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Gli appalti pubblici diventano sempre più digitali con l’entrata in vigore dell’obbligo BIM 2025

Con l’inizio del nuovo anno entra in vigore l’obbligo BIM per tutti gli appalti pubblici. Ma cosa significa davvero? Formazione, metodologie e tecnologie: ecco tutto quello che c’è da sapere.

Il 1° gennaio 2025 ha segnato un punto di svolta per il settore edilizio in Italia: è infatti entrato in vigore l’obbligo di utilizzare il BIM per tutti gli appalti pubblici con stima del costo presunto dei lavori di importo superiore a 2 milioni di euro.

Questo requisito, previsto dal nuovo Codice Appalti, rappresenta un passo significativo verso una maggiore digitalizzazione, efficienza e trasparenza nei processi di progettazione e realizzazione delle opere pubbliche.

Scopri cosa comporta l’obbligo BIM, quali sono i principali adempimenti e le figure professionali coinvolte, oltre agli strumenti tecnologici più adatti per affrontare questa transizione.

 

(Crediti: ACCA Software)

  

L'obbligo BIM nella gestione degli appalti pubblici secondo il Codice appalti

Il BIM (Building Information Modeling) non è semplicemente uno strumento digitale, ma una vera e propria metodologia che permette di gestire in modo integrato tutte le informazioni relative a un progetto edilizio, dalla fase di pianificazione iniziale fino alla gestione finale dell’opera completata.

Con l'introduzione dell'articolo 43 e dell'allegato I.9 nel nuovo Codice Appalti (D.lgs. 36/2023), a partire dal 1° gennaio 2025, l'uso del BIM è diventato obbligatorio per gli appalti pubblici con stima del costo presunto dei lavori di importo superiore a 2 milioni di euro. L'obbligo riguarda la progettazione e la realizzazione di nuove costruzioni e gli interventi su edifici esistenti, ma non si applica a manutenzioni ordinarie o straordinarie, a meno che non riguardino opere gestite precedentemente con il BIM.

Tuttavia, le stazioni appaltanti possono decidere di adottare il BIM su base volontaria, con la possibilità di attribuire punteggi premiali ai progetti che lo utilizzano. Inoltre, il BIM diventa obbligatorio per gli interventi su edifici classificati come beni culturali, qualora l'importo lavori superi la soglia comunitaria di 5.538.000 euro.

L'allegato I.9 specifica l'uso di piattaforme interoperabili e l’adozione di un Ambiente di Condivisione Dati (ACDat) per gestire i flussi informativi, garantendo maggiore efficienza, trasparenza e controllo nei progetti pubblici.

Anche se questa transizione richiede un impegno concreto, formazione specifica e investimenti in nuove tecnologie, i vantaggi sono chiari:

  • significativa riduzione degli errori;
  • ottimizzazione dei costi;
  • gestione delle opere più efficiente e accurata.

  

Come adempiere ai nuovi obblighi

L’obbligo introdotto dal 2025 implica che le stazioni appaltanti adottino un approccio più strutturato e tecnologicamente avanzato per i propri appalti.

Per rispettare le nuove normative, sono richiesti alcuni adempimenti fondamentali, tra cui:

  • formazione del personale, con percorsi specifici per sviluppare le competenze necessarie;
  • investimento in tecnologie, come software e hardware dedicati alla gestione dei modelli BIM;
  • adozione di un atto di organizzazione per le procedure di controllo e gestione BIM;
  • redazione di capitolati informativi, che definiscano le modalità di sviluppo e condivisione dei dati;
  • predisposizione di DOCFAP (documenti di fattibilità delle alternative progettuali) e DIP (documenti di indirizzo preliminare) con i requisiti informativi previsti;
  • implementazione di un Ambiente di Condivisione Dati (ACDat) sicuro per garantire una gestione ottimale delle informazioni;
  • adozione di modelli openBIM® IFC, conformi agli standard ISO, per assicurare trasparenza e interoperabilità attraverso piattaforme non proprietarie.

 

Le nuove figure professionali per la gestione BIM

L’introduzione del BIM obbligatorio ha portato alla creazione di ruoli professionali altamente specializzati, fondamentali per la gestione efficace dei processi digitali. Tra questi emergono:

  • BIM manager: responsabile della pianificazione e coordinamento strategico del processo BIM, inclusa la formazione del personale;
  • BIM coordinator: figura di raccordo tra i team di progetto, incaricata di garantire coerenza e qualità nei dati;
  • BIM specialist: tecnico esperto nella creazione e gestione dei modelli digitali dettagliati;
  • CDE manager: gestore dell’ACDat, con competenze specifiche nella sicurezza e qualità dei dati.

Per acquisire le competenze necessarie, è consigliabile seguire corsi online avanzati di preparazione agli esami per le figure professionali emergenti, come IFC-openBIM® expert, BIM Specialist, BIM Coordinator, BIM Manager, CDE manager, e ottenere le relative certificazioni.

 

Strumenti tecnologici per rispettare l’obbligo BIM

Affrontare l’obbligo BIM dal 2025 significa anche dotarsi delle tecnologie giuste per gestire in modo efficiente i flussi informativi.

Uno degli strumenti più promettenti per la gestione informativa digitale è usBIM.appaltodigitale, una soluzione innovativa che, parte del BIM management system usBIM, facilita la pubblicazione e la condivisione dei documenti di gara in conformità con le nuove normative.

 

Gestione elettronica della documentazione di gara: usBIM.appaltodigitale (Crediti: ACCA Software)

 

L’ACDat di ACCA software garantisce infatti piena conformità ai requisiti dell’articolo 43 e dell’allegato I.9 del nuovo Codice Appalti.

Le principali caratteristiche di usBIM.appaltodigitale includono:

• un Ambiente di Condivisione Dati (ACDat) conforme agli standard internazionali (UNI EN ISO 19650, UNI 11337);
• gestione sicura dei capitolati informativi e dei documenti di gara;
• interoperabilità garantita grazie all’uso di formati aperti come openBIM® IFC.

Inoltre, la piattaforma è certificata ISO 27001 e qualificata “QC1” dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, assicurando così la massima sicurezza nella gestione dei dati.

 

ACDat usBIM.appaltodigitale (Crediti: ACCA Software)

 

La collaborazione è facilitata dall’utilizzo di formati aperti, che permettono di condividere dati e processi con chiunque, garantendo interoperabilità e libertà operativa.

 

Help indispensabili per i Responsabili delle stazioni appaltanti: usBIM.appaltodigitale (Crediti: ACCA Software)

 

Questa soluzione facilita l'adozione del BIM e la gestione dei processi, offrendo una risposta completa e conforme alle normative in vigore dal 1° gennaio 2025.

Richiedi maggiori informazioni per gestire con facilità gli appalti, rispettando i nuovi adempimenti previsti dal Codice Appalti!

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