Sicurezza
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Gestione emergenza nei grandi eventi: applicazione della circolare Gabrielli ad un caso studio

L’articolo prende spunto dalle circolari emanate per garantire la sicurezza delle manifestazioni pubbliche dopo l’incidente di Piazza San Carlo a Torino. Dopo una attenta disamina degli aspetti tecnici delle recenti circolari, si approfondiscono le criticità dei metodi di classificazione del rischio, gli aspetti tecnici di progettazione della manifestazione e di gestione delle emergenze. Infine, si illustra l’applicazione al caso studio della progettazione della manifestazione da 40.000 spettatori che dovrà svolgersi in uno stadio comunale.

Caso Studio: la progettazione di una manifestazione di pubblico spettacolo all’interno dello stadio comunale “S. Filippo” di Messina

L’articolo prende spunto dalle circolari emanate per garantire la sicurezza delle manifestazioni pubbliche dopo l’incidente di Piazza San Carlo a Torino. Dopo una attenta disamina degli aspetti tecnici delle recenti circolari, si approfondiscono le criticità dei metodi di classificazione del rischio, gli aspetti tecnici di progettazione della manifestazione e di gestione delle emergenze. Infine, si illustra l’applicazione al caso studio della progettazione della manifestazione da 40.000 spettatori che dovrà svolgersi in uno stadio comunale.

PREMESSA

concerto di vasco rossi a messina: la gestione della sicurezzaIl periodo di forte tensione che sta vivendo l’Occidente a causa degli attentati terroristici accaduti in diversi stati Europei, con matrici diverse di accadimento quali“attentati suicidi, bombe, sparatorie, ecc.”, ha creato timori, che facilmente si traducono in panico, in chi partecipa ad una manifestazione pubblica, a tal punto che anche un falso allarme può essere percepito come un attacco terroristico, con la conseguenza di una fuga di massa dal luogo della manifestazione, con tutti i rischi che quest’ultima può comportare.

Infatti, l’incidente di piazza San Carlo a Torino del 3 giugno 2017, durante la proiezione della finale di Champions League, ha registrato la morte di una ragazza calpestata dalla folla in preda al panico ed il ferimento di oltre 1500 persone, alcune gravissime. In quell’occasione ci si è resi conto che tutti gli eventi pubblici dovevano avere a monte una precisa organizzazione, con una definizione dei ruoli ed una individuazione di procedure e misure di sicurezza atte a limitare i danni di un attentato o di un presunto tale.

Il 12 aprile sono state concluse le indagini, ritenendo che il panico sia stato provocato dall’azione di 4 magrebini che con la complicità di altri (in totale 10 persone) hanno spruzzato contro la gente dello spray urticante per tentare di rapinarle, scatenando il panico nella piazza. Stralciate le posizioni del prefetto e di alcuni componenti della commissione di vigilanza, ad oggi, rimangono sotto inchiesta altre 15 persone responsabili, in qualche modo, della safety e security dell’evento.

L’evento drammatico di Torino ha portato il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a definire, con una circolare, le competenze - e quindi le responsabilità – i ruoli e le misure di sicurezza da applicarsi nelle manifestazioni pubbliche. Coinvolgendo anche i privati, organizzatori di grandi eventi del mondo dello spettacolo e dello sport.

"Il modello organizzativo delineato - scrive Gabrielli - presuppone lo scrupoloso riscontro delle garanzie di safety e security necessariamente integrate, in quanto requisiti imprescindibili di sicurezza senza i quali pertanto le manifestazioni non potranno avere luogo". In altre parole, precisa, "mai ragioni di ordine pubblico potranno consentire lo svolgimento comunque di manifestazioni che non garantiscano adeguate misure di safety".

Nella distinzione di ruoli e responsabilità, il comune dovrà occuparsi della Safety, quindi valutare la "capienza delle aree" delle manifestazioni, individuare gli spazi di soccorso, emettere i provvedimenti di divieto di vendita di alcolici e di bevande in vetro e lattine, "che possano costituire un pericolo per la pubblica incolumità" (proprio come successo in piazza San Carlo, ndr). Gli organizzatori (i privati) dovranno "regolare e monitorare gli accessi" con "sistemi di rilevazione numerica progressiva ai varchi di ingresso fino all'esaurimento della capacità ricettiva" (in questa fase le forze di ordine pubblico saranno di "ausilio"), prevedere percorsi separati di accesso e di deflusso del pubblico con indicazione dei varchi.

Ai Vigili del Fuoco viene demandato il compito di sovrintendere alla gestione delle emergenze ed antincendio (safety). Sempre i privati dovranno schierare sul campo "steward preparati" per l'assistenza al pubblico. I responsabili della Sanità avranno la responsabilità della gestione sanitaria. La prefettura dovrà esercitare il suo ruolo di controllo e supervisione mediante "sopralluoghi per una verifica della sussistenza dei previsti dispositivi di safety e l'individuazione delle cosiddette vulnerabilità". Quindi dovrà presiedere il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica (coinvolgendo anche la polizia municipale) "per la vigilanza attiva nelle aree urbane".

L’attività della Questura inizia dallo "sviluppo di una mirata attività informativa per valutare una eventuale minaccia". Quindi le forze dell'ordine dovranno "mappare la videosorveglianza al fine di collegarla con la sala operativa", effettuare una intensa "attività di prevenzione" sul territorio, svolgere "controlli e bonifiche" in quei posti dove possono "essere celate insidie" (leggi bombe, ndr) . Quindi dovranno individuare "aree di rispetto" nelle quali perquisire persone che possono portare all'interno della manifestazione oggetti pericolosi e/o contundenti. Infine dovranno essere predisposti sistemi di blocco del traffico per evitare l'ingresso di "veicoli", attuando, nel suo complesso la cosiddetta Security.

Il tutto, nei grandi eventi (aventi oltre 20.000 spettatori), dovrà avvenire attraverso la pianificazione della emergenza integrata tra le suddette figure.

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L'articolo continua con la trattazione dettagliata dei seguenti paragrafi:

  • RIFERIMENTI NORMATIVI
  • CLASSIFICAZIONE RISCHIO DELL’EVENTO
  • MITIGAZIONE DEL RISCHIO
  • ASPETTI GESTIONALI
  • CASO STUDIO - PROGETTAZIONE EVENTO PUBBLICO SPETTACOLO IN UNO STADIO COMUNALE
  • CONCLUSIONI

Si ringrazia l'ORDINE DEGLI INGEGNERI DI CATANIA per la gentile collaborazione.

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