Evoluzione dei sistemi di monitoraggio
Interessante approfondimento sul monitoraggio
Che distinguo fra i termini “Misura” e “Monitoraggio”
Prima di parlare di sistemi di monitoraggio, è bene fare un doveroso distinguo fra i termini “Misura” e “Monitoraggio”, che spesso vengono usati in maniera impropria, contribuendo ad alimentare la confusione sul tema, così come abbiamo potuto vedere all'indomani del crollo del ponte sul Polcevera.
Dal documento: “ISO 9001 Auditing Practices Group Guidance on: Monitoring and measuring resources”, evidenziamo la differenza fra Misurazione (misura) e Monitoraggio e cioè:
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Monitoring
is to determine a status of something which implies observing, supervising, keeping under review; it can involve measuring or testing at intervals, especially for the purpose of regulation or control.
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Measuring
considers the determination of a value, e.g. a physical quantity, magnitude or dimension (using measuring equipment).
Volendo fare un passo avanti rispetto alle definizioni appena enunciate, dobbiamo considerare altri due concetti basilari e cioè:
Monitoraggio in continuo, o in tempo reale (real-time):
il monitoraggio in tempo reale consente di avere informazioni senza soluzione di continuità in automatico. Le misure vengono effettuate e registrate in sito su datalogger dedicati. Sarà poi compito di un addetto, accedere al database, effettuare l'archiviazione dei dati grezzi ed infine elaborare un'analisi critica degli stessi.
Monitoraggio a controllo da remoto:
se al sistema di monitoraggio in continuo viene associato un sistema di trasmissione dei dati (modem o ethernet) ed una piattaforma informatica in cloud, i sensori possono essere, non solo interrogati via web, ma è possibile anche impostare azioni specifiche come ad es. accensione o spegnimento di interruttori, attivazione di segnali acustici, visivi, o ancora invio di sms e/o email di segnalazione o allertamento a numeri o indirizzi precedente individuati.
Il monitoraggio in continuo a controllo da remoto
E' inutile rimarcare il fatto che il monitoraggio in continuo a controllo da remoto, permette di tenere sotto osservazione in maniera continuativa ed in automatico l'oggetto (o la grandezza fisica o chimica, ad es.) di nostro interesse, sia esso un manufatto, un'opera infrastrutturale o una parte di territorio. Mediante l'impostazione delle soglie di allarme è possibile gestire un servizio di allertamento a presidio della sicurezza della popolazione che con essa interagisce o che ne può subire le conseguenze di un eventuale dissesto.
I primi dispositivi di monitoraggio erano costituiti da una architettura hardware abbastanza rigida, con un numero di canali prefissati a cui venivano collegati, mediante connessioni fisiche (connettori), i sensori che trasferivano i dati alla centralina di acquisizione mediante un collegamento cablato.
Foto 3 - Monitoraggio di una galleria, in continuo, con sistema cablato
Foto 4 - Monitoraggio di una galleria durante l'esecuzione di interventi di consolidamento strutturale
Foto 5 - Monitoraggio di parametri ambientali in un museo
Questo sistema, risultava abbastanza rigido ed anche esteticamente invasivo in quanto i sensori ed i cavi di collegamento con la centralina, in genere, venivano disposti lungo le pareti mediante fissaggi puntuali, (chiodi o tasselli) o in canaline impiantistiche (vedi Schema 1).
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