, il Green Deal e il piano Fit for 55 impongono obiettivi di riduzione delle emissioni sempre più ambiziosi, che influenzano direttamente i CAM e le politiche nazionali di sostenibilità. Inoltre, il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) continua a finanziare progetti basati su edilizia ecologica e infrastrutture sostenibili, rendendo il rispetto dei CAM un requisito essenziale per accedere ai fondi pubblici.
Le Novità Normative del 2025: CAM Strade e Nuovo Decreto CAM
Entrata in vigore del CAM Strade (dicembre 2024)
Dal 21 dicembre 2024, diventa obbligatorio il rispetto dei Criteri Minimi Ambientali per la progettazione e manutenzione delle infrastrutture stradali.
Tra le novità più rilevanti:
- Uso di materiali riciclati nei conglomerati bituminosi e nel calcestruzzo.
- Riduzione delle emissioni acustiche attraverso l’uso di pavimentazioni fonoassorbenti.
- Disassemblabilità delle strutture per facilitare il riuso dei materiali a fine vita.
- Gestione efficiente delle acque meteoriche per ridurre il rischio idrogeologico.
Questo aggiornamento segna un passo importante verso la sostenibilità delle infrastrutture, allineandosi agli obiettivi europei di decarbonizzazione e riduzione dell’impatto ambientale delle opere pubbliche.
Nuovo Decreto CAM 2025: maggiore attenzione a qualità dell’aria e certificazioni
Atteso a breve, il nuovo Decreto CAM introdurrà:
- Maggiori controlli sulla qualità dell’aria indoor, con nuovi parametri per la ventilazione e la riduzione delle emissioni di VOC (composti organici volatili).
- Tracciabilità e certificazione ambientale obbligatoria per i materiali da costruzione.
- Integrazione con il principio DNSH, con verifiche più stringenti sugli impatti ambientali negativi.
- Premialità negli appalti pubblici per chi adotta protocolli di certificazione energetico-ambientale come LEED, BREEAM e ITACA o protocolli equipollenti.
Queste novità rafforzano l’approccio sistemico alla sostenibilità, incentivando scelte progettuali più consapevoli e misurabili.
I CAM e il Green Public Procurement: un connubio vincente
Il Green Public Procurement (GPP) è la politica chiave attraverso cui le amministrazioni pubbliche incentivano la sostenibilità nel settore delle costruzioni. I Criteri ambientali minimi (Cam) sono definiti nell’ambito di quanto stabilito dal piano per la sostenibilità ambientale e dei consumi del settore della pubblica amministrazione.
Il GPP
Il GPP (Green Public Procurement, ovvero acquisti pubblici verdi) è uno strumento di politica ambientale che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica, contribuendo, in modo determinante, al raggiungimento degli obiettivi delle principali strategie europee come quella sull’uso efficiente delle risorse o quella sull’Economia Circolare.
La loro applicazione sistematica e omogenea consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi a adeguarsi alle nuove richieste della pubblica amministrazione.
Il Green Public Procurement (Gpp) è lo strumento strategico culturale per il rilancio di un’economia sostenibile traghettando l’economia da un sistema lineare ad un sistema circolare.
La stessa Commissione europea assegna al Gpp un ruolo di carattere strategico per le politiche di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, in particolare, è l’approccio in base al quale le amministrazioni pubbliche integrano i criteri ecologici negli appalti di forniture – servizi – lavori: incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali, sviluppando prodotti validi sotto il profilo ambientale, ricercando e selezionando le soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita.
Tale documento pone gli obiettivi per il rilancio culturale di un nuovo sistema economico proiettato a influenzare il mercato, le imprese e i prodotti/servizi ivi presenti, favorendo in generale la diffusione dell’innovazione tecnologica e in particolare il raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale; favorire l’integrazione delle considerazioni ambientali nelle altre politiche (trasporti, energia…) e favorire, l’acquisizione di una maggiore consapevolezza ambientale da parte dei consumatori.
L’applicazione di una politica di Gpp come quella indicata nel Piano d’Azione Nazionale (PAN), è l’occasione per operare una razionalizzazione dei consumi e una loro migliore contabilizzazione. In tal modo, oltre ai risultati ambientali, è possibile conseguire importanti risultati economici.
L’applicazione dei CAM nei bandi di gara permette di:
- Ridurre l’impatto ambientale degli edifici, favorendo l’uso di materiali riciclati e certificati.
- Incentivare l’innovazione tecnologica, premiando soluzioni avanzate per l’efficienza energetica e la gestione delle risorse.
- Stimolare il mercato verso una maggiore competitività, valorizzando aziende che investono in sostenibilità.
Aggiornamento 2025: A partire da quest’anno, i CAM saranno sempre più integrati con il BIM (Building Information Modeling), per garantire una maggiore trasparenza e tracciabilità delle informazioni sui materiali e le prestazioni ambientali degli edifici.
Opportunità e Sfide per i Professionisti dell’Edilizia
Le opportunità
- Maggiore accesso ai fondi PNRR e UE per chi rispetta i CAM.
- Differenziazione competitiva per le aziende che adottano certificazioni ambientali.
- Nuovi mercati e clienti grazie all’aumento della domanda di edilizia sostenibile.
Le sfide
- Difficoltà di interpretazione delle normative, che richiedono formazione specifica per i progettisti.
- Carenza di materiali certificati, soprattutto per alcune categorie di prodotto.
- Rischio di greenwashing, con aziende che dichiarano sostenibilità senza reale impatto ambientale.
È essenziale che le imprese edili investano in formazione e certificazioni per evitare di trovarsi impreparate. Il rispetto dei CAM non deve essere visto come un semplice obbligo normativo, ma come un’opportunità per aumentare la qualità e la sostenibilità dei progetti.
Conclusione: il Futuro dei CAM nel settore delle Costruzioni
Nel 2025, i CAM non sono più solo un requisito tecnico, ma uno strumento di innovazione e sviluppo per il settore delle costruzioni.
La loro integrazione con il GPP, il DNSH e il BIM crea un ecosistema normativo sempre più strutturato, che premia chi investe in sostenibilità e qualità progettuale. Sono definiti nell’ambito di quanto stabilito dal piano per la sostenibilità ambientale e dei consumi del settore della pubblica amministrazione. La loro applicazione sistematica e omogenea consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce un effetto leva sul mercato
Per i professionisti dell’edilizia, l’adozione dei CAM può rappresentare un fattore di successo: chi saprà adattarsi ai nuovi standard avrà un vantaggio competitivo significativo, mentre chi ignorerà queste trasformazioni rischia di restare escluso dai progetti più rilevanti.
Il settore delle costruzioni sarà in grado di cogliere questa sfida e trasformare i CAM in un’opportunità concreta?
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