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Geoingegneria abusiva: gli Stati Uniti allestiscono una sorveglianza globale

Gli Stati Uniti stanno sviluppando un sistema per monitorare attività non autorizzate di geoingegneria, una disciplina che promette di contrastare il cambiamento climatico attraverso interventi tecnici radicali, ma carica di rischi e incertezze. Scorciatoie come la modifica della radiazione solare non sono soluzioni definitive: è necessaria una transizione sostenibile che valorizzi la responsabilità ambientale e la consapevolezza del nostro impatto sulla Terra.

La Geoingegneria: Potenzialità e Rischi Globali

La geoingegneria rappresenta un campo innovativo che propone interventi su vasta scala per modificare deliberatamente il clima terrestre, con l'obiettivo di contrastare gli effetti sempre più evidenti del cambiamento climatico.

Tra le tecniche più dibattute vi è la modifica della radiazione solare, che mira a riflettere una parte dell'energia solare nello spazio attraverso la dispersione di particelle nell'atmosfera, al fine di raffreddare il pianeta. Ne abbiamo parlato già più volte su INGENIO ed è possibile trovare i riferimenti e i link in coda a questo articolo.

Questo perchè sebbene queste soluzioni possano offrire potenziali vantaggi nel mitigare l'aumento delle temperature globali, sollevano anche profonde preoccupazioni riguardo ai possibili rischi e alle conseguenze indesiderate sull'ecosistema mondiale.

La manipolazione intenzionale del clima potrebbe infatti alterare drasticamente i modelli meteorologici regionali, influenzando negativamente l'agricoltura, gli ecosistemi e le economie locali.

Non sappiamo infatti quali effetti a catena - anche di un solo esperimento - ci potrebbero creare in un ambito così complesso di cui è impossibile oggi poter gestire e prevedere il comportamento delle tante variabili e l'assenza di una regolamentazione internazionale chiara in materia amplifica il timore che attori statali o privati possano intraprendere azioni unilaterali, esponendo il pianeta a rischi imprevedibili.

 

Che cosa è la Geoingegneria

Geoingegneria è il ramo della scienza che studia e applica interventi tecnologici su larga scala per modificare intenzionalmente il clima terrestre, con l'obiettivo di contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Le tecniche di geoingegneria includono la gestione della radiazione solare—come l'iniezione di aerosol nella stratosfera per riflettere parte dell'energia solare nello spazio—e la rimozione di anidride carbonica dall'atmosfera. Sebbene la geoingegneria offra potenziali soluzioni per mitigare il riscaldamento globale, solleva anche preoccupazioni riguardo ai rischi e alle conseguenze imprevedibili sugli ecosistemi e sui modelli climatici regionali.

   

Gli Stati Uniti e il Sistema di allerta precoce per la Geoingegneria

In questo contesto, il New York Times ha pubblicato il 28 novembre 2024 un articolo intitolato "The U.S. Is Building an Early Warning System to Detect Geoengineering".

L'articolo evidenzia come gli Stati Uniti stiano sviluppando un avanzato sistema di sorveglianza globale per rilevare eventuali attività di geoingegneria non autorizzate o clandestine.

Questo sistema innovativo prevede il lancio periodico di palloni aerostatici equipaggiati con sofisticati strumenti di misurazione, capaci di monitorare la presenza di aerosol nella stratosfera, piccole particelle che potrebbero indicare tentativi deliberati di modificare il clima attraverso la dispersione di materiali riflettenti.

I ricercatori del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) stanno collaborando con diverse agenzie federali, tra cui la NASA e i laboratori nazionali come Sandia, per costruire una rete globale di monitoraggio atmosferico.

Palloni sonda vengono lanciati regolarmente da diverse località nel mondo, tra cui Colorado, Alaska, Hawaii, Nuova Zelanda, l'Isola di Réunion vicino alla costa africana e persino l'Antartide. Questi palloni trasportano dispositivi all'avanguardia che raccolgono dati sulle concentrazioni di aerosol nell'atmosfera, creando una base di riferimento essenziale per identificare eventuali anomalie.

Come affermato nell'articolo, “It’s some of the most important stratospheric science going on in the world today”, sottolineando l'importanza cruciale di questo progetto sia dal punto di vista scientifico che strategico. La capacità di rilevare e monitorare attività di geoingegneria è vista come fondamentale per prevenire interventi unilaterali che potrebbero avere "unintended consequences, shattering regional weather patterns and damaging everything from agriculture to local economies".

