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Gres porcellanato nelle pavimentazioni esterne: caratteristiche e posa

Le piastrelle in gres porcellanato si qualificano come scelta ottimale anche per le pavimentazioni in esterno date le elevate prestazioni tecnico-funzionali. Nel contributo se ne analizzano le principali caratteristiche con riferimento anche ai sistemi di caratterizzazione delle piastrellature.

Le piastrelle in gres porcellanato, prodotto industriale di altissima qualità, si qualificano come scelta ottimale anche per le pavimentazioni in esterno date le elevate prestazioni tecnico-funzionali.

Nel contributo se ne analizzano le principali caratteristiche con riferimento anche ai sistemi di caratterizzazione delle piastrellature.


 

Caratteristiche delle piastrelle di ceramica in gres porcellanato

Le piastrelle di ceramica sono un materiale da costruzione molto versatile, applicabile come rivestimento su supporti verticali e orizzontali, sia in esterno che in interno, riuscendo così a soddisfare le esigenze estetiche e funzionali di una grande varietà di ambienti ad uso privato e pubblico.

La tipologia di piastrella di ceramica maggiormente prodotta in Italia e venduta con successo in tutto il mondo è il gres porcellanato.

Tale prodotto gode di notevoli proprietà tecniche e raggiunge livelli estetici di grande effetto grazie ai processi decorativi digitali sempre in evoluzione.

 

La normativa di riferimento

Le normative ISO 13006:2018 e EN 14411:2016 classificano le piastrelle ceramiche in base a due parametri: il metodo di formatura e l’assorbimento d’acqua del prodotto finito.

Tali norme definiscono di tipo “A” le piastrelle formate per estrusione e di tipo “B” le piastrelle formate per pressatura.

I diversi gruppi di assorbimento d’acqua nei quali si suddividono le piastrelle parallelamente al metodo di formatura, sono identificati da un numero romano, seguito, a volte, da una lettera/numero al pedice. 

BIa è la sigla che identifica le piastrelle di ceramica più performanti, formate per pressatura e con assorbimento d’acqua ≤ 0,5 % in peso, e in questo gruppo ricadono le piastrelle di gres porcellanato.

Le normative ISO 13006 e EN 14411 identificano anche le caratteristiche tecniche (e relativi metodi di prova) richieste per pavimentazioni esterne ed interne (Tabella 1) e i requisiti, che diventano via via più stringenti fino ad arrivare a quelli richiesti per le piastrelle classificate BIa. Il basso valore di assorbimento d’acqua, determinabile con il metodo di prova descritto in EN ISO 10545-3 [3], consente alle piastrelle di gres porcellanato di essere pressoché impermeabili e di avere elevata resistenza al gelo.

La quasi totale assenza di porosità aperta non permette all’acqua di penetrare nella piastrella impedendo così l’eventuale formazione di ghiaccio in caso di abbassamento della temperatura al di sotto di 0 °C. La resistenza al gelo viene determinata secondo il metodo di prova descritto in EN ISO 10545-12 che prevede di sottoporre le piastrelle a 100 cicli con escursioni termiche tra minimo +5 e -5 °C.

L’elevata resistenza agli sbalzi termici, determinabile in accordo con EN ISO 10545-9, è un’altra caratteristica delle piastrelle di gres porcellanato che rende questo materiale particolarmente idoneo all’uso in ambienti esterni, anche quando è presente una forte escursione termica.

Dal punto di vista delle caratteristiche meccaniche, le piastrelle di gres porcellanato mostrano un modulo di resistenza a flessione, misurato secondo la norma EN ISO 10545-4, solitamente superiore a 40 N/mm², nonostante il requisito sia 35 N/mm².

 

Caratteristiche dei pavimenti di ceramica per uso esterno

I materiali per le pavimentazioni esterne devono avere anche un’elevata durabilità in termini di resistenza all’usura e all’abrasione: le piastrelle di gres porcellanato vengono testate sia per la resistenza all’abrasione profonda che per l’abrasione superficiale con i metodi di prova descritti nelle norme EN ISO 10545-6 e EN ISO 10545-7.  Il primo permette di determinare il volume di materiale rimosso utilizzando un disco rotante di acciaio; il requisito normativo per le piastrelle BIa prevede un valore inferiore a 175 mm³. La prova di abrasione superficiale viene effettuata ponendo una carica abrasiva a contatto con la superficie smaltata ed applicando, per stadi successivi, un numero di giri crescente. 

Altre caratteristiche richieste alle pavimentazioni sono la facile pulibilità/manutenzione e la resistenza agli agenti macchianti e ad agli agenti chimici acidi o basici. Anche in questo ambito, le piastrelle in gres porcellanato mostrano caratteristiche eccellenti verificate rispettivamente con i metodi di prova previsti dalle norme EN ISO 10545-14 e EN ISO 10545-13.

 

Tabella 1 – Caratteristiche tecniche delle piastrelle ceramiche da pavimentazione richieste per diverse applicazioni

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Un requisito molto importante da considerare in fase di progettazione di una pavimentazione è la resistenza allo scivolamento. Tale resistenza viene determinata con diversi metodi in funzione del paese in cui è installata la pavimentazione, in quanto questa caratteristica è strettamente connessa ad aspetti legati alla sicurezza. In Italia il Decreto Ministeriale 236 del 1989 prevede che tutte le pavimentazioni antisdrucciolo vengano testate con il tribometro Tortus, in Germania i documenti DGUV Regel 108-003 e DGUV Information 207-006 indicano l’utilizzo delle norme DIN 51097 e 51130 [13,14], in Spagna e Inghilterra si utilizzano le norme UNE 41901:2017 EX ENV 12633 e BS 7976-2, mentre negli Stati Uniti viene utilizzato il tribometro BOT 3000 in accordo con ANSI A326.3. A livello europeo esiste la Technical Specification CEN/TS 16165 “Determination of slip resistance of pedestrian surfaces - Methods of evaluation” che raccoglie quattro metodi di prova utilizzabili per la determinazione della resistenza allo scivolamento. Il CEN TC 339 sta attualmente lavorando per trasformare la Technical Specification CEN/TS 16165 in una norma europea.

Nonostante le leggi in vigore nei diversi paesi, i metodi descritti nelle norme DIN 51097 e DIN 51130 sono solitamente quelli più richiesti per caratterizzare la resistenza allo scivolamento delle piastrelle di ceramica. Entrambi i metodi si basano sull’utilizzo di una rampa con angolo di inclinazione variabile su cui vengono posizionati i materiali da testare. Questi vengono contaminati con olio (DIN 51130) o acqua + agente bagnante (DIN 51097), quindi l’operatore cammina sul piano inclinato della rampa ad angoli crescenti fino al punto della perdita di equilibrio per scivolamento. Si identificano 5 classi (R9, R10, R11, R12 e R13) e 3 classi (A, A+B, A+B+C) di resistenza allo scivolamento per la DIN 51130 e la DIN 51097, rispettivamente.

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