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Giorno della Memoria: la storia e i progetti di BBPR, lo studio vittima del fascismo e delle leggi razziali

La storia dello studio milanese BBPR, uno dei primi esempi di collaborazione professionale e culturale basata sul lavoro di gruppo piuttosto che sulla singola personalità. Nell'articolo si raccontano i progetti realizzati e la storia di chi ne fece parte in un'epoca storica colpita dalla guerra e le segregazioni razziali.

Storia, progetti e opere dello studio di progettazione milanese BBPR

Lo studio di progettazione BBPR è stato uno dei più influenti nel panorama dell'architettura italiana del XX secolo. L'acronimo BBPR deriva dai cognomi degli architetti co-fondatori dello studio: Gian Luigi Banfi, Ludovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti e Ernesto Nathan Rogers. Durante gli anni '30, il gruppo si impegnò nella progettazione di edifici pubblici, residenziali e piani regolatori, contribuendo in modo significativo allo sviluppo dell'architettura moderna in Italia. Nel dopoguerra, BBPR continuò la sua attività e divenne noto anche per progetti di ristrutturazione urbana.

 

BBPR studio di progettazione
Studio BBPR. Enrico Peressutti (Pinzano al Tagliamento, 1908 - Milano 1976), Lodovico Barbiano di Belgiojoso (Milano, 1909 - Milano 2004), Ernesto Nathan Rogers (Trieste, 1909 - Gardone, 1969) Gian Luigi Banfi (Milano, 1910 - Gusen, 1945) (Mies me, fonte: wikipedia)

 

Nel contesto storico del regime di Mussolini, il gruppo ha dovuto affrontare sfide e limitazioni imposte dal regime. Nonostante la necessità di conformarsi alle direttive fasciste, i membri di BBPR hanno cercato di mantenere una posizione critica e di preservare valori umanistici attraverso la loro attività professionale e le loro idee architettoniche.

Per le loro posizioni antiregime Banfi e Belgiojoso saranno perseguitati e deportati in campo di sterminio di Gusen nel 1945 dove Banfi morì. Le vicissitudini della guerra portano invece Rogers a fuggire in Svizzera a causa delle leggi razziali.

Dopo la fine della guerra, Belgiojoso (salvatosi dal campo di Mauthausen-Gusen), Peressutti e Rogers (rifugiato in Svizzera dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943) decidono di continuare l’attività dello studio non cambiando il nome dello studio e assumendo un giovane architetto tedesco in nome di una rinnovata conciliazione.

 

Architetto Gian Luigi Banfi.
Architetto Gian Luigi Banfi. (ignoto fonte: wikipedia)

 

La collaborazione tra gli architetti è stata proficua, portando a progetti riconosciuti a livello internazionale e consolidando la reputazione dello studio come uno dei principali protagonisti dell'architettura contemporanea italiana.

  

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Approfondimento sulla vita e le opere dell'architetto tedesco Walter Gropius. Attraverso una visione funzionale e razionale dell'opera ha realizzato i suoi progetti guardando alla loro totalità e riflettendo a pieno i valori del Movimento Moderno.

 

Le opere realizzate

Lo studio BBPR ha realizzato diversi progetti noti, spaziando da edifici residenziali a opere pubbliche e piani regolatori. Di seguito, sono elencati alcuni dei progetti più significativi dello studio:

  • Piano regolatore di Pavia (1932)
  • Piano Regolatore della Valle d’Aosta (1936)
  • Piano turistico dell'Isola d'Elba (1939)
  • Torre Velasca in piazza Velasca, Milano (1958)
  • Restauro Castello Sforzesco (1956-63)
  • Quartiere Ceca a Sesto San Giovanni, Est (1957 - 1957)
  • Quartiere IACPM Gratosoglio a Milano, Gratosoglio Ticinello (1963 - 1971)

Altri importanti monumenti dello studio BBPR (di Belgiojoso):

  • Memoriale di Gusen (1960-1965)
  • Casa del Sabato per gli Sposi, ricostruzione dell'interno
  • Memoriale italiano di Auschwitz (1980)
  • Museo monumento della deportazione di Carpi (1973)
  • Memoriale italiano Ravensbrück (1982)
  • Monumento ai deportati di Mauthausen nel parco Nord di Milano in Sesto San Giovanni (1996)

   

Torre Velasca a Milano (1956-1958)

Il periodo che ha visto la progettazione e la costruzione della Torre Velasca è stato caratterizzato da una Milano in rapida trasformazione. Dopo la distruzione causata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, la città stava cercando di riaffermare la propria identità attraverso la modernizzazione e lo sviluppo urbano. La Torre Velasca è nata in questo contesto di rinnovamento.

La Torre Velasca è una struttura di 26 piani e di 106 metri con una facciata caratterizzata da una serie di aggetti e rientranze e dalla cosiddetta forma "a fungo". La forma dell'edificio ricorda quella di una torre medievale, ma reinterpretata in chiave moderna. La sua struttura è caratterizzata da pilastri inclinati che sostengono le travi orizzontali, conferendo all'edificio un aspetto dinamico e scultoreo.