Il sistema non si limita al rilevamento; una volta individuata un'anomalia, scatta un protocollo che coinvolge diverse agenzie. La NASA, ad esempio, dispone di velivoli ad alta quota in grado di trasportare sofisticate apparecchiature per analizzare in dettaglio le particelle sospette.

Allo stesso tempo, i laboratori Sandia hanno sviluppato algoritmi in grado di tracciare l'origine e prevedere l'impatto potenziale di tali aerosol sulla base dei dati raccolti.

   

Bill Gates e la geoingegneria

Bill Gates ha sostenuto la ricerca sulla geoingegneria come potenziale strumento per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Attraverso la Bill & Melinda Gates Foundation, ha finanziato progetti come lo Stratospheric Controlled Perturbation Experiment (SCoPEx) presso l'Università di Harvard. Questo progetto mira a studiare gli effetti dell'iniezione di aerosol nella stratosfera per riflettere una parte della luce solare e raffreddare il pianeta. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito del programma di ricerca di Harvard sulla geoingegneria solare: LINK

  

Sfide tecniche e necessità di cooperazione internazionale

L'articolo del New York Times pone l'accento sulle sfide tecniche e diplomatiche che accompagnano lo sviluppo di un sistema di allerta precoce per la geoingegneria. La realizzazione di una rete di monitoraggio efficace richiede non solo avanzamenti tecnologici ma anche una stretta collaborazione internazionale. Gli Stati Uniti stanno infatti lavorando con ricercatori e agenzie meteorologiche di altri paesi per estendere la copertura globale del sistema. Come descritto nell'articolo, “All of the little pieces are seen as contributing to the advancement of the whole”, enfatizzando l'approccio collaborativo adottato.

Tuttavia, la mancanza di un quadro normativo internazionale specifico per la geoingegneria rappresenta una significativa lacuna. Senza regole condivise, esiste il rischio che interventi non coordinati possano causare effetti dannosi su scala globale. La capacità di monitorare e rilevare tali attività è dunque fondamentale non solo per la sicurezza nazionale ma anche per stimolare un dibattito internazionale sulla regolamentazione della geoingegneria.

Come sottolineato nell'articolo, “If a country—a major ally, or a major opponent—is building up capabilities, can our scientists tell us what they’re trying to do, and what the impact of that would be?”, una domanda che riflette la necessità urgente di sviluppare strumenti di monitoraggio efficaci e di promuovere una governance globale responsabile in materia.

   

400 scienziati contro la geoingegneria

Nel 2022, oltre 400 scienziati hanno sottoscritto una lettera aperta chiedendo un "accordo internazionale di non utilizzo" della geoingegneria solare, esprimendo preoccupazioni sui potenziali rischi ambientali e sociali associati a tali tecniche. Tra i firmatari figurano esperti di rilievo come il professor Frank Biermann, specialista in governance ambientale globale, e il professor Aarti Gupta, esperto in politiche climatiche internazionali. Questa iniziativa riflette una crescente preoccupazione nella comunità scientifica riguardo all'implementazione di tecniche di geoingegneria solare senza un'adeguata comprensione dei loro effetti a lungo termine.

  

Non esistono vie brevi per salvare la vita del pianeta

La geoingegneria, per quanto affascinante nella sua promessa di risolvere il problema climatico con interventi tecnologici radicali, rischia di rappresentare una pericolosa scorciatoia. È l’emblema di un approccio che cerca di aggirare la complessità del problema ambientale, invece di affrontarla alla radice.

Altri esempi di queste scorciatoie includono il consumo sostenibile apparente, mascherato da greenwashing, o la dipendenza da tecnologie come il sequestro del carbonio, ancora ben lontane dall'essere implementabili su scala globale.

Queste soluzioni, per quanto innovative, dimenticano che il cambiamento climatico non è solo un problema tecnico, ma anche una sfida sociale, economica ed etica. Il termine "ambiente", dal latino ambire, significa "ciò che ci circonda" e implica una relazione profonda e ineludibile tra l'uomo e il mondo naturale. Ridurre questa relazione a un intervento tecnico rischia di privarci della consapevolezza fondamentale che il nostro destino è intrecciato con quello della Terra.

L'unica vera strada è quella di una transizione generale, consapevole, che metta al centro la responsabilità collettiva e individuale. Serve un cambiamento culturale che riconosca il valore dell'ambiente non solo come risorsa, ma come fondamento stesso della nostra esistenza.

È nelle nostre mani scegliere tra scorciatoie illusorie e un percorso più lungo, ma autentico, verso un futuro sostenibile e giusto.

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