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Fuga piastrelle: cosa sapere sulla posa di pavimenti e rivestimenti in ceramica

Le fughe nella piastrellatura ceramica sono essenziali e devono essere progettate con cura per ottenere il miglior risultato tecnico ed estetico. Approfondiamo le principali funzioni, la normativa di riferimento e forniamo utili suggerimenti per comprendere nel dettaglio tutto ciò che c'è da sapere sulle fughe nella piastrellatura ceramica.

A cosa servono le fughe nei pavimenti e rivestimenti in ceramica?

Un aspetto assolutamente fondamentale della piastrellatura ceramica è rappresentato dalle fughe che obbligatoriamente interrompono la continuità del rivestimento ceramico a pavimento o a parete.

La loro obbligatorietà è stabilita sia dalla buona pratica che dalla norma UNI 11493 che ne fissa l’aspetto, la dimensione e la modalità di riempimento. Per i materiali costituenti le fughe esiste una norma di riferimento che è la norma UNI EN 13888.

La progettazione di una piastrellatura ceramica deve essere accurata e lungimirante per massimizzare sia l'estetica che l'efficienza tecnica di un'opera destinata a durare fino a 50 anni.

La fuga di una piastrellatura ceramica è definita come lo spazio tra piastrelle adiacenti che viene riempito da apposito materiale fugante, che può essere una malta cementizia oppure stucco epossidico.

La fuga nella piastrellatura ha una duplice funzione:

  • Estetica, in quanto determina il disegno di posa e il risultato finale influenzato dalla trama di posa, spessore e colore della fuga.
  • Tecnica, in quanto determina la durabilità e la funzionalità del rivestimento. Meno fughe ci sono, più aumenta la rigidezza della piastrellatura ceramica.

La geometria della posa e il colore delle fughe sono due elementi che impattano profondamente sulla percezione estetica del risultato finale.

 

 

Importanza estetica del layout di posa di un pavimento e rivestimento in ceramica

Il nostro occhio guardando un pavimento o rivestimento ceramico, grazie all’andamento delle fughe, percepisce subito la geometria di posa delle piastrelle. I due principali e ricorrenti disegni di posa sono:

  • Posa a fuga continua, con le piastrelle disposte in modo tale che ogni quattro angoli formi una croce.
  • Posa a trama sfalsata (a correre), con le piastrelle disposte in modo che le linee di fuga siano spezzate lungo uno o entrambi gli assi della piastrellatura.

Esistono poi numerose varianti ai due principali disegni di posa, tra questi:

  • Spina di pesce.
  • In diagonale rispetto agli assi dell’ambiente.
  • A cassettone.

Proprio per la sua incidenza sull'estetica finale, è importante progettare attentamente il disegno di posa, la dimensione e il colore delle fughe, per valorizzare al meglio l'ambiente di destinazione. La scelta del formato e del tipo di piastrella (grafica e colorazione) è altrettanto cruciale, spesso infatti si parte proprio da qui. Un'accurata progettazione del layout consente di risparmiare sui costi, riducendo gli sfridi, il consumo di materiale e i tempi di esecuzione del lavoro.

 

Qualche suggerimento sul layout di posa delle piastrelle

Per quanto riguarda i pavimenti con piastrelle rettangolari, posizionare i lati maggiori delle piastrelle paralleli ai lati più lunghi dell'ambiente aumenta la percezione di profondità. Al contrario, il risultato sarà un effetto di ristringimento dell’ambiente. Infine, una posa trasversale ai lati della ambiente contribuire ad aumentare la sensazione di ampiezza. Una piastrella quadrata riunisce entrambi gli aspetti.

Nella posa a correre valgono le stesse regole, tenendo conto però che è opportuno, specialmente per le piastrelle con un lato maggiore molto più lungo del lato minore, sfalsare le lastre di massimo un 30% della dimensione per non incorrere in rischi di dislivelli.

Esiste infatti una tolleranza di planarità che solitamente, in caso di concavità o convessità, troviamo il massimo a metà del lato.

