Gestione efficiente dell'acqua: serve un cambio di paradigma verso approcci integrati
In questo articolo si propongono i 6 passaggi chiave che il Position Paper di GBC Italia dedicato all'efficienza idrica ha individuato come necessari per un cambio di paradigma verso approcci integrati nella gestione del ciclo dell'acqua in edilizia.
6 passaggi chiave per un efficiente risparmio idrico in edilizia
La conservazione e il riuso dell’acqua sono spesso trattate separatamente e ogni tecnica di risparmio idrico viene valutata individualmente.
È necessario un cambio di paradigma verso approcci integrati, che valutino i risultati di combinazioni multiple di tecniche di gestione.
Questo passaggio dovrebbe considerare i seguenti aspetti:
- Identificazione delle variabili. Il sistema idrico dell’edificio è costituito da molteplici richieste e fonti di approvvigionamento che interagiscono dinamicamente. Il ciclo dell’acqua, di conseguenza, è specifico per ogni edificio e non è possibile applicare una strategia generale di raggiungimento dei requisiti del net-zero water.
- Identificazione delle priorità. È molto importante stabilire opportune priorità quando più fonti alternative possono soddisfare una stessa domanda. In generale l’acqua proveniente da una fonte di qualità inferiore dovrebbe essere utilizzata per prima a causa dei costi energetici e di investimento più elevati necessari per soddisfare lo standard della domanda e i tempi di conservazione più brevi.
- Studi interdisciplinari su Water-energy nexus. Ulteriore aspetto relativo alla gestione efficiente dell’acqua negli edifici riguarda l’approfondimento del nesso acqua-energia. Per ottimizzare le prestazioni e l’efficienza dei sistemi acqua-energia interconnessi, è necessario formulare approcci integrati. L’acqua e l’energia sono fortemente interdipendenti anche a livello dell’edificio: l’acqua è usata in tutti i processi di produzione di energia (acqua calda per il riscaldamento e fredda per il raffreddamento) e, allo stesso modo, l’energia è necessaria in tutti i processi per ottenere risorse idriche (prelievo, trattamento, distribuzione, riuso). La scarsità delle risorse idriche e l’incremento della domanda energetica hanno evidenziato la necessità di risolvere le problematiche relative a tale nesso.
- Edifici esistenti e costi. Sono necessarie valutazioni integrate dei costi nel caso di edifici esistenti. La separazione degli scarichi per tipologia e il trattamento in loco delle acque reflue sono elementi chiave per la chiusura del ciclo dell’acqua, ma necessitano di strutture di raccolta, serbatoi - tampone per i periodi non piovosi, appositi sistemi di tubazioni e installazioni aggiuntive per il trattamento delle acque. Tutto questo si traduce in interventi sull’involucro edilizio e richiesta di spazi aggiuntivi, con conseguente aumento dei costi e riduzione dell’area utilizzabile e quindi del valore della proprietà immobiliare. Uno studio ha stimato come, il 50% di tutta la spesa necessaria per manutentare e sostituire il sistema esistente di gestione dell’acqua potabile sia dedicata al sistema di tubazioni.
- Minimizzazione dei rischi dei sistemi chiusi “imperfetti”. Uno dei rischi principali dei sistemi chiusi è l’eventuale presenza di sostanze contaminanti che può limitare l’efficienza dei sistemi, richiedendo acqua pulita (in alcuni casi fino al 60% dell’acqua piovana disponibile) per lavaggi o controlavaggi. È di interesse primario lo studio di cicli chiusi e configurazioni impiantistiche, opportunamente implementate, che riducano questo rischio.
- I Regolamenti Edilizi adottati dai Comuni possono indirizzare (obbligando, incentivando o solo promuovendo) verso il risparmio idrico e il recupero delle acque meteoriche e/o di quelle grigie. Il Rapporto Città Clima 2022 di Legambiente raccoglie dati sulla diffusione dei Regolamenti Edilizi e su quelli dedicati all’acqua. Il tema del risparmio idrico è adottato da 847 Comuni che incentivano o obbligano, per le nuove costruzioni o gli interventi di ristrutturazione, l’installazione di cassette a doppio scarico e riduttori di flusso. Occorre precisare che tale dato si riferisce al totale dei Comuni italiani pari a 7904 e pertanto si tratta di percentuali ancora modeste.
L’importante tema del recupero delle acque meteoriche è presente nei Regolamenti Edilizi di 794 Comuni. Il riutilizzo delle acque grigie è un tema affrontato da 285 Comuni. Alcuni Comuni, che inseriscono questa misura all’interno dei propri Regolamenti Edilizi, richiedono il recupero di una percentuale fissa (il 70%, nel caso di Ravenna, per citare un esempio) delle acque grigie prodotte. Sono infine 528 i Regolamenti Edilizi che trattano il ricorso ai tetti verdi, una delle pratiche che più si sta diffondendo in numerosi Paesi perché garantisce risultati importanti ed immediati in termini di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, nonché un modo per migliorare il drenaggio dell’acqua piovana in città.
Permeabilità dei suoli non deve essere ignorata
Infine, un aspetto legato alla corretta gestione dell’acqua in ambito urbano è legato al ripristino/mantenimento della permeabilità dei suoli, sia in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici sia di drenaggio urbano sostenibile. Sono 335 i Comuni che trattano la permeabilità dei suoli nei propri Regolamenti Edilizi.
Gli obiettivi del Position Paper GBC Italia "Efficienza Idrica"
La crescente urbanizzazione e i cambiamenti climatici comportano la necessità di affrontare il tema della gestione dell’acqua a scala di edificio e di città con nuovi approcci. Risulta sempre più necessario salvaguardare la risorsa idrica pregiata, proveniente dai sistemi acquedottistici, privilegiando l’uso di sistemi per il recupero delle acque meteoriche e grigie. L’obiettivo del position paper è analizzare i diversi aspetti connessi con la gestione dell’acqua, a livello di edificio, incentivando la diffusione di approcci e di tecnologie, magari poco conosciute, e che le Normative non sempre contemplano, ma che possono portare grandi benefici nella gestione dell’acqua.
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