Equo compenso e progettazione: in due mesi e mezzo solo due stazioni appaltanti hanno emesso gare a prezzo fisso
Bimestre molto negativo per il settore: -82% bin valore e -87% in numero rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Lupoi: "Le gare a prezzo fisso non sono state giudicate interessanti e in parte hanno contribuito a rallentare la domanda"
OICE, l'Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, ha presentato il suo primo bilancio attraverso l'Osservatorio, focalizzandosi sui bandi emessi nel periodo compreso tra il primo luglio e la data attuale. In particolare, l'associazione ha analizzato quante procedure di affidamento sono state emesse, evidenziando l'insolito blocco del ribasso sui compensi e l'ammissione del ribasso solo sulle spese.
I risultati di questa analisi indicano che, in 75 giorni dall'entrata in vigore del decreto 36, solamente due stazioni appaltanti hanno osato lanciare gare a prezzo fisso con ribasso esclusivamente sulle spese, rappresentando solamente il 9.5% delle procedure emesse, su un totale di 42. Le rimanenti 38 gare di progettazione sono state emesse seguendo il consueto sistema dell'Offerta Economicamente Più Vantaggiosa (OEPV), con il ribasso unico applicato sia ai corrispettivi che alle spese, assegnando un "peso" alla parte economica che non supera il 30% su 100.
Questi dati emergono in un bimestre luglio/agosto 2023 che ha visto una significativa contrazione del settore, con una riduzione del 82% in termini di valore e dell'87,1% in termini numerici rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, come riportato dall'Osservatorio OICE/Informatel.
Per Giorgio Lupoi, Presidente dell'Associazione, le gare di progettazione a prezzo fisso sembrano essere una proposta che non ha riscosso interesse sul mercato, ma che ha contribuito, seppur in parte, a rallentare la domanda. La discussione sulle criticità indotte dalla legge 49 sull'equo compenso nei rapporti pubblici e privati è sempre più frequente, tuttavia, sembra esserci confusione circa l'applicabilità della legge agli appalti pubblici di servizi o ai soli contratti d'opera professionale. Questa confusione, anziché risolvere i problemi, sembra aver creato ulteriori ostacoli al mercato pubblico.
Nonostante il "boom" di giugno, causato dall'effetto "svuota-cassetti" dovuto all'entrata in vigore del nuovo codice degli appalti, l'Associazione ritiene che le incertezze legate a questi temi siano un ulteriore motivo della brusca frenata estiva del mercato.
Il Presidente dell'OICE enfatizza la mancanza di risposta positiva da parte di coloro che gestiscono la domanda pubblica alle proposte di adottare gare a prezzo fisso. L'associazione è preoccupata che queste controversie stiano ostacolando il mercato, quando invece l'interesse comune dovrebbe essere quello di riprendere il trend precedente al nuovo codice degli appalti, che ha stabilito che la base di gara debba essere definita applicando l'allegato I.13, recepito nel decreto parametri del 2016.
Il Presidente dell'OICE sottolinea l'importanza di adeguare i compensi definiti nell'allegato del codice, che ha contribuito ad allineare i compensi dei due livelli progettuali. Inoltre, si auspica che questi adattamenti includano anche le nuove attività di supporto al project management sempre più richieste dalle amministrazioni. L'associazione è pronta a collaborare per ottenere chiarezza in tempi brevi anche sul tema dell'accesso al mercato.
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