In particolare, per listelli e listoni in ceramica, è comune l'uso della posa a spina di pesce. Le opzioni di posa includono:

  • a spina di pesce italiana, in cui i singoli elementi vengono disposti a 90°;
  • a spina di pesce francese che si caratterizzata invece per il taglio delle lastre rettangolari a 45°;
  • a spina ungherese, in cui il taglio degli elementi è a 30° o a 60°.

Nella posa in diagonale le piastrelle vengono ruotate di 45° rispetto alle pareti. Questo angolo offre una prospettiva diversa rispetto alla posa dritta, dando al pavimento un aspetto dinamico e una sensazione di movimento.

Grazie alle linee oblique che allungano visivamente la stanza, questa tecnica può far sembrare uno spazio più grande.

Inoltre, la posa a 45° maschera le imperfezioni. In presenza di pareti o piani irregolari, la posa a 45° può contribuire a nascondere le imperfezioni.

D’altro canto, lo schema di posa a 45° produce uno sfrido maggiore e data la particolarità richiede la realizzazione da parte di personale esperto e qualificato in questa tipologia di posa.

 

Classici esempi di layout di posa di una piastrellatura ceramica
Classici esempi di layout di posa di una piastrellatura ceramica (© Carlo Montecchi)

 

Il colore delle fughe

Le aziende del settore hanno sviluppato una vasta gamma di fuganti, offrendo numerose opzioni anche per quanto concerne la colorazione.

La tendenza attuale, soprattutto con le grandi lastre rettificate a fuga minima, è quella di utilizzare fughe con colore che si avvicina al colore di fondo della piastrella. Tuttavia, molti utilizzatori preferiscono colori a contrasto per mettere in risalto ciascuna piastrella o per creare effetti estetici più distintivi.

Quando si utilizzano fughe con colori a contrasto tra la fuga e la piastrella, è importante adottare alcune precauzioni, soprattutto con le moderne lastre in gres porcellanato lappato e lucido:

  • pulire al più presto il pavimento dopo la stuccatura con adeguato detergente.
  • in alternativa, utilizzare un trattamento di impermeabilizzazione temporaneo per evitare che il colore penetri le microporosità della superficie ceramica. Il trattamento andrà tolto dopo il consolidamento della fuga.

 

Classico esempio di una non adeguata posa della fuga a contrasto su piastrella di ceramica lucida
Classico esempio di una non adeguata posa della fuga a contrasto su piastrella di ceramica lucida. (© Carlo Montecchi)

  

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Aspetti tecnici che caratterizzano le fughe delle piastrelle

Ritengo doveroso premettere che le fughe non sostituiscono i giunti di dilatazione, di cui parleremo in seguito, e che sono parimenti obbligatori.

Le fughe sono necessarie per salvaguardare la durabilità della piastrellatura perché assolvono a molteplici funzioni:

  • Compensano le eventuali imperfezioni delle piastrelle dovute alle tolleranze dimensionali contemplate nella norma EN 14411 poiché riducono problematiche di dislivello e planarità.
  • Riducono i rischi di distacco e di fessurazione delle piastrelle.
  • Proteggono gli spigoli delle piastrelle.
  • Rendono la piastrellatura maggiormente deformabile in quanto il loro modulo elastico è diverso da quello delle piastrelle “ammortizzando” eventuali dilatazioni o contrazioni del sistema dovute a movimenti del massetto, ritiri igrometrici, a sbalzi termici importanti, a sforzi di flessione per sollecitazioni meccaniche (traffico gravoso), assestamenti e vibrazioni.

Nota: una piastrellatura senza fughe è assimilabile ad una piastra rigida soggetta a deformazioni che non possono essere compensate con conseguenti rischi di rotture o distacchi dal massetto. In pratica è come se avessimo una unica piastrella grande come l’ambiente.

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L'articolo continua illustrando le principali prescrizioni contenute nella norma UNI 11493 riguardanti le regole da seguire per l'esecuzione a regola d'arte delle fughe.

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