Errori di coibentazione su involucro opaco o trasparente: quali sono i problemi più comuni e come affrontarli
Grazie alla maggiore attenzione rivolta verso i temi di riduzione dei consumi, energia green e sostenibilità ambientale, gli interventi di efficientamento energetico, negli ultimi anni hanno avuto un ruolo da protagonisti in ambito edilizio. Tali interventi, ahimè, non sempre sono esenti da problematiche, anche gravi, riscontrate in fase post-opera. Vedremo qui di seguito gli errori più comuni che possono interessare la posa dell’isolamento termico e dei serramenti e quali possono essere gli interventi di mitigazione/risoluzione degli stessi.
L’isolamento dell’involucro opaco: i problemi del cappotto termico
Principalmente, i metodi di isolamento termico dell’involucro edilizio sono tre:
- Isolamento dall’esterno (cappotto termico);
- Isolamento dall’interno;
- Isolamento a intercapedine.
Il metodo che va per la maggiore, in quanto ritenuto inequivocabilmente il più efficace e meno problematico dal punto di vista termoigrometrico, è il “cappotto termico”.
Tuttavia, l’efficacia del sistema rimane valido solo se vengono adottati tutti gli accorgimenti necessari per la buona riuscita dell’intervento, ovvero, attenta preparazione del supporto, utilizzo di materiali idonei, corretta posa in opera, risoluzione dei ponti termici, etc.
Ricordiamo che il cappotto termico è composto da vari strati funzionali:
- parete o supporto;
- collante;
- pannello isolante
- tasselli;
- intonaco di fondo;
- rete di armatura in fibra di vetro;
- intonaco rasante;
- primer;
- intonaco di finitura con pittura.
Se uno dei suddetti strati non viene posato adeguatamente o addirittura se ne omette la posa, si potrebbero verificare delle problematiche più o meno gravi in funzione dello strato interessato fino ad inficiare il compito dell’intero “sistema cappotto”.
Vediamo quindi quali sono gli errori più usuali che possono interessati i vari strati del cappotto.
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Pannelli isolanti posati in file parallele, anziché sfalsate
I pannelli devono essere posati, partendo dal basso verso l’alto e le lastre devono essere sfalsate di almeno 25 cm in modo tale che le tensioni in gioco possano essere distribuite in modo uniforme per evitare che si possano creare delle fessure tra i pannelli. È necessario fare in modo che non si creino delle fughe visibili tra i pannelli isolanti.
Qualora si vengano a creare delle fughe, queste spesso vengono riempite con malta collante-rasante con conseguente creazione di ponti termici e macchie sulla finitura esterna. La buona prassi prevede invece che le fughe vadano riempite con materiale isolante della medesima tipologia dei pannelli o, per dimensioni inferiori a 5 mm con un’idonea schiuma isolante a bassa densità.
Tassellatura errata
I tasselli devono essere posizionati in modo tale da garantire il mantenimento delle prestazioni. La normativa di riferimento UNI/TR 11715 definisce gli schemi possibili e le modalità di posa nonché i criteri di dimensionamento del numero di tasselli. Inoltre, i tasselli sono anche certificati secondo EAD 330335-00-0604 (per supporti in muratura) che definisce le categorie di uso e i campi di impiego in funzione dei vari tipi di supporto.
La lunghezza del tassello va scelta in conformità allo spessore degli strati in gioco e il diametro del piattello (non inferiore a 60 mm) deve essere selezionato in funzione della tipologia e delle proprietà dello strato isolante. Per la posa in opera, i tasselli vanno inseriti a filo con l’isolante. Qualora si optasse per incassarli sarà necessario applicare un “tappo” di materiale isolante nella concavità generatasi dall’incassamento del tassello stesso altrimenti si rischia di depositare un maggiore quantitativo di rasante il cui differente comportamento igrometrico può indurre, con il tempo, alla creazione di macchie in corrispondenza dei tasselli.
Mancata posa della rete di armatura
La mancanza della rete di armatura o una errata posa della stessa provoca fessurazioni e crepe dell'intonaco, fino a minare la resistenza meccanica e la stabilità dell’intero sistema. La rete ha la funzione di assorbire e distribuire le sollecitazioni provocate dal ritiro del rasante durante la fase di asciugatura. A tal fine, la rete di armatura deve essere posizionata, con una sovrapposizione dei lembi di almeno 10 cm, dopo la stesura del primo strato di rasante in modo tale da risultare “annegata” con la posa del secondo strato di rasante.
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Assenza di rinforzi negli spigoli
Spesso viene a mancare la posa della rete posta a 45° in prossimità degli spigoli delle finestre o di rinforzi in corrispondenza degli angoli dell’edificio per preservare la struttura da urti e colpi. Ciò comporta una riduzione della resistenza alle dilatazioni termiche dovute alle escursioni termiche giornaliere e annuali. La mancata resistenza provoca fessurazioni e/o rigonfiamenti del cappotto.
