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Forte terremoto tra Cina e Nepal: scossa di magnitudo 7.1, morti e danni significativi in tutta l'area

Un terremoto di magnitudo 7.1 ha colpito il Tibet, causando almeno 95 morti, 135 feriti e danni a oltre 1.000 abitazioni. Le scosse sono state avvertite anche in Nepal e India, mentre i soccorritori lavorano per salvare i dispersi.

La zona è una delle più sismiche del mondo

Un violento terremoto di magnitudo 7.1 (6.8 secondo le autorità cinesi) ha colpito questa mattina alle 9:05 (ora locale, le 2 di notte in Italia) la regione del Tibet, nella contea di Dingri, al confine tra Cina e Nepal. Il sisma, avvertito distintamente anche in Nepal e nell'India settentrionale, ha causato oltre 120 morti e 188 feriti, con il bilancio che potrebbe aggravarsi ulteriormente nelle prossime ore. L'epicentro è stato individuato nell'altopiano tibetano, a circa 80 chilometri dal Monte Everest, una zona già nota per la sua alta sismicità.

Secondo le autorità locali e le principali agenzie di stampa internazionali, sono più di 1.000 le abitazioni danneggiate nell'area colpita dal terremoto. Forti scosse sono state percepite fino a Kathmandu, la capitale nepalese, dove si sono registrati danni significativi anche a grande distanza dall'epicentro. A circa 80 chilometri di distanza, sono stati segnalati crolli di tetti e danni alle infrastrutture, come strade gravemente lesionate.

Le valutazioni preliminari indicano che il sisma ha raggiunto un grado VIII sulla scala Mercalli (MCS), corrispondente alla rovina parziale di edifici e alla perdita di vite umane. “È stata una scossa devastante,” ha dichiarato un funzionario locale. “I soccorritori stanno lavorando senza sosta per trarre in salvo i dispersi e assistere i feriti.”

 

(Crediti: INGV)

 

Operazioni di soccorso e evacuazioni

Attualmente, oltre 1.500 tra Vigili del Fuoco, soccorritori e personale militare sono impegnati nelle operazioni di ricerca e soccorso. Le autorità hanno disposto l'evacuazione di migliaia di residenti dalle aree più colpite. Secondo le stime ufficiali, circa 6.900 persone vivono entro un raggio di 20 chilometri dall'epicentro, una zona che presenta numerosi villaggi isolati e difficili da raggiungere a causa delle strade danneggiate.

Un residente della contea di Dingri ha raccontato ai media: “Abbiamo sentito un boato e poi tutto ha iniziato a tremare violentemente. Molte persone sono scappate all'aperto per mettersi in salvo, ma alcune case sono crollate immediatamente.”

L'USGS (United States Geological Survey) ha confermato che il terremoto è stato seguito da una sequenza sismica di oltre 50 scosse di assestamento, con magnitudo comprese tra 4.0 e 5.0. Questo fenomeno ha ulteriormente complicato le operazioni di soccorso e aumentato la paura tra la popolazione locale, che teme ulteriori crolli.

Le autorità cinesi hanno allertato le comunità sulla possibilità di ulteriori scosse nei prossimi giorni e raccomandano di evitare edifici danneggiati. Intanto, squadre di esperti sismologi sono già sul posto per analizzare la situazione e valutare i rischi futuri.

La regione colpita si trova lungo la zona di convergenza tra la placca indiana e quella euroasiatica, una delle aree sismiche più attive al mondo. Eventi di questa portata non sono inusuali, ma la densità abitativa e le infrastrutture vulnerabili della regione tibetana rendono ogni terremoto particolarmente devastante.

L'eco del disastro ha suscitato solidarietà internazionale, con molti paesi che hanno offerto assistenza umanitaria e squadre di soccorso. La speranza è che le operazioni di recupero possano presto portare a risultati concreti, mentre la regione inizia a fare i conti con l'entità dei danni subiti.

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