Giuseppe Mercalli, ricorrono i 110 anni dalla scomparsa del celebre geofisico, sismologo e vulcanologo

Nel 1902 ideò la celebre scala sismica che valuta i danni causati da un terremoto

Ricorre oggi il 110° anniversario della morte di Giuseppe Mercalli, uno dei più importanti studiosi di geofisica, sismica e vulcanologia in Italia e nel mondo. Mercalli si spense infatti nella notte tra il 18 e 19 marzo 1914 a Napoli, nel rogo che si sviluppò nella casa dove abitava.

Nato a Milano nel 1850 e laureatosi in scienze naturali nel 1874, si dedicò in un primo tempo a ricerche geologiche sui terreni glaciali alpini della Lombardia. Quindi iniziò l'insegnamento di materie scientifiche in scuole secondarie religiose dapprima a Monza, poi a Reggio Calabria (1885) e infine a Napoli (1892).

È noto principalmente per la definizione della scala sismica che porta il suo nome. Ideata nel 1902, valuta gli effetti di un terremoto in base alle osservazioni sui danni provocati agli edifici, all'ambiente circostante e al comportamento delle persone durante l'evento sismico. Questo sistema, basato su una classificazione da I a XII, fornisce una descrizione qualitativa dell'impatto del terremoto in una determinata area, offrendo un'alternativa alla scala Richter, che misura la magnitudo del sisma.

Mercalli fu il testimone e lo studioso di importanti terremoti come quello dello stretto di Messina del 1908 e di Casamicciola nel 1883, e di eruzioni rilevanti come quelle del Vesuvio del 1906 e di Vulcano del 1888-1890.

In occasione dei 100 anni dalla morte l'INGV pubblicò una miscellanea dei suoi lavori, visitabile al link di riferimento.