 

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Torre Velasca, BBPR
Torre Velasca, BBPR (Pava, fonte: wikipedia)

 

La Torre Velasca, simbolo della città, venne realizzata tra il 1956 e il 1958, e si inserisce all'interno del lotto antistante la piazza seicentesca che porta lo stesso nome, chiamata così in onore del governatore spagnolo Juan de Velasco, dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

La struttura dell'edificio è in cemento armato ed è caratterizzata dai piani più alti aggettanti, sporgenti rispetto al corpo inferiore, come rimando alle torri medievali, sviluppati con questa morfologia in quanto si trovavano spazi limitati intorno e un allargamento nei piani superiori. L'inserimento di travi oblique permette di sostenere la parte dei piani superiori che si espandono conferendo al grattacielo i suoi caratteri tecnologici ed estetici. I “pilastrini” lungo le facciate hanno un ruolo funzionale ed estetico, dando ordine e simmetria all’edificio.

 

Costruzione della Torre Velasca a Milano, BBPR.
Costruzione della Torre Velasca a Milano, BBPR. (Paolo Monti (fonte: wikipedia))

 

La scelta dei progettisti fu quella di mantenere l'edificio più basso rispetto agli altri grattacieli circostanti, come il Grattacielo Pirelli, diventando un'alternativa al razionalismo puro e al "verticalismo" delle altre torri, cercando di inserirsi più armoniosamente nel contesto cittadino e di richiamare l'architettura tradizionale italiana.

La facciata della Torre Velasca è caratterizzata dall'uso di materiali diversi, come il marmo di Candoglia, il cemento a vista e il rame. Questa combinazione di materiali conferisce all'edificio un aspetto distintivo e una piacevole varietà di colori e texture.

La Torre Velasca ha suscitato un ampio dibattito nella comunità architettonica. Alcuni la considerano un capolavoro e un esempio di come l'architettura moderna possa reinterpretare la tradizione, mentre altri l'hanno criticata per la sua audacia e la sua singolarità. Nel tempo, tuttavia, la Torre Velasca è diventata una delle icone architettoniche più amate di Milano, simbolo della fusione tra modernità e radici storiche.

 

Restauro e allestimento del Castello Sforzesco (1956-63)

Attraverso il restauro del Castello Sforzesco tra il 1956 e il 1963, attuato grazie al contributo del curatore delle raccolte d'arte Costantino Baroni, i BBPR poterono realizzare un'importante rassegna museale.

I loro progetti avevano una vena fortemente simbolica, con un continuo rimando al passato attraverso una prospettiva moderna. L'elemento principale dell'allestimento risultò la sala finale, dove, dopo un percorso suggestivo, si poteva ammirare la Pietà Rondanini di Michelangelo, inserita in una scenografia realizzata in pietra serena e posta su una stele votiva di epoca romana.

Lo studio BBPR si distinse per una ricerca formale legata alla gravità, visibile nelle loro architetture basate sul sovradimensionamento delle strutture e degli elementi, come parapetti, scalini o corrimani, eliminando il dettaglio e la leggerezza caratteristici dell'architettura contemporanea.

La loro architettura fu legata al brutalismo (Torre Velasca) e in tante altre opere realizzate nei loro edifici a Milano, ad eccezione Monumento in ricordo dei caduti nei campi di concentramento in Germania (di seguito descritto) progettato e realizzato nel 1946 al Cimitero Monumentale, caratterizzato da un traliccio metallico leggero, elegante suggestivo.

       

Il Monumento dedicato ai morti nei campi di concentramento a Milano (1946)

Il Monumento ai morti nei campi di concentramento al Cimitero Monumentale di Milano è un'opera di grande rilevanza commemorativa progettata dallo studio di architettura BBPR. Inaugurato nel 1946, rappresenta un simbolo tangibile della memoria delle vittime dell'Olocausto.

Il monumento presenta una struttura elegante e slanciata, con una serie di lastre di marmo inclinate che convergono verso il cielo, creando un impatto visivo suggestivo. La disposizione degli elementi architettonici mira a evocare un senso di tristezza e solennità. Quest'opera d'arte pubblica è un luogo di riflessione e commemorazione, contribuendo a preservare la testimonianza della tragedia dei campi di concentramento e a onorare la memoria delle vittime.

 

Monumento ai morti in campo di concentramento a Milano, BBPR.
Monumento ai morti in campo di concentramento a Milano, BBPR. (Flaviam88 fonte: wikipedia)

 

Fonte: wikipedia/BBPR
Fonte: Itinerari di architettura Ordine degli Architetti di Milano- "Lo Studio BBPR e Milano"

Fonte: Urban Up Il grattacielo storico dello skyline di Milano

Immagini

fonte: wikipedia

Torre BBPR a Torino

fonte: wikipedia

Dettaglio Pilastro Torre BBPR

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