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Hejaz Railway: il sogno imperiale che univa fede, ingegneria e geopolitica nel cuore del deserto

La Ferrovia dell’Hegiaz fu un’ambiziosa infrastruttura dell’Impero Ottomano, pensata per collegare Damasco a Medina e facilitare il pellegrinaggio islamico. Tra esigenze strategiche e ingegno internazionale, divenne simbolo di modernità e spiritualità. Oggi, progetti in Siria, Giordania e Arabia Saudita mirano a riportare in vita un tracciato storico ricco di significato.

La Ferrovia dell’Hegiaz: Infrastruttura Imperiale tra Strategia, Fede e Modernità (1900–1920)

1. Premessa storica e geopolitica

La costruzione della ferrovia dell’Hegiaz (Ḥijāz Demiryolu) rappresenta uno degli esempi più significativi della convergenza tra modernità ingegneristica, logiche imperiali e religione nel tardo Impero Ottomano. Il progetto, lanciato ufficialmente nel 1900 dal sultano Abdul Hamid II, fu concepito per collegare Damasco a Medina, con l’obiettivo ultimo – mai realizzato – di raggiungere La Mecca, coprendo un percorso di circa 1.322 km. I lavori si conclusero nel 1908, realizzando un tracciato che attraversava territori oggi appartenenti a Siria, Giordania e Arabia Saudita.

Parallelamente alla più celebre ferrovia Berlino–Baghdad, la linea dell’Hegiaz si inseriva nella strategia ottomana e tedesca di contrastare l’influenza britannica nel Medio Oriente e rafforzare i legami interni dell’impero.


2. Le motivazioni del progetto: tra guerra e fede

Le motivazioni che portarono alla realizzazione della ferrovia furono molteplici:

  • Motivi militari: il progetto rispondeva alla necessità di rafforzare il controllo delle province meridionali dell’Impero, permettendo un rapido dispiegamento di truppe in aree soggette a instabilità tribale o a minacce coloniali britanniche dal Golfo Persico.
  • Motivi religiosi: facilitare il ḥajj (pellegrinaggio alla Mecca), riducendo drasticamente i tempi e i rischi di un viaggio che poteva durare mesi attraverso il deserto. Il treno permetteva di percorrere il tragitto da Damasco a Medina in appena 55 ore.

Il progetto fu finanziato in gran parte attraverso la zakat (elemosina obbligatoria), coinvolgendo l’intera Ummah (comunità islamica) e ricevendo fondi da privati, istituzioni pie, stati sovrani (tra cui l’Egitto e la Persia), le Forze armate ottomane e perfino la vendita di francobolli commemorativi. Il costo complessivo fu stimato in circa 16 milioni di dollari dell’epoca, e la realizzazione fu completata senza ricorrere a prestiti internazionali.


3. Progetto, ingegneri e realizzazione

La direzione dei lavori fu affidata a una commissione tecnico-militare ottomana, ma la supervisione ingegneristica fu internazionale:

  • Heinrich August Meissner (1862–1940), ingegnere ferroviario tedesco, fu il direttore generale del progetto e artefice della maggior parte del tracciato.
  • I primi tratti furono progettati dall’ingegnere italiano LaBelle.
  • La stazione di Damasco fu disegnata dall’architetto spagnolo Fernando de Aranda, in stile neogotico europeo, testimonianza della volontà ottomana di associare la ferrovia al progresso europeo.

Circa 5.000 soldati turchi furono impiegati nella costruzione e nella protezione della linea, attraversando ambienti estremi: dune mobili, gole, pianure laviche e aree rocciose del deserto del Nefud. Le condizioni erano così ostili che anche i beduini tradizionalmente evitavano quei territori, lontani da qualsiasi risorsa idrica.

Per affrontare il problema dell’acqua, essenziale per alimentare le locomotive a vapore (fino a 160.000 litri per un solo viaggio), furono realizzati pozzi, cisterne e depositi ogni 20–30 km. Per evitare i furti delle traversine in legno – usate dai nomadi come combustibile – queste vennero realizzate in acciaio, innovazione rara per l’epoca.


4. Funzionamento, flussi e impatto

A partire dal 1908, i convogli iniziarono a trasportare fino a 30.000 pellegrini all’anno, oltre a militari e merci. Il treno viaggiava a 25 km/h e ridusse radicalmente tempi e rischi del pellegrinaggio. L’Hegiaz Express si integrava idealmente con l’Orient Express, permettendo (idealmente) di viaggiare da Parigi a Medina con soli due cambi: a Istanbul e Damasco, e un breve tratto in vaporetto sul Bosforo.

Tuttavia, il completamento del tratto fino alla Mecca non avvenne mai, per difficoltà tecniche, resistenza delle tribù locali (che perdevano le entrate derivanti dalla protezione dei pellegrini) e crescenti tensioni geopolitiche.


5. Guerra e declino

Durante la Prima Guerra Mondiale, la ferrovia divenne un’infrastruttura chiave per i rifornimenti dell’esercito ottomano. Fu anche il bersaglio privilegiato della Grande Rivolta Araba (1916–1918), appoggiata dagli inglesi. Le azioni di sabotaggio condotte da T.E. Lawrence (Lawrence d’Arabia) furono celebri e documentate, rendendo la ferrovia uno dei simboli dell’effimera resistenza araba contro l’autorità ottomana.

