Gli NFT (Non Fungible Token) entrano nel mondo Engineering grazie alla blockchain
Tanti i partecipanti alla seconda edizione del Forum Ingegneria 4.0, organizzato da CSPFea, che ha visto oltre 600 iscritti. Un importante momento di confronto tra aziende, professionisti e addetti ai lavori sull'innovazione nel mondo delle Costruzioni.
Edoardo Querci della Rovere (AD di Digital Automations) ha spiegato in dettaglio cosa sono gli NFT e quali sono le loro molteplici funzioni.
Gli NFT, un balzo evolutivo della tecnologia il cui impatto è ancora da esplorare
Al Forum Ingegneria 4.0 2022 mi è stato chiesto di spiegare cosa siano gli NFT e come questi possano essere utilizzati nel mondo dell’engineering.
La sfida è senza dubbio interessante perché l’evoluzione, sia essa naturale, scientifica, tecnica o dei modelli di business, normalmente non procede in maniera lineare ma piuttosto a balzi imprevedibili.
Oggi la tecnologia ha fatto uno di quei balzi evolutivi e ci ha messo a disposizione un nuovo strumento, gli NFT per l’appunto (e la blockchain), il cui utilizzo ed impatto è ancora in fase di esplorazione… come agli albori di internet, dell’intelligenza artificiale e di ogni altra tecnologia rivoluzionaria.
Sta a noi, oggi, capire come sfruttarla al meglio e creare nuove opportunità per le nostre aziende e per tutto il settore dell’ingegneria.
Ma cosa sono gli NFT?
NFT, per esteso Non Fungible Token, può essere tradotto come Certificato Non Fungibile. Analizziamo separatamente i due concetti presenti nel nome: il concetto di certificato e il concetto di fungibilità.
Riguardo al concetto di certificato, anche solo intuitivamente, tutti abbiamo idea di cosa sia: il certificato è un documento che attesta qualcosa. Possiamo quindi avere certificati quali il certificato di proprietà, il certificato di formazione o un certificato che rappresenta un certo valore economico.
Il secondo concetto è quello di fungibilità. La fungibilità implica la mancanza di individualità, e quindi la possibilità di sostituzione e scambio.
Nel mondo non digitale, quello fisico, il certificato fungibile più diffuso sono le banconote. Due banconote da dieci euro sono due certificati che attestano un valore economico, garantito dalla banca centrale, che possono essere infinitamente scambiate tra loro senza che questo porti alcun cambiamento concreto: lo stato finale è uguale a quello iniziale.
Se invece volessimo parlare di certificati non fungibili, potremmo parlare di certificati di proprietà, di diritti intellettuali o certificati di formazione. Sono certificati che attestano delle attività uniche, e quindi non fungibili, e che sono garantiti da soggetti quali i notai e i registri pubblici. Due certificati di formazione o due atti di proprietà non possono essere scambiati senza modificare lo stato di partenza.
Nel mondo digitale, prima degli NFT non esisteva il concetto di unicità. Qualunque file e documento poteva essere copiato all’infinito senza che si potesse distinguere l’originale. Una foto, una canzone, un'opera d'arte... il progetto di uno studio di ingegneria o un certificato di formazione.
Gli NFT hanno portato il concetto di unicità nel mondo digitale.
Per esistere, anche gli NFT hanno bisogno di un garante e il loro garante è il garante digitale per eccellenza. L’unico garante digitale attivo dal 2009 che non ha mai commesso un errore: la blockchain.
Facendo un parallelismo con il mondo fisico, il concetto di unicità è estremamente importante: tutti possono capire la differenza di valore tra un quadro originale e una copia, tra un certificato originale e una copia, tra un documento originale e una copia, ecc.
Nel mondo digitale questa differenza non esisteva. Non vi era nessuna differenza tra il file di una foto e la sua copia, tra un documento PDF “originale” e la copia che inviamo via e-mail, tra un certificato e le mille copie che potremmo farne.
Ora che questo concetto è stato portato nel mondo digitale si possono già immaginare i primi utilizzi dove, ad esempio, è necessario garantire l’originalità, la proprietà, la condivisione e la protezione dei dati e dei documenti.
