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Energie rinnovabili (Report IRENA): + 1 milione di occupati nel 2022 rispetto al 2021

Nel corso del 2022, il settore delle energie rinnovabili ha registrato un notevole incremento occupazionale, si parla di più di 1 milione rispetto al 2023 con ben 13,7 milioni di lavoratori. Questi i dati riscontrati dal rapporto di IRENA "Renewable Energy and Jobs: Annual Review".

Energie rinnovabili: 13,7 milioni di lavoratori

Questo aumento di un milione di occupati in soli dodici mesi rappresenta un successo significativo, soprattutto considerando le sfide rappresentate dalla crisi energetica e le difficoltà incontrate lungo la catena di approvvigionamento. Questa crescita costante dell'occupazione nel settore delle energie rinnovabili è stata osservata annualmente da quando l'Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) ha pubblicato il suo primo "Renewable Energy and Jobs: Annual Review" nel 2012.

Il settore trainante di questa crescita è stato il fotovoltaico, che ha visto la creazione di circa 4,9 milioni di posti di lavoro, rappresentando così più di un terzo dell'intera forza lavoro del settore delle energie rinnovabili.

Report Renewable Energy and Jobs Annual Review 2021" di IRENA

Secondo il decimo Rapporto "Renewable Energy and Jobs Annual Review 2021" di IRENA, realizzato in collaborazione con l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), il 2022 ha visto un aumento di 1 milione di occupati rispetto all'anno precedente, quando erano 12,7 milioni. Questa tendenza positiva si è manifestata anche nel 2019, con 11,5 milioni di lavoratori, e nel 2018, quando erano 11 milioni (nel 2012 erano 7,3 milioni). Questa costante crescita occupazionale è un segnale della robustezza e del potenziale delle energie rinnovabili.

Tuttavia, nonostante questa crescita costante, il potenziale di occupazione nei settori delle energie verdi potrebbe e dovrebbe essere molto più ampio. È necessario che le politiche internazionali siano messe in atto per sostenere questa crescita e guidare la transizione energetica verso la neutralità climatica, portando con sé benefici socio-economici significativi.

Il rapporto di IRENA conferma che le energie rinnovabili stanno attirando sempre più investimenti, contribuendo alla creazione di posti di lavoro in un numero crescente di paesi. Tuttavia, la maggior parte di questi posti di lavoro è concentrata in poche nazioni, in particolare in Cina, che rappresenta il 41% del totale. Questo Paese è seguito da Brasile, Paesi dell'Unione Europea (UE), India e Stati Uniti d'America (USA), che insieme coprono la maggior parte delle installazioni globali e giocano un ruolo chiave nella produzione di attrezzature, ingegneria e servizi correlati.

Il settore fotovoltaico è emerso come il principale contribuente all'occupazione globale nel campo delle energie rinnovabili, con un totale di 4,9 milioni di posti di lavoro, rappresentando più di un terzo dell'intera forza lavoro. L'energia idroelettrica e i biocarburanti hanno mantenuto un numero di posti di lavoro simile a quello del 2021, con circa 2,5 milioni ciascuno, mentre l'energia eolica ha creato 1,4 milioni di occupati.

Francesco La Camera, Direttore Generale di IRENA, ha commentato i dati sottolineando l'importanza di investire in politiche industriali nazionali che favoriscano la crescita del settore delle energie rinnovabili, contribuendo così all'aumento delle opportunità commerciali e di lavoro e alla stabilità della catena di approvvigionamento. Queste misure possono anche contribuire a migliorare la sicurezza energetica a livello globale.

In vista della COP28 e delle sfide globali legate al cambiamento climatico, i leader del G20 hanno recentemente impegnato ulteriormente gli sforzi per triplicare la capacità globale delle energie rinnovabili entro il 2030. Questo slancio rappresenta un'opportunità unica per i responsabili politici di adottare politiche ambiziose che guidino la transizione energetica in modo sostenibile.

Per garantire una transizione energetica equa e sostenibile per tutti, è essenziale sviluppare e attuare politiche specifiche per promuovere una crescita macroeconomica inclusiva, sostenere imprese sostenibili e promuovere lo sviluppo delle competenze necessarie per una transizione energetica equa e sostenibile.

Il Rapporto di IRENA sottolinea che non è sufficiente aumentare la quantità di posti di lavoro, ma è altrettanto importante garantire la qualità di questi lavori. Questo significa fornire tutele salariali, sicurezza, diritti e condizioni di lavoro dignitose. È inoltre essenziale promuovere l'uguaglianza di genere e sostenere l'istruzione delle minoranze e dei giovani per garantire una transizione equa e inclusiva.

I dati relativi all'occupazione nel settore solare fotovoltaico sono altrettanto promettenti. Nel 2022, questo settore ha impiegato 648.000 persone nell'Unione Europea, registrando un aumento del 39% rispetto al 2021. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi di sicurezza energetica stabiliti nell'ambito dei piani REPowerEU per il 2030, l'UE dovrà impiegare oltre 1 milione di lavoratori nel settore solare, quasi il doppio rispetto al 2022.

Cina, al primo posto con il 41% dei posti di lavoro a livello globale

La leadership nel settore delle energie rinnovabili rimane saldamente nelle mani della Cina, che da sola rappresenta il 41% di tutti i posti di lavoro globali. La Cina è seguita dagli Stati Uniti, dal Brasile, dal Regno Unito, dalla Germania, dalla Svezia e dalla Francia nel settore eolico, mentre per quanto riguarda il fotovoltaico, Stati Uniti, India, Brasile, Paesi Bassi e Germania sono i principali contributori.

Trend futuri: crescita occupazionale nel mondo delle energie rinnovabili

Il rapporto di IRENA sottolinea che, nei prossimi anni, l'occupazione nel settore delle energie rinnovabili continuerà a crescere. Tuttavia, per sfruttare appieno questo potenziale, i governi dovranno investire in politiche che incoraggino la crescita del settore a livello nazionale, promuovendo così la creazione di opportunità lavorative, garantendo la stabilità della catena di approvvigionamento e contribuendo alla sicurezza energetica complessiva.

In conclusione, una transizione energetica equa e inclusiva richiede politiche robuste, investimenti mirati e un impegno globale per creare un futuro energetico sostenibile e ricco di opportunità per tutti i lavoratori, con salari adeguati, diritti garantiti e condizioni di lavoro dignitose. Solo così potremo affrontare con successo le sfide del cambiamento climatico e promuovere una crescita economica sostenibile.

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