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Geometri, competenze all’esame del Senato

Il DDL n.1865, presentato circa due anni fa dall’arch. Vicari, è tornato al vaglio del Senato.
Tale disegno di legge permetterebbe a geometri, geometri laureati, periti industriali specializzati in edilizia e periti industriali laureati, di occuparsi di progettazione architettonica e strutturale, collaudo statico, ristrutturazioni, limitatamente agli edifici fino a 5000 metri cubi, fino a tre piani fuori terra in zona non sismica e fino a due piani fuori terra in zona sismica.

Oggi come allora il mondo degli Architetti e degli Ingegneri si contrappone fortemente, sottolineando la differenza percorsi formativi e le diverse competenze acquisite. Ciò che viene ribadito dal Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie, è che la figura del geometra, dell’architetto e dell’ingegnere, seppure tutti appartenenti al settore dell’edlizia, ricoprono tre ruoli ben distinti.

Nonostante le controversie sul DDL è forse giunta l’ora di fare maggior chiarezza in merito e definire una volta per tutte le competenze di ciascun soggetto. ll CNAPPC, Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, si è detto comunque disposto costruire assieme un percorso di autoregolamentazione.