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Energie Rinnovabili: nel 2023 record di installazioni, ma gli obiettivi 2030 restano lontani

Nel 2023, l'Italia ha raggiunto un record di 5,7 GW di nuove installazioni di energia rinnovabile, ma permangono criticità normative che potrebbero ostacolare il raggiungimento degli obiettivi del PNIEC per il 2030. Le difficoltà maggiori riguardano lo sviluppo di impianti di grande taglia e la possibile fine degli incentivi chiave.

Oltre il 95% degli impianti installati sono di piccola taglia

Nel corso del 2023, l'Italia ha testimoniato un notevole incremento nell'installazione di capacità di energia rinnovabile, raggiungendo un record di 5,7 GW.

Questo rappresenta un significativo balzo in avanti rispetto agli anni precedenti, durante i quali le nuove installazioni sono state molto più modeste, con soli 1,3 GW nel 2021 e 3,0 GW nel 2022. Sebbene questo incremento sia positivo, è importante notare che la quantità installata non è ancora allineata con gli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il 2030, come delineato nel Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC).

Il quadro descritto in questo articolo viene presentato nel Renewable energy report 2024, che nasce da Energy & Strategy, un team multi-disciplinare della School of Management del Politecnico di Milano.

La ragione di questo mancato allineamento è soprattutto da ricercarsi nella difficoltà di sviluppare il segmento degli impianti di grande taglia. Gli impianti fotovoltaici di piccola taglia rappresentano infatti oltre il 95% delle nuove installazioni e coprono quasi la metà della potenza addizionale.

Gli impianti fotovoltaici di media-piccola taglia (residenziali, commerciali e industriali) garantiscono una buona redditività alle attuali condizioni di mercato, con un ritorno dell’investimento intorno ai 10 anni per le casistiche analizzate. Nel biennio (2025 – 2026) ci attendiamo un forte rallentamento delle installazioni, dovuto ai ritardi normativi nell’approvazione dei decreti incentivanti e di quelle misure «abilitanti», che stanno causando problematiche per gli impianti di grande taglia. Questo porta le stime per le nuove installazioni nel 2025-2026 a circa 1 – 1,5 GW all’anno per il fotovoltaico e a 400 – 500 MW per l’eolico, ben distanti da, rispettivamente, 7 GW e 2 GW all’anno necessari per raggiungere gli obiettivi del PNIEC al 2030.

Qualora le criticità attualmente presenti non venissero risolte, ricadremmo in uno scenario «BAU» per cui, al 2030, pur con una crescita dell’installato fotovoltaico ed eolico, mancheremmo ampiamente gli obiettivi: si stima infatti di poter arrivare solo intorno a 70 GW complessivi tra fotovoltaico ed eolico.

(Renewable energy report 2024)

 

Andamento installazioni: siamo quasi a 70GW, di cui 30 grazie al fotovoltaico

A fine 2023 in Italia ci sono complessivamente circa 69 GW di rinnovabili installate, con il fotovoltaico che ha superato i 30 GW e l’eolico poco sopra i 12 GW. Queste ultime sono le uniche fonti in crescita: in particolare, il fotovoltaico ha visto installazioni più che raddoppiate se confrontate con l’anno precedente (5,2 GW nel 2023 rispetto ai 2,5 GW del 2022), mentre per l’eolico il valore riscontrato nel 2023 è in linea con gli 0,5 GW installati nel 2022. 

Focalizzandosi sugli impianti fotovoltaici, risulta che oltre 370.000 impianti sono stati installati nel 2023. Di questi, gli impianti di taglia inferiore ai 20 kW, caratterizzati da una potenza media per impianto di 6 kW, rappresentano il 92% delle installazioni totali. Inoltre, si registrano circa 13.800 nuovi impianti tra i 20 kW e 1 MW, afferenti cioè al settore cosiddetto commercial & industrial (C&I), per una potenza equivalente di circa 1,8 GW. Infine, sono stati installati 303 nuovi impianti di potenza superiore a 1 MW, che coprono una potenza attorno a 1,1 GW.

I valori fatti registrare nel 2023 sono tuttavia ancora inferiori (soprattutto per l’eolico) al tasso di installazioni che servirebbe per raggiungere i target del PNIEC, che prevede di raggiungere 108 GW complessivi tra fotovoltaico ed eolico al 2030.

(Fonte: Terna)

L’analisi del Levelized Cost of Electricity (LCOE) condotta per gli impianti fotovoltaici ed eolici di grande taglia mostra valori per il fotovoltaico tra 65 e 80 €/MWh e per l’eolico intorno a 90 – 100€/MWh.

Quest’ultimo, in particolare, sta “soffrendo” una crescita dei prezzi lungo la filiera che hanno portato ad un incremento dell’L- COE nel corso degli ultimi anni, in controtendenza con il trend di lungo periodo che ha comunque visto una forte riduzione dei costi delle rinnovabili (specialmente di fotovoltaico ed eolico).
Se si considera inoltre la necessità di remunerazione del capitale di chi fa un investimento in impianti di grