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Funzionalità ed estetica dei profili per piastrelle in ceramica

Qual è la loro funzione? Quali sono i criteri che ci guidano nella scelta? La normativa tecnica fornisce prescrizioni specifiche di utilizzo? I dettagli in questo approfondimento tecnico.

Cosa sono i profili per piastrelle

I profili per piastrelle in ceramica sono classificati generalmente come elementi di raccordo per rivestimenti in ceramica orizzontali e verticali.

Parliamo di elementi prefabbricati, da anni sul mercato grazie alla intuizione di un maestro posatore tedesco, generalmente costituiti un profilo ad “L” opportunamente lavorato in modo da inserire un’aletta sotto la piastrella annegata nel letto di adesivo, garantendo così un’ottima tenuta, e utilizzando l’altra aletta a protezione dello spigolo della piastrella.

 

Esempio di profilo per pavimenti in ceramica
(© Schlüter-Systems Italia)

 

Profili per piastrelle in ceramica: le principali funzioni

  • Funzione estetica: il profilo ha il compito di “coprire” elementi dei pavimenti che risulterebbero non finiti e sgradevoli alla vista, come ad esempio accoppiamento di piastrelle tagliate o raccordi tra pavimento e rivestimento. I profili hanno forme, colori, textures, decorazioni che servono a dare una connotazione estetica aggiuntiva anche a piastrelle importanti come alle lastre di grande dimensione.
  • Funzione strutturale: i profili sono elemento di raccordo tra diversi rivestimenti, per aspetto o spessore, minimizzando le differenze ed eliminando così le barriere architettoniche. I profili possono raccordare e addolcire spigoli a 90° che altrimenti risulterebbero esposti ad urto e che potrebbero risultare anche pericolosi per l’utente, specialmente in zone scivolose (bagni, piscine, stabilimenti termali, uffici, scuole etc.). I profili per gli angoli hanno, infatti, praticamente cancellato l’uso della piastrella “Jolly”, ovvero l’accoppiamento di due piastrelle tagliate a 45° nello spessore a formare un angolo vivo a 90°, pericoloso e fragile e vietato dalla norma UNI 11493 che riporta all’uso di questi elementi nei seguenti paragrafi PUNTO 6.6 Materiali e PUNTO 7.12.4 Spigoli della norma.
  • Funzione protettiva: i profili proteggono i bordi delle piastrelle in ceramica, assorbono e scaricano le sollecitazioni nel massetto.

 

I principali materiali utilizzati per fabbricare i profili

Generalmente i materiali utilizzati per la realizzazione dei profili da utilizzare nelle piastrellature di ceramica sono:

  • PVC/MATERIALI SINTETICI;
  • ALLUMINIO;
  • OTTONE;
  • ACCIAIO AISI 310.

La scelta di quale tipologia di profilo utilizzare dipende:

  • delle sollecitazioni chimiche e meccaniche cui verrà sottoposto il profilo con la piastrella;
  • dal fatto se il profilo verrà utilizzato per un rivestimento in interno o in esterno (resistenza alle intemperie e ai raggi UV);
  • se si tratta di un utilizzo per un rivestimento verticale o per un rivestimento orizzontale.

Sul mercato sono presenti anche dei pezzi speciali in ceramica che possono essere utilizzati per: arrotondare spigoli, creare terminali per top per bagno, cucina e per terminali di gradini.

 

Profilo angolare in ceramica per rivestimenti ceramici
(© Schlüter-Systems Italia)

 

La principale caratteristica di questi elementi in ceramica è quella di offrire alla superficie continuità di materiale, avendo un tono di colore molto simile alla piastrella, garantendo al contempo le stesse caratteristiche tecniche della ceramica.

Il processo di lavorazione si articola in diverse fasi:

  • Estrusione con tolleranze dimensionali ben definite
  • Stampaggio
  • Laminazione
  • Deformazione
  • Trattamenti superficiali (ossidazione, verniciatura, lucidatura)

Il profilo per il rivestimento in verticale può anche essere rifinito in:

  • ceramica;
  • marmo;
  • pietra naturale;
  • legno.

 

 

Come si posa un profilo per rivestimenti in ceramica

Profilo e piastrella devono avere lo stesso spessore con una tolleranza massima consentita di 2 mm. In fase di posa il profilo deve essere allettato nell’adesivo e successivamente viene registrato a filo con la piastrella per garantire la massima protezione alla ceramica, ovviamente non si deve mai creare un bordo in sporgenza.
La posa deve essere eseguita in modo tale da lasciare uno spazio per la stuccatura con materiale cementizio o siliconico utilizzando un apposito distanziatore per una ottimale linearità della fuga.

 

Nella categoria dei profili possiamo considerare anche i giunti prefabbricati

Nella categoria dei profili possiamo fa rientrare anche i giunti prefabbricati. Questi elementi prefabbricati stanno via via sempre più sostituendo il giunto in opera in quanto offrono maggiori garanzie per quanto riguarda tenuta precisione dimensionale e durabilità.

I giunti prefabbricati sono definiti nella norma UNI 11493-1 (punto 6.5) come profili al cui interno è presente una camera d’aria tra elementi di ancoraggio in plastica o metallo, connessi da parti dilatanti. Sono elementi di interruzione della piastrellatura ceramica e servono per assorbire i movimenti della piastrellatura stessa.

Di seguito un semplice cenno alle varie tipologie di giunto:

  • GIUNTI STRUTTURALI riguardanti l’intera stratigrafia;
  • GIUNTI DI FRAZIONAMENTO riguardanti piastrellatura e parte del massetto;
  • GIUNTI DILATAZIONE riguardanti sola la piastrellatura;
  • GIUNTI PERIMETRALI riguardanti il perimetro della piastrellatura.

 

Nell’immagine un esempio di giunto di dilatazione e un esempio di giunto perimetrale.
(© Schlüter-Systems Italia)
Nell’immagine un esempio di giunto di strutturale e un esempio di giunto di frazionamento.
(© Schlüter-Systems Italia)

 

Nel caso di pavimentazioni contigue di locali comunicanti è fortemente consigliata la presenza di un giunto in prossimità della soglia. Stesso accorgimento per punti critici quali pilastri, angoli, porte

Dal punto di vista della pavimentazione ceramica, i giunti rappresentano purtroppo una anomalia estetica in quanto, se pur necessari, interrompono la continuità grafica della pavimentazione. Questo aspetto è particolarmente sgradito anche nella posa di piastrelle di grande formato.

È quindi importante per il progettista della pavimentazione prevedere il posizionamento dei giunti, quando possibile, in modo da impattare al minimo sul risultato finale estetico del rivestimento.

L’uso di membrane desolidarizzanti può aiutare il progettista a limitare se non ad evitare il giunto di frazionamento.

I giunti vanno dimensionati (distanza dei lembi) in funzione delle piastrelle utilizzate, del tipo di posa, della larghezza della fuga, della presenza di riscaldamento a pavimento e del tipo di deformazione che si attende dalla struttura edilizia e dalle condizioni d’esercizio.

Si ricorda che i giunti sono elementi di debolezza per le piastrelle; la piastrella tagliata e posta sul giunto può essere esposta ad urti e quindi a danneggiamenti. È opportuno scegliere i giunti in funzione delle condizioni d’uso del pavimento, sul mercato ci sono giunti prefabbricati che garantiscono protezione e funzionalità.

La scelta della tipologia di giunto varia in base ad esigenze di tipo strutturale, di tipo estetico e a seconda alle sollecitazioni chimico – fisiche che si prevedono sulla piastrellatura.

I giunti vengono realizzati con materiali durevoli nel tempo e sono progettati per offrire una facile pulibilità.

La larghezza del giunto, ovvero la distanza fra i lembi, va progettata in funzione delle dilatazioni previste, delle caratteristiche di deformabilità del sistema e alla destinazione d’uso e del progetto della piastrellatura (disegno di posa, formato, adesivo e materiale delle fughe). La norma UNI 11493 impone una deformazione di almeno 1,3 mm.

Indicativamente, la larghezza dei giunti in esame è compresa fra 5 mm e 10-12 mm (i valori minori sono da considerare per le situazioni prevedibilmente meno gravose).

Specialmente per i pavimenti carrellabili, commerciali ed industriali, i giunti prefabbricati hanno una struttura interamente metallica in alluminio o acciaio per salvaguardare la pavimentazione dalle sollecitazioni dovute al transito, anche intenso, di carrelli o veicoli anche pesanti assicurando comunque lo scorrere fluido e senza scosse degli stessi.

Per superfici più ampie, deformabili elasticamente, i giunti devono garantire anche la compensazione dei movimenti verticali relativi.

La formula utilizzata per dimensionare un giunto e scegliere di conseguenza il materiale con cui realizzarlo è la ben conosciuta

Δl = α · l · ΔΤ

In funzione delle sollecitazioni termoigrometriche fisiche in gioco va scelto il giunto con la deformabilità adeguata.

 

Profili e giunti nella piastrellatura ceramica: quanto conta la componente tecnica rispetto quella estetica

Per i profili la componente estetica gioca spesso un ruolo rilevante ma come abbiamo visto sono da tenere in considerazione anche aspetti progettuali e prestazionali di carattere tecnico per garantire specialmente sicurezza e durabilità.

Per quanto riguarda i giunti è preponderante la componente tecnica perché la parte estetica si limita soprattutto alla scelta del colore della parte elastica mentre una mancata attenzione progettuale e alla corretta installazione può determinare diversi problemi, tra i quali:

  • la fessurazione della pavimentazione a lato del giunto;
  • il distacco dei giunti ai bordi possono provocare danni al giunto stesso e comprometterne il funzionamento.

Queste problematiche possono insorgere non appena il giunto di dilatazione inizia ad assolvere la sua funzione, ovvero quando l’edificio è sottoposto a movimenti, assestamenti, dilatazioni.


Le immagini riportate in questo articolo sono state gentilmente concesse da Schlüter-Systems Italia.

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