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Giorgio Squinzi - CONFINDUSTRIA: Efficienza energetica strada per la crescita

Per Squinzi - Presidente di Confindustria - il rispetto dell'Ambiente non è solo un vincolo, ma è una grande opportunità di crescita per il Paese e di innovazione per le imprese: «È una delle sfide centrali dei prossimi decenni, non è concepibile una società, così come una classe dirigente e tecnica, senza la piena capacità di affrontare questi temi».

Per questo a breve Confindustria organizzerà una giornata di confronto sulla situazione energetica del Paese e sulle soluzioni possibili per arrivare a una maggiore efficienza e sostenibilità. A riprova del grandissimo interesse del mondo delle imprese, in un momento in cui il governo discute sul Green Act.

Ma non solo: il presidente di Confindustria, parlando alla Conferenza sul diritto dell’energia del Gse (Gestore servizi energetici) ha assicurato che da parte delle imprese c’è la volontà di investire, ma occorre un contesto che metta le aziende nelle condizioni di agire al meglio. «È necessario un quadro regolatorio certo e stabile», è il pensiero di Squinzi, che ha sollevato anche il tema delle risorse, dall’utilizzo del Fondo nazionale per l’efficienza energetica «un buon inizio», all’uso dei 4 miliardi della programmazione europea «andrebbe impostato un progetto specifico». Ed ha chiesto di rendere strutturali almeno fino al 2020 le detrazioni per gli interventi di riqualificazione edilizia per l’efficienza energetica.

I risultati hanno dimostrato l’efficacia degli interventi per la riqualificazione edilizia...
Sì, attraverso le detrazioni fiscali del 55% nel periodo 2007-2012 è stato possibile risparmiare ben 8,9 terawattora all’anno. Ecco perché penso che dovrebbero diventare strutturali, almeno fino al 2020. Il settore edilizio ha un elevato potenziale di risparmio energetico non sfruttato, che potrebbe dare un ritorno economico per i consumatori e per il paese, rilanciando la crescita. Per esempio, il 17% dei consumi energetici deriva dagli edifici pubblici, un dato impressionante, servirebbe un impegno forte. Proprio l’edilizia è il settore che con la crisi ha sofferto di più, con un calo di produzione del 60 per cento.

A proposito di crescita, l’Italia ha veramente superato la recessione? Il dato sul primo trimestre è positivo. E questo è importante. Vedere un dato con il più davanti dà fiducia, anche se non possiamo dire che siamo fuori dalla crisi. Siamo in una fase molto volatile e molto dipende da fattori esterni, dipende dal rapporto euro-dollaro, dal prezzo del petrolio, da come il Qe influenzerà i meccanismi dell’economia reale, se tengono i consumi nei paesi emergenti, se non ci sarà il default della Grecia. Se tutte le variabili rimarranno allineate positivamente si potrebbero avere dati ancora più confortanti del previsto.

Fonte: SOLE 24 Ore