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Heroic: salviamo l’architettura in calcestruzzo

Heroic è una indagine profonda di una ampia parte dell’architettura in calcestruzzo di Boston spesso erroneamente definita con il termine “Brutalism”. In tutto il mondo la costruzione con il calcestruzzo ha rappresentato uno dei maggiori movimenti architettonici degli anni del dopoguerra, con un acme a Boston, dove vi è la più grande concentrazione di architettura in calcestruzzo per progetti civici, culturali e accademici che in qualsiasi altra grande città degli Stati Uniti.

Ultimo aggiornamento: 08/01/2016


Nel 2007, quando il sindaco Thomas Menino ha annunciato le sue intenzioni di demolire il “Kallmann, McKinnell, & Knowles, Boston City Hall”, ha preso vita un movimento di discussione nel mondo degli architetti, preoccupati per la salvaguardia di un patrimonio dell’architettura in calcestruzzo realizzata a Boston nel dopo guerra.

Tre architetti - Marco Pasnik, Chris Grimley, e Michael Kubo - hanno unito le forze poco dopo per lanciare "Il progetto Heroic”: oltre a creare un archivio web, hanno avviato un’indagine storica che ha portato alla realizzazione di un libro “Heroic: Architettura in calcestruzzo e la New Boston”, pubblicato da The Monacelli Press nel mese ottobre (2015), che riformula la storia culturale e politica dietro il patrimonio dell’architettura in calcestruzzo dell'America.

Heroic è una indagine profonda di una ampia parte dell’architettura in calcestruzzo di Boston spesso erroneamente definita con il termine “Brutalism”. In tutto il mondo la costruzione con il calcestruzzo ha rappresentato uno dei maggiori movimenti architettonici degli anni del dopoguerra, con un acme a Boston, dove vi è la più grande concentrazione di architettura in calcestruzzo per progetti civici, culturali e accademici che in qualsiasi altra grande città degli Stati Uniti.
Con trenta edifici profilati, il libro presenta le strutture in cemento armato che hanno dato un’identità a Boston durante questo periodo straordinario, che mostra la città come laboratorio di raffinata esperimenti in costruzione in cemento. Include centinaia di immagini di archivio e contemporanee, saggi di rinomati storici dell'architettura, e interviste con alcuni degli architetti che hanno prodotto opere grandiose a Boston in questo periodo ".

Su ArchDaily un’intervista ai tre autori, gli architetti Pasnik, Grimley, e Kubo, in cui si cerca di comprendere il perchè questa architettura sia stata marcata con il termine Brutalism e ora venga definita Heroic.

Un Libro che si concentra su Boston perchè si vuole utilizzare quanto accaduto in questa città come un caso di studio per questioni nazionali più grandi: le domande sulla natura di questi edifici e come sono venuti in essere hanno bisogno di essere oggi meglio comprese, in particola in un momento in cui molti edifici moderni in cemento in tutto il paese stanno raggiungendo la fine della loro prima vita.
Boston offre una lente focalizzata attraverso la quale possiamo esaminare tali questioni di rilevanza nazionale.

Perché Boston?

perchè ha sviluppato questo linguaggio in modo coerente, in quanto la città è stata una confluenza incredibile di vari fattori storici, alla presenza di personalità molto forti come Ed Logue, che ha spinto un programma di modernizzazione.
Nel 1950, Boston era in una fase di forte ristagno economico dovuta a decenni di incuria e mancanza di costruzioni, causata dalla situazione di stallo politico tra l'amministrazione Curley, che era notoriamente corrotta, e powerbrokers economiche che si sono rifiutate di investire in città. Le cose cominciarono a cambiare quando Boston ha subito una trasformazione politica con l'elezione di John Hynes nel 1949 e poi di John Collins nel 1959, che chiamo Ed Logue da New Haven come direttore dell'Autorità di sviluppo di Boston. A Logue furono dati ampi poteri per sfruttare i fondi federali nel rifare la città per stimolare il suo ringiovanimento economico. Ha curato un programma ambizioso e controverso di rinnovamento urbano che comprendeva elevati standard di design come una delle sue massime aspirazioni, coinvolgendo i migliori talenti di Harvard e del MIT, così come a livello nazionale e internazionale.

Il Calcestruzzo era il materiale scelto per la maggior parte di questo lavoro. Il risultato è stato un intenso bisogno di nuovi edifici in tutta la città in combinazione con un rigoroso processo di revisione del progetto, portando architetti di fama internazionale a creare un nuovo vocabolario dell’architettura, condiviso come “concrete modernism”.

Tra questi architetti vi erano Breuer, La Architects Collaborative, Kallmann e McKinnell, Le Corbusier, Pei, Cossutta e Cobb, Rudolph, Sert, e molti altri.

Ma perchè questi tre architetti hanno voluto dedicare questo lavoro dedicato al “concrete modernism” di Boston.
Significativa la risposta di
Michael Kubo:

For us the concrete buildings of the Heroic era stand as reminders of a time when civic investment in the public realm was possible and achieved with high standards. The architects of the best Heroic buildings really embraced the future wholeheartedly, for better or worse. They sought to imagine a stronger civic society through the renewal of the city.

Ecco il LINK per la lettura della lunga intervista:
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