Dopo il crollo dell’Impero nel 1918, la tratta non fu mai riattivata integralmente. La sezione tra Medina e il confine giordano cadde in disuso, ad eccezione di un breve tentativo di ripristino negli anni ’60, interrotto dalla Guerra dei Sei Giorni. La tratta Damasco–Amman rimase attiva fino allo scoppio della guerra civile siriana.


6. Eredità e stato attuale

La stazione Hejaz di Damasco, inaugurata nel 1913, oggi ospita una biblioteca e un museo ferroviario. Il suo stile architettonico europeo è un simbolo della modernizzazione ottomana: sale d’attesa separate per classi sociali e sessi, arredi lignei pregiati e fotografie d’epoca testimoniano l’importanza dell’opera.

Alcuni tratti della linea sono ancora utilizzati per trasporto industriale (es. fosfati da Wadi Hissa al porto di Aqaba), ma il sogno di una ferrovia panislamica da Istanbul alla Mecca è rimasto incompiuto.

Hejaz Railway Station, Damascus

Gli sviluppi per una ricostruzione e una trasformazione moderna

La ferrovia dell’Hegiaz fu un’impresa senza precedenti nel panorama tecnico e politico dell’Impero Ottomano.

La sua costruzione, simbolo di unità spirituale e modernità ingegneristica, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per comprendere le tensioni tra modernizzazione, religione e geopolitica nel Medio Oriente del XX secolo.

E malgrado le tensioni politiche non diminuiscono ci sono progetti per una riqualificazione storica di alcune tratte.

Turchia: Piani per il Restauro delle Sezioni Siriane della Ferrovia dell'Hegiaz

Nel dicembre 2024, il Ministro dei Trasporti turco, Abdulkadir Uraloğlu, ha annunciato l'intenzione della Turchia di restaurare parti della storica Ferrovia dell'Hegiaz in Siria. Questo progetto mira a ripristinare i collegamenti ferroviari tra la Turchia e Damasco, contribuendo alla ricostruzione delle infrastrutture siriane dopo anni di conflitto. Uraloğlu ha sottolineato che la Turchia ha preparato un piano d'azione in cinque fasi per supportare la ricostruzione della Siria, che include miglioramenti nei settori aereo, stradale, ferroviario, portuale e delle comunicazioni. ​

Il progetto prevede l'utilizzo di moderne tecnologie e materiali per garantire efficienza e sicurezza, rispettando al contempo il patrimonio storico della ferrovia. La Turchia intende collaborare strettamente con le autorità siriane per garantire che il progetto risponda alle esigenze locali e favorisca lo sviluppo economico e sociale delle regioni attraversate dalla ferrovia. ​

Inoltre, il governo turco si impegna a riparare le linee ferroviarie siriane verso Damasco, che collegano i due paesi, rilanciando parti del progetto originale della Ferrovia dell'Hegiaz. Questo sforzo fa parte di una strategia più ampia per rafforzare i legami economici e culturali tra Turchia e Siria, promuovendo la stabilità e la prosperità nella regione. ​

Giordania: Proposta di Conversione in Parco Urbano

Nel 2020, l'architetto giordano Hanna Salameh ha proposto la trasformazione di un tratto abbandonato della Ferrovia dell'Hegiaz ad Amman in un parco pubblico autofinanziato. Il progetto prevede la piantumazione di alberi resistenti alla siccità, la creazione di percorsi pedonali sicuri accanto ai binari storici e l'installazione di moderni parchi giochi e aree per barbecue. Inoltre, è prevista l'introduzione di un tram elettrico che percorra i 26 km della linea attraverso la città. Il finanziamento del parco avverrebbe tramite l'affitto di vecchie carrozze ferroviarie trasformate in uffici, caffè e spazi commerciali, oltre alla creazione di un mercato agricolo e parcheggi a pagamento. ​

   

Arabia Saudita: Valorizzazione del Patrimonio della Ferrovia

In Arabia Saudita, sono stati intrapresi importanti progetti per restaurare le stazioni di Medina, Hegra (Madain Saleh) e Tabuk, riportandole al loro antico splendore.

Inoltre, sono in corso piani per rinnovare la stazione di AlUla, trasformandola in un centro visitatori dedicato alla ricca storia della ferrovia. Questi sforzi mirano a preservare e valorizzare il patrimonio storico della Ferrovia dell'Hegiaz, integrandolo nel contesto turistico e culturale del Paese.

   


Fonti e approfondimenti

  • Landau, J. M. (1962). The Hejaz Railway and the Muslim Pilgrimage. Middle Eastern Studies.
  • Anderson, S. (2013). Lawrence in Arabia. Doubleday.
  • Britannica.com – Hejaz Railway
  • Saudi Aramco World (2009). The Iron Way to Mecca
  • UNESCO – Tentative List: Hejaz Railway
  • Reportage: Hejaz Railway – Un sogno nel deserto, Siria, Medio Oriente (autore sconosciuto, pubblicazione web)
  • Museo della Stazione Hejaz, Damasco – interviste e documentazione fotografica.

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