Finanziamenti per la ricostruzione di edifici ecclesiastici in Emilia Romagna

Finanziamenti e normative post-alluvione per gli edifici ecclesiastici

Gli enti religiosi possiedono importanti patrimoni immobiliari fondamentali per svolgere le loro attività istituzionali, fanno da esempio le moltissime scuole cattoliche di ogni ordine e grado, gli ospedali, i monasteri e i conventi. Questo patrimonio si è accumulato nel corso dei secoli, consentendo agli enti religiosi di mantenere una notevole consistenza patrimoniale, spesso di grande valore artistico e architettonico, ma estremamente vulnerabile su più aspetti.

Ci sono varie tipologie di edifici molto differenti:

• monumenti nazionali, giustamente protetti dalle norme a tutela del patrimonio storico nazionale;
• edifici storici di prestigio, spesso in posizioni di pregio nelle grandi città italiane.

In Emilia Romagna molti di questi beni sono stati danneggiati delle calamità naturali comportando degli ingenti danni.

Il 18/09/2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’ordinanza n. 219 del 12 agosto 2024, emanata dal commissario straordinario per l'emergenza, in merito alle modalità di gestione dei finanziamenti per gli interventi di ricostruzione, ripristino e riparazione dedicati alle esigenze più urgenti, tra questi vi è la messa in sicurezza e il ripristino degli immobili di proprietà di enti ecclesiastici, riconosciuti civilmente e utilizzati per scopi di culto.

Tali beni devono avere riconoscimenti di interesse storico-artistico ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004, anche se non dichiarati formalmente secondo l'articolo 12 del medesimo decreto.

Il decreto fa fronte agli eventi alluvionali che, a partire dal 1 maggio 2023 hanno colpito i territori dell’Emilia Romagna provocato ingenti danni, definendo i finanziamenti volti agli interventi di ripristino dello status quo.

Procedure per la tutela del patrimonio culturale in Emilia Romagna

I finanziamenti previsti per la regione ammontano a 16.217.400 euro, comprendendo una serie di interventi per preservare il patrimonio culturale della regione.

Per accedere a tale contributo bisogna:

• motivare il nesso di causalità del danno con gli eventi alluvionali verificatisi a far data dal 1° maggio 2023;
  
• rispondere ai requisiti previsti per il carattere di urgenza, in quanto finalizzati alla tutela della pubblica e privata incolumità.

L’articolo 14 di questa ordinanza pone dei limiti di risorse in base alle quali il piano se ritenuto necessario potrà essere anche integrato e in aggiunta, potrebbero essere destinate ulteriori risorse finanziarie in seguito a situazioni di pericolo emergenti.

Si precisi che le modifiche del piano devono avere sempre l’approvazione del commissario straordinario, e dovranno avvenire con una richiesta motivata supportata da una relazione dettagliata elaborata dai soggetti attuatori in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna.

Il commissario straordinario procede all’emanazione dei contributi per coloro che ne fanno richiesta dopo aver completato l’istruttoria per la verifica del danno.

Il contributo concesso può coprire il limite del 100% delle spese ammissibili e deve essere garantito nei limiti delle risolse finanziarie concesse.

Le modalità di concessione sono:

• erogazione in acconto per le spese esclusivamente legate alla progettazione;
  
• pagamento di un acconto fino al 40% dell'importo totale del contributo concesso includendo anche l'eventuale acconto richiesto per i costi di progettazione. In alternativa, i soggetti attuatori possono richiedere un pagamento intermedio, calcolato in base alla percentuale di avanzamento dei lavori;
  
• erogazione a conclusione della rendicontazione totale delle spese e dei relativi controlli, con pagamento dell'intero importo finanziato ovvero della quota rimanente qualora siano già stati corrisposti un acconto e/o citazioni per il SAL.

Questa ordinanza è estremamente importante per la ricostruzione dei beni ecclesiastici danneggiati, assicurando una risposta rapida e strutturata con lo scopo principale di preservare il patrimonio culturale e storico delle regioni colpite. In questo modo il legislatore vuole favorire non solo il ripristino del singolo bene ma anche la ripresa economica e sociale, tenendo conto della rilevanza di questi spazi per la comunità locale e per il patrimonio artistico italiano.

SCARICA IN ALLEGATO l’ordinanza n. 219 del 12 agosto 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18/09/2024