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GUIDO MAGENES: MURATURA, in quale direzione sta andando la ricerca?

GUIDO MAGENES: In quale direzione sta andando la ricerca sul tema delle murature?

Nel corso del 14 ° International ROSE Seminar abbiamo rivolto una domanda a Guido Magenes, Professore Associato di Tecnica delle Costruzioni, Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, Università degli Studi di Pavia: In quale direzione sta andando la ricerca sul tema delle murature in Italia?

Il prof. Guido Magenes, insieme ai colleghi Sergio Lagomarsino dell’università di Genova e Claudio Modena dell’università di Padova, è coordinatore della Subtask 1a - Analisi e verifica di costruzioni in muratura del progetto esecutivo Reluis sulla valutazione della vulnerabilità di edifici in muratura, centri storici e beni culturali in cui sono coinvolte circa 25 università italiane.

In ambito italiano, la ricerca applicata nell’ambito delle murature si sta orientando soprattutto sulle costruzioni esistenti e sul problema della determinazione delle caratteristiche della muratura, della qualità muraria, dell’esecuzione e interpretazione delle prove in situ e dell’affidabilità di queste prove. Stiamo cercando di raccogliere dati per integrare strumenti che possano essere di aiuto per i progettisti e redigere tabelle che riportino intervalli di proprietà meccaniche delle murature delle tipologie murarie diffuse in Italia, analoghe a quella riportata nella circolare delle Istruzioni delle Norme Tecniche, la circolare 617. Lavoriamo anche nell’ambito della modellazione, cioè metodi di analisi degli edifici in muratura, nell’ottica di un’attività di ricerca che possa dire qualcosa sull’utilizzo dei software, creando dei benchmark utili per testare gli strumenti che i progettisti utilizzano. Un altro tema di ricerca è quello della validazione sperimentale delle tecniche di rinforzo e di intervento sulle murature di cui c’è molto bisogno non solo per gli aspetti tecnologici e locali relativi all’intervento ma anche per quello che riguarda l’efficacia della strategia complessiva dell’intervento sull’intero organismo strutturale.
Altre due tematiche particolarmente interessanti per l’Italia sono relative ai tamponamenti murari, ovvero quegli elementi considerati non strutturali per i quali esistono ancora molti problemi aperti sul comportamento, sia per quanto riguarda gli edifici esistenti che per i metodi di progettazione relativi ai nuovi edifici. Per i tamponamenti è necessario pensare a tecniche di realizzazione che siano calibrate in funzione del livello di prestazione che si vuole ottenere e di pericolosità sismica cui gli elementi sono soggetti. Per prestazioni particolarmente soddisfacenti anche nel caso di eventi sismici elevati abbiamo ancora un po’ di strada da fare. Per questo ci sono dei progetti in corso che hanno la finalità di trovare tecniche migliori per l’utilizzo della muratura nelle tamponature sfruttando l’utilizzo dell’ armatura, dei rinforzi o principi innovativi come quelli che consentono di creare delle opportune dissipazioni di energia che proteggano dal danno la costruzione stessa.
Altro tema di ricerca è quello relativo alla vulnerabilità a livello territoriale degli edifici in muratura. In generale il tema territoriale ha interesse per tutte le tipologie di edifici ma in particolar modo assume una sua importanza per quelli in muratura.
La muratura è un metodo antico sul quale si continua ancora oggi a studiare e fare ricerca. Il problema principale è legato agli edifici esistenti, alla sicurezza delle costruzioni in muratura e alla conservazione del patrimonio storico architettonico in muratura di cui l’Italia è ricchissima.
La muratura presenta una serie di caratteristiche che la rendono interessante e competitiva nell’ambito dell’edilizia anche per le nuove costruzioni guardando alla prestazione complessiva dell’edificio senza guardare unicamente al problema strutturale. Attualmente ci sono delle soluzioni per le costruzioni nuove come ad esempio, la muratura armata per le zone a medio alta sismicità, mentre in quelle a bassa sismicità, grazie anche alla ricerca svolta negli ultimi anni, i metodi di progettazione e costruzione sono molto migliorati, tanto che nel corso del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nel 2012, le costruzioni recenti degli ultimi dieci anni, in muratura anche non armata, uno o due piani massimo, si sono comportate molto bene.

Mi auguro comunque che ci sia un sempre maggiore utilizzo della muratura armata perché soprattutto nelle zone a sismicità medio-alta, dà delle garanzie che la muratura non armata non offre.

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