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Evoluzione del Computo Metrico Estimativo: passato, presente e futuro della pianificazione edilizia

L'evoluzione del computo metrico estimativo ha visto un miglioramento continuo, dalle metodologie sofisticate degli antichi Egizi e Romani, passando per le innovazioni del Rinascimento con Alberti, fino alla precisione dell'era industriale e all'uso dei moderni software specializzati. Oggi, strumenti informatici avanzati permettono una valutazione accurata dei costi e una gestione efficiente delle risorse nei progetti edili.

Computo Metrico Estimativo, un'evoluzione continua

L'evoluzione del computo metrico estimativo nella storia è un percorso affascinante che ha visto un costante miglioramento delle tecniche e degli strumenti impiegati nella valutazione dei costi delle opere edili.

Le prime tracce di questo processo risalgono all'antichità, con civiltà come gli antichi Egizi e i Romani che utilizzavano metodologie sofisticate per quantificare i materiali e la manodopera necessari alla realizzazione di edifici e infrastrutture.

Tuttavia, è nel Rinascimento che si cominciano a delineare le basi del computo metrico come lo conosciamo oggi, grazie all'opera di architetti come Leon Battista Alberti, che introdusse il concetto di misura standardizzata e di calcolo rigoroso dei materiali.

Con l'avvento dell'era industriale e l'impiego di nuove tecnologie e materiali, il computo metrico estimativo ha subito ulteriori sviluppi, diventando sempre più preciso e sofisticato.

 

Le origini del computo metrico

Nell'antichità, sia gli Egizi che i Romani utilizzavano già delle metodologie per valutare i materiali e la manodopera necessari per la costruzione di edifici e infrastrutture.

Gli Egizi, ad esempio, utilizzavano una combinazione di misurazioni empiriche e standardizzazioni per determinare la quantità di materiali da impiegare nelle loro piramidi e altri monumenti. In particolare, si servivano di unità di misura come il cubito, una lunghezza standard basata sulla lunghezza del braccio umano, per calcolare le dimensioni e le quantità di pietra necessarie.

I Romani, invece, si distinsero per il loro approccio ingegneristico e organizzativo. Crearono strumenti come il groma (asta verticale) per garantire la precisione delle misurazioni e applicavano concetti di geometria e matematica per calcolare le quantità di materiali necessarie per la costruzione di strade, acquedotti, ponti e altri monumenti.

 

(Crediti: GEO NETWORK)

 

Sebbene queste metodologie fossero sofisticate rispetto agli standard moderni, hanno fornito le basi concettuali per lo sviluppo successivo del computo metrico estimativo.

L'approccio sistematico e metodologico degli Egizi e dei Romani ha influenzato significativamente le pratiche di costruzione e di gestione delle risorse nel corso dei secoli successivi, dimostrando l'importanza di una valutazione accurata dei costi e delle risorse nella realizzazione di progetti edili complessi.

 

L’evoluzione del computo metrico nel Rinascimento

Nel Rinascimento si assiste a significativi progressi nel campo, dovuti all'architetto Leon Battista Alberti, figura poliedrica che ha lasciato un'impronta indelebile non solo nell'architettura, ma anche nella teoria dell'arte e nell'ingegneria.
Alberti ha introdotto il concetto di misura standardizzata
, fondamentale per la razionalizzazione del processo di calcolo dei materiali necessari alla realizzazione di un'opera edile.

Questo concetto ha comportato la definizione di unità di misura precise e universalmente riconosciute, permettendo una valutazione più accurata e affidabile dei costi e delle quantità di materiali richiesti per un progetto.
La sua opera più influente in questo campo è probabilmente il trattato "De re aedificatoria" in cui esponeva i suoi principi architettonici e ingegneristici, inclusi quelli relativi al computo metrico estimativo. Il trattato fornisce linee guida su come stimare le quantità di materiali necessari e i costi associati, basandosi su unità di misura standardizzate.

  

(Crediti: GEO NETWORK)

 

Alberti ha anche promosso un approccio rigoroso al calcolo dei materiali, basato su principi matematici e geometrici, che ha contribuito a rendere il processo di stima più scientifico e affidabile, stabilendo un solido fondamento per il progresso futuro in questo campo.

 

Il computo nell’era industriale

Con l'avvento dell'era industriale, l'adozione di macchinari e processi produttivi meccanizzati ha portato a una maggiore precisione e efficienza nella valutazione dei costi e delle quantità di materiali necessari per le opere edili.
La produzione in serie di materiali da costruzione, come mattoni, cemento, acciaio e vetro, ha reso disponibili grandi quantità di materiali a costi più contenuti, influenzando direttamente il processo di stima dei costi.
Inoltre, lo sviluppo di nuove tecnologie di misurazione e di calcolo ha permesso un'analisi più dettagliata e accurata delle quantità di materiali, riducendo al minimo gli errori e le discrepanze nei preventivi.

 

(Crediti: GEO NETWORK)

 

Il computo oggi

Oggi, il computo metrico estimativo si avvale di sofisticati strumenti informatici e software specializzati che consentono una valutazione precisa e dettagliata dei costi nelle fasi di progettazione e realizzazione delle opere edili.
Tra i software più utilizzati troviamo Euclide computo e Contabilità, che fornisce una piattaforma completa per la stima dei costi, la gestione dei materiali e la contabilità dei progetti edili.

 

(Crediti: GEO NETWORK)

 

Questo strumento permette agli operatori del settore di generare preventivi dettagliati in base alle specifiche del progetto, tenendo conto di variabili come la quantità di materiali, i costi della manodopera, le spese generali e gli oneri accessori.

Inoltre, l'integrazione del computo metrico estimativo con le moderne tecniche di project management ha reso possibile una gestione più efficace delle risorse e dei tempi di realizzazione delle opere edili.

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