Gli NFT possono quindi essere usati per creare attestati dei corsi per gli ingegneri, per dare valore ai progetti presentati ai concorsi, per dare valore alle opere di ingegno (per gli ingegneri) e di arte (per gli architetti e le archistar), per dare valore alle attività di comunicazione degli engineering (per esempio gli articoli tecnici sulle opere progettate e costruite). Aprono anche all’attività degli ingegneri sul metaverso, dove ingegneri e architetti possono progettare opere che in futuro potrebbero essere realizzate anche nel mondo fisico. Siamo solo all’inizio e vi è molta sperimentazione in corso per definire fino a dove ci si potrà spingere a creare nuovo valore grazie questa tecnologia.
Quello che è certo è che, come accade sempre quando si aprono nuove opportunità, il mondo troverà il modo di creare valore.
Al Forum Ingegneria 4.0 2022 abbiamo portato due tipologie di utilizzo degli NFT. La prima riguarda i certificati di partecipazione all’evento e la seconda riguarda 3 opere d'arte digitali create per questo evento e che verranno consegnate in quantità limitata.
Il nostro obiettivo era dimostrare che la realtà degli NFT è presente tra noi e stimolare i partecipanti a immaginare un futuro dove questa tecnologia farà parte della quotidianità, come molte altre precedenti innovazioni.
Chi oggi porta avanti questi progetti, ha l’opportunità di plasmare il cambiamento e diventare leader domani.
Noi di Digital Automations lavoriamo con chi vuole costruire questo futuro e chiunque avesse piacere di approfondire il tema ci può contattare.
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Forum Ingegneria 4.0: la parola ai protagonisti
- Edoardo Querci della Rovere: Blockchain ed NFT nelle costruzioni;
- Alessandro Mara: Dalla specializzazione alla muldisciplinarietà: la nuova figura dell'ingegneria;
- Alberto Caccia: Human Factor: approccio strategico e competenze nella gestione dei progetti;
- Giuseppe Pizzi: Metodi di collaborazione per la crescita aziendale;
- Giuseppe Musinu: Innovazione digitale nella progettazione di opere infrastrutturali;
- Fabrizio Mazzacurati: La rappresentazione digitale nelle infrastrutture energetico ambientali;
- Camilla Levorato: Il project management nell'ingegneria 4.0;
- Francesca Federzoni: La sostenibilità nella progettazione ospedaliera;
- Francesca Sartor: Aeroporti e Sostenibilità;
- Fabio De Martino: Upskilling, Reskilling ed importanza della formazione 4.0;
- Francesco De Bettin: Ingegneria, Digital Twin e sistemi di intelligenza artificiale;
- Federico Foria: Innovazione e Progetto per il patrimonio infrastrutturale;
- Simone Venturini: Sostenibilità delle città e delle infrastrutture e sicurezza idraulica;
- Fabio Croccolo: Stazioni appaltanti e digitalizzazione: esigenze normative e formative;
- Gabriele Scicolone: Sostenibilità e transizione energetica, dalle idee ai fatti;
- Silvia Furlan: Manuale d'istruzioni per gli ingegneri del futuro;
- Paolo Mazzalai: Innovazione di processo nelle infrastrutture di trasporto;
CHI È CSPFea
CSPFea è nata come società commerciale di software di calcolo strutturale per il settore AEC di alto livello. La mission aziendale è quella di assistere società di ingegneria, affiancando professionisti ed aziende impegnate nel vasto settore dell’ingegneria civile, dell’architettura e delle costruzioni (AEC), aiutandoli a migliorare processi e metodi, capacità di analisi e di progettazione mediante la simulazione. CSPFea vuole, inoltre, coinvolgere clienti, stakeholder e partner per creare una rete network e parlare di innovazione grazie a Forum Ingegneria 4.0, tramite un approccio di AEC System Integrator, che prevede l’affiancamento in ambito di digitalizzazione delle infrastrutture, sostenibilità delle costruzioni e innovazione nei processi aziendali in società d’ingegneria.
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