Realizzazione del cappotto su supporto non idoneo
Applicare il sistema su muri umidi o scrostati per efflorescenze può compromettere la durabilità dell’isolamento a causa dell'umidità di risalita. Occorre quindi attuare un risanamento igrometrico del supporto murario che dovrà essere esente da problemi di umidità da risalita ed efflorescenze saline.
Posa del cappotto in condizioni ambientali non idonee
Le temperature di applicazione del cappotto devono essere comprese nell'intervallo +5°C / + 35°C. Al di fuori del suddetto range sarà necessario adottare delle misure precauzionali per proteggere i componenti edilizi. Sono da evitare anche condizioni climatiche particolarmente severe quali vento forte, esposizione all’irraggiamento solare diretto, pioggia, nebbia ed eccessiva umidità in quanto compromettono l’asciugatura dei materiali.
Mancato utilizzo dei nastri di tenuta autoespandente
Il nastro autoespandente precompresso permette di ottenere una perfetta sigillatura dei giunti tra i vari elementi di raccordo quali soglie, infissi e travi e consente un’ottima tenuta alla pioggia e adeguata permeabilità al vapore. Qualora venga omessa la sua posa si possono generare pericolose infiltrazioni d’acqua e la possibile creazione di umidità.
Utilizzo di differenti pannelli isolanti per lo stesso intervento
È necessario utilizzare la stessa tipologia di pannello in modo tale da avere uno strato con caratteristiche prestazionali omogenee. L’utilizzo di diversi materiali isolanti può comportare dei gravi danni in quanto i pannelli hanno un comportamento diverso in funzione delle proprie prestazioni termiche e meccaniche che si possono ripercuotere sulla resa estetica (possibili fessurazioni e crepe) e funzionale (formazione di ponti termici).
Gli errori generati da una cattiva posa in opera spesso sono di natura volontaria e vengono commessi principalmente per contenere i costi dell’opera: l’utilizzo di materiali di scarsa qualità, il mancato utilizzo di alcuni accorgimenti quali i profili di partenza o spigoli e in generale l’omissione di tutte le operazioni precauzionali permette un risparmio economico non indifferente che però si traduce in un’opera imperfetta che nel lungo termine manifesterà delle problematiche non facilmente risolvibili o il cui ripristino sarà notevolmente oneroso.
Ecco, quindi, di seguito una lista delle conseguenze che possono verificarsi a causa di errori commessi in fase di posa del cappotto esterno.
Rimedi e interventi risolutivi per i danni dovuti al cappotto termico
I danni relativi ad errori di posa, voluti o meno, del sistema a cappotto possono presentare varie soluzioni in relazione all’entità del danno generato.
Se siamo in presenza di un degrado di natura estetica e quindi si rilevano muffe, alghe, scolorimento, microcavillature, sarà necessario procedere con un nuovo ciclo di decorazione facendo attenzione ad utilizzare una pittura con elevate caratteristiche idrorepellenti e ad elevata resistenza ad alghe, funghi e muffe. Bisogna porre particolare attenzione alle operazioni di rimozione della vecchia finitura e pulizia del supporto prima dell’applicazione del nuovo strato decorativo al fine di evitare che si ripresenti il medesimo problema.
Ben più complicate possono essere le soluzioni per i danni di natura funzionale che comportano, nei casi più gravi, la rimozione e il rifacimento del sistema cappotto. In generale è possibile riscontare:
- Danni di lieve entità, quali ad esempio piccole lesioni, cavillature, scarsa planarità della superficie, solitamente risolvibili con una nuova rasatura armata e decorazione finale in modo tale da correggere le piccole imperfezioni superficiali;
- Danni di media entità, quali ad esempio rigonfiamenti, distacco della rasatura, fessurazioni e crepe, per la cui risoluzione sarà necessario procedere con l’applicazione di una rasatura armata con rete ancorata e decorazione finale, in modo tale da ripristinare la stabilità del sistema cappotto;
- Danni di grave entità, quali ad esempio lesioni o crepe > 2mm, distacco dei pannelli, dovuti solitamente a gravi errori di posa in opera e per i quali sarà necessario procedere alla demolizione e rifacimento del cappotto termico.
Altri errori comuni riguardano la poca accuratezza in corrispondenza del raccordo con i serramenti con conseguente creazione di elevati ponti termici.
Qualora il cappotto termico venga posizionato in modo errato, ad esempio senza intonaco di fondo o senza l’uso di tasselli, o se la rete di armatura viene posta direttamente a contatto con il pannello esterno e i pannelli non sono sfalsati in modo corretto, viene a mancare la resistenza meccanica necessaria a garantire la stabilità dell’intero sistema. In questo caso, l’intervento risolutivo non può prescindere dalla rimozione del vecchio cappotto con rifacimento dello stesso ponendo particolare attenzione al rispetto di tutti i passaggi necessari e applicando ogni strato funzionale in modo corretto.
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Il pdf continua con:
- Rimedi e interventi risolutivi per i danni dovuti al cappotto termico
- L’intervento di riqualificazione dell’involucro trasparente: errori e prassi
- Il problema della condensa: cause e rimedi
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