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EXPO2015, il punto sui collaudi - continua l'approfondimento da ingegnere

In data 16 aprile avevo espresso in un articolo (LINK) alcune perplessità su EXPO2015, in particolare sulla procedura che consentirà di non assoggettare a collaudo i padiglioni.

Il 21 aprile il Commissario Unico Giuseppe Sala ha emanato un'Ordinanza (LINK) che ha come oggetto: PROCEDURA PER L'APERTURA AL PUBBLICO DEI PADIGLIONI, DELLE STRUTTURE E DEI MANUFATTI PERMANENTI REALIZZATI SUL SITO ESPOSITIVO DI EXPO MILANO 2015.

Vediamo quindi di capirne il contenuto, con una precisazione: affronteremo qui solo gli aspetti strutturali della questione.

Una doverosa premessa, utile per inquadrare il tutto: l'EXPO2015 è stato aggiudicato all'Italia il 31 marzo 2008, quindi più di 7 anni fa; si riporta questo dato perchè il Commissario Sala, avendo facoltà di derogare dalla legislazione vigente (Legge n° 71 del 24/06/2013), lo fa specificando che "i tempi necessari per i sopralluoghi di verifica [...] sono inconciliabili con quelli del regolare svolgimento dell'Evento".

Ma veniamo al dunque.

L'Ordinanza in questione riporta che terminati i lavori, il Direttore Lavori o, qualora non nominato (NdR: ed i lavori chi li ha diretti?) un professionista abilitato [...] presenta la comunicazione di fine lavori e l'attestazione di agibilità, ai sensi dell'art. 25, comma 5 bis, del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380.

Quest'ultimo Decreto, per quanto riguarda il rilascio dell'agibilità, lo vincola alla presenza del certificato di collaudo statico ed in effetti così fa anche l'Ordinanza; in seguito infatti specifica che, nel caso in cui l'opera sia ultimata, l'attestazione di cui sopra oltre al collaudo statico costituiscono presupposto per la consegna.

Se l'opera non è ultimato, se ne può richiedere l'utilizzo parziale purchè la documentazione sopra descritta sia fornita per ogni porzione funzionalmente e strutturalmente autonoma.

... segue --> vedi ARTICOLO in allegato