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Gli scenari digitali per la professione: relazioni con i committenti e imprenditori, le catene di valore e le forniture

La nota analizza l'impatto della digitalizzazione sulle professioni tecniche, riflettendo sugli assetti prospettici, sulla riconfigurazione delle relazioni tra la stessa, la committenza e l’imprenditorialità, sulla natura delle catene del valore e delle forniture. Si sottolinea la necessità di un approccio collaborativo per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale.

La professione tecnica con l'evoluzione della digitalizzazione: assetti prospettici, relazioni con committenza e imprenditori, catene del valore e forniture

L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano ha recentemente organizzato un evento dedicato agli Stati Generali delle Ingegnerie Digitali, entro il quale lo scrivente si è occupato del tema degli scenari relativi alla professione. Naturalmente, per certi versi, il tema stesso non si esaurisce nella professionalità dell’ingegnere, ma si estende all’intero spettro delle professioni cosiddette tecniche.

Per prima cosa, è sempre bene ricordare che la digitalizzazione si presenta quale fenomeno che insiste in un sistema socio-tecnico, in cui gli apparati mentali, le culture identitarie, i quadri giuridici, esercitano un forte condizionamento sulle soluzioni tecnologiche e organizzative.

Di conseguenza, ragionare sulla digitalizzazione, specialmente se unita a resilienza e a sostenibilità, significa riflettere sugli assetti prospettici della professione, sulla riconfigurazione delle relazioni tra la stessa, la committenza e l’imprenditorialità, sulla natura delle catene del valore e delle forniture.

L’argomento è, pertanto, essenzialmente «politico», laddove la policy esercita una influenza somma e, per questa ragione, non può che investire le rappresentanze, nella loro veste istituzionale.

La partita che si gioca sulla digitalizzazione è, dunque, una partita esistenziale, poiché non riguarda un aspetto settoriale, tanto più in un contesto in cui sta emergendo la cosiddetta Intelligenza Artificiale.

È questo un tema che richiede molta cautela, in quanto, di là delle tendenze, spesso declinate superficialmente, vi sono molti limiti da osservare a proposito della sua affidabilità ed efficacia, specie nelle applicazioni verticali di dominio, ma sicuramente esso implica notevoli potenzialità, particolarmente evidenti nelle capacità conversazionali e disintermediatrici dei modelli linguistici di grandi dimensioni e nelle loro possibilità di interagire con fonti e con dispositivi, materiali e immateriali, esterni, per conto dell’utente: rimpiazzandolo?

Altrettanto palesi sono, peraltro, le incognite sulle relazioni che legano l’agente, il modello e i dati. Per ritornare alla questione fondamentale si può provare a operare su alcuni termini dialettici.

  

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Analogico & Digitale

Si può ritenere, senza tema di essere smentiti, che una buona parte delle migliori prassi digitali oggi presenti nel settore siano profondamente analogiche, nel senso che non hanno ancora interiorizzato il valore del dato e si prefiggono di ottimizzare le pratiche consolidate.

È probabilmente questo l’orizzonte destinale a cui mira una porzione consistente degli attori, non solo professionali, del settore della costruzione e dell’immobiliare.

Questo côté, almeno nel medio termine, difficilmente sarà interessato a ontologie, a semantiche, a modelli di dati, a dizionari dei dati: a tutto ciò che rappresenta l’infrastruttura architetturale dei sistemi autenticamente digitali.

 

Progetto & Processo

La dimensione del progetto, tanto di architettura quanto di ingegneria, costituisce, ovviamente, l’ambito privilegiato di una prestazione intellettuale, ma cerca di concentrarsi su una sorta di prodotto, vale a dire sul progetto come esito del servizio.

Al contrario, la dimensione del processo è spesso intesa nella sua versione procedurale, assai rilevante nella quotidianità della professione, ma vissuta come una azione complementare, esperita con una certa fatica: non a caso, la digitalizzazione, come semi automazione dei processi, è considerata un mezzo per affrancare il professionista da questa incombenza, ma laddove il dato inizi a operare direttamente nel processo, le implicazioni appaiono mutate.

