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Hegra Conservation Project: Mapei per la conservazione del sito archeologico Patrimonio UNESCO

Il sito archeologico di Hegra è oggetto di un importante progetto di conservazione. Diverse le realtà italiane coinvolte: Mapei metterà a disposizione i suoi laboratori di ricerca per le analisi scientifiche sui materiali lapidei, non conosciuti e non studiati in precedenza. A Milano arrivati i primi campioni raccolti in loco.

Mapei si occuperà dell'analisi scientifica delle superfici

La Royal Commission for AlUla (RCU) ha lanciato il progetto per la conservazione del sito archeologico di Hegra, inserito nel patrimonio mondiale dell'UNESCO, in collaborazione con Estia, società italiana che vanta un'esperienza di oltre trent'anni nel campo del restauro dei beni culturali.

Questa iniziativa rientra nel programma Vision 2030: attraverso il restauro e la promozione del patrimonio archeologico del territorio di AlUla, RCU ha l’obiettivo di accrescerne l’attrattività come importante destinazione, a livello globale, per l'arte, il patrimonio e la cultura.

 

Sito archeologico di Hegra in Arabia Saudita, Patrimonio UNESCO
Sito archeologico di Hegra in Arabia Saudita, Patrimonio UNESCO (© Daniel Donati)

 

Il progetto, che si avvale di un team di scientifici e tecnici italiani guidati dal Professor Mauro Matteini, mira a studiare i fattori di degrado delle tombe scolpite più di 2000 anni fa ad Hegra e a mettere a punto le misure più efficaci per garantirne la conservazione nel tempo. Previsto per concludersi alla fine del 2025, questo progetto è un punto d'incontro tra la tradizione del restauro italiano e l'innovazione tecnologica.

Numerose realtà italiane di eccellenza affiancheranno Estia in questa missione: Geogrà si occuperà dei rilievi 3D, fornendo una rappresentazione dettagliata degli oggetti d'arte, ES Progetti e Sistemi svilupperà un geodatabase avanzato per la gestione dei dati, infine, Mapei giocherà un ruolo fondamentale nell’analisi scientifica delle superfici: nei suoi laboratori all’avanguardia verranno analizzati i campioni raccolti in loco per studiare, formulare e sviluppare i materiali e le tecnologie adatti ai futuri restauri.

 

Prelievo di campioni dal sito archeologico di Hegra, Patrimonio UNESCO
Prelievo di campioni dal sito archeologico di Hegra, Patrimonio UNESCO (© Daniel Donati)

 

L’Hegra Conservation Project rappresenta inoltre un’importante occasione per condividere, con un linguaggio comprensibile a tutti, la bellezza e la maestosità dei reperti archeologici di AlUla e gli aspetti scientifici legati alla loro conservazione. Sono già disponibili il sito web dedicato  ed i canali di social media connessi.

 

Hegra Conservation Project: al via la fase di studio

Dopo un primo studio sul campo dello stato di conservazione delle tombe monumentali nabatee scavate nella roccia, il gruppo di lavoro è attualmente impegnato nella seconda fase di ricerca incentrata sull’analisi diagnostica dei campioni raccolti in loco.

Attraverso le tecnologie e gli strumenti all’avanguardia messi a disposizione da Mapei, la squadra multidisciplinare di Estia può effettuare studi specifici e innovativi con l’obiettivo di analizzare, formulare e sviluppare nuove soluzioni compatibili dal punto di vista chimico-fisico con le caratteristiche dei materiali impiegati originariamente nella costruzione dell’intero complesso. Oltre al sito archeologico di Hegra, il lavoro di analisi presso i laboratori Mapei risulta utile e indispensabile anche per lo sviluppo di nuove tecnologie in grado di soddisfare le esigenze di futuri restauri.

 

Campione di materiale lapideo del sito archeologico di Hegra, Patrimonio UNESCO
Campione di materiale lapideo del sito archeologico di Hegra, Patrimonio UNESCO (© Daniel Donati)

 

Ci troviamo in un contesto che crea un forte degrado in materiali lapidei non conosciuti e non studiati in precedenza. Da qui la necessità di approcciare uno studio scientifico nuovo – dichiara l’architetto Paolo Pecorelli, amministratore unico di Estia –. Per questo è stata richiesta anche la collaborazione preziosa di Mapei che, con il suo bagaglio di esperienze su materiali particolari, è abituata a fare ricerca per fornire soluzioni a problemi che via via si pongono a noi progettisti. Mapei ci assiste su tutte le fasi fino alla messa a punto delle soluzioni finali e sarà quindi una presenza costante lungo tutta l’attività di ricerca – prosegue l’architetto Pecorelli –. Trattandosi di attività molto particolari su materiali poco conosciuti, l’assistenza in corso d’opera con verifiche strumentali durante i lavori è sempre necessaria. Pertanto, quella con Mapei è una partnership che non si esaurisce nell’immediato, ma proseguirà nel tempo.

 

Architetto Paolo Pecorelli, amministratore unico di Estia.
Architetto Paolo Pecorelli, amministratore unico di Estia. (© Mapei)

 

Il laboratorio analisi centrale Mapei ha colto con entusiasmo ed interesse la possibilità di affiancare il gruppo di esperti coinvolti da Estia nel progetto per la conservazione del sito archeologico di Hegra in Arabia Saudita – dichiara Anna Bravo, Group Leader del dipartimento di analisi del centro ricerca Mapei. Un’occasione per mettere a frutto l’esperienza pluridecennale dei laboratori Mapei nell’utilizzo di strumentazioni tecnologicamente all’avanguardia per lo studio dei materiali geologici e antropici. Lavorare al fianco di professionisti nel campo del restauro e cimentarsi con loro nello studio chimico-mineralogico di materiali lontani nel tempo e nello spazio, permette alla Ricerca & Sviluppo Mapei di acquisire nuove conoscenze, utili allo sviluppo futuro di formulazioni, all’ampliamento della gamma di prodotti per il restauro e non solo.

  

Cosa è importante sapere sul sito archeologico di Hegra

Hegra, con le sue 110 tombe monumentali, le iscrizioni storiche, i monumenti e le camere scavate nella roccia, divenne un fulcro di commercio e cultura nell'antichità. I Nabatei, abili navigatori delle rotte commerciali, gestivano gli scambi attraverso l'Arabia, la Giordania, il Mediterraneo, l'Egitto, la Siria e la Mesopotamia, giocando un ruolo cruciale nel commercio di incenso e spezie.

L'importanza storica di Hegra si evidenzia nell'intreccio delle vicende dei Nabatei, Dadaniti e Lihyaniti, che si riflettono nell'architettura, nelle decorazioni, nell'uso linguistico e nelle attività commerciali carovaniere. Quando Hegra entrò a far parte della provincia romana d'Arabia nel 106 d.C., venne integrato un forte romano nelle sue strutture urbane, influenzando significativamente le sue fortificazioni.

Riaperta al pubblico nel 2020, Hegra oggi attrae coloro che sono curiosi di scoprire i segreti di quella che fu la seconda città più importante del regno nabateo. Visitatori da tutto il mondo vengono per immergersi nei misteri delle civiltà antiche, in un luogo che offre una ricca esperienza storica impreziosita da elementi romani e da varie narrazioni storiche.

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Con il topic "Restauro e Conservazione" vengono raccolti tutti gli articoli pubblicati che esemplificano il corretto approccio a quel sistema di attività coerenti, coordinate e programmate, dal cui concorso si ottiene la conservazione del patrimonio culturale.

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