 

Cliente & Professionista

La digitalizzazione, nella sua forma autentica, rende sempre il committente quale soggetto proattivo: esso è, infatti, anzitutto, definibile come soggetto che richiede la produzione di strutture di dati secondo criteri predefiniti, come avviene per la formulazione dei requisiti informativi che si declinano nei capitolati informativi: per successivamente accertarne la conformità.

Parimenti, il professionista, sotto questo aspetto, diviene un fornitore di tali contenitori informativi, che siano modelli informativi o altro, chiamato a seguire certe discipline mentali e concettuali.

Occorre, per le rappresentanze, riflettere sul tema, oltre l’equo compenso o la remunerazione aggiuntiva per il cosiddetto BIM.

  

Progresso & Regresso

L’uso attuale di maggior successo della digitalizzazione per la progettazione risiede nella gestione dei conflitti (tra entità informative) e nel coordinamento dei modelli informativi disciplinari, vale a dire, degli esiti delle prestazioni dei progettisti e dei professionisti specialistici.

Paradossalmente, tutto ciò conduce, però, al risultato ultimo di produrre dati strutturati e relazionati al fine di estrarre da essi dei documenti: si tratta di una attività forzata dal quadro ordinamentale e favorita dalle attitudini mentali, ma che, dal punto di vista della cultura del dato, è totalmente regressiva.

 

Coerenza & Conflitto

Uno dei maggiori portati della digitalizzazione dovrebbe consistere nell’incremento della integrazione tra i saperi professionali e imprenditoriali specialistici, al fine di assicurare, nell’ottica del Design Management (o del Project Management, in generale) e del Risk Management, la coerenza degli esiti, permessa pure dalla continuità tra i flussi informativi tra le varie fasi della commessa, ma le nozioni di collaborazione e di condivisione, icone della digitalizzazione, devono scontare una verifica sul piano dei rapporti negoziali che intercorrono nelle compagini e nelle reti tra professionisti.

Ignorare la dimensione del confronto vorrebbe dire offrire una interpretazione della digitalizzazione irrealistica.

  

Progettazione & Verifica

Le attività di verifica del progetto ai fini della validazione sono oggi sempre più supportate dalla digitalizzazione, intesa non solo attraverso il cosiddetto BIM.

Il punto sta, tuttavia, nel fatto che ci attende una progressiva evoluzione verso un ecosistema digitale in cui tutti gli attori agiscano tracciabilmente, in cui ogni contenuto e ogni decisione progettuale saranno espressi mediante dati strutturati o, comunque, interpretabili dalla macchina.

Per questo motivo, l’attività di verifica, ma, più genericamente, di gestione di processi autorizzativi, è destinata a spostarsi gradualmente dall’accertamento sul progetto alla Business Intelligence rivolta alla progettazione entro ambienti o piattaforme digitali.

  

Documento & Dato

La traduzione di qualsiasi elaborato verso basi di dati semantiche farà sì che il dato medesimo abbia la potenzialità di operare attivamente la decisione entro un Workflow Management System, in un ambiente contrattuale di condivisione, tanto più se supportato, ad esempio, da algoritmi predittivi, acquisendo una parziale autonomia nei confronti del professionista.

Tutto questo, a proposito di decisioni algoritmiche, solleva il tema della riserva di umanità. Questo orizzonte non è poi così remoto come si possa ritenere.

 

Rappresentazione & Simulazione

La parola «rappresentazione» figura in qualsiasi definizione di gestione informativa digitale, inclusa quella relativa al gemello digitale, ma, in realtà, essa sta a significare che il professionista opera per mezzo di simulazioni, oltre a tutto, ormai abilitate da innumerevoli soluzioni tecnologiche.

La dimensione, dinamica, della simulazione si sostituisce a quella statica della rappresentazione, generando molte conseguenze sulla natura della prestazione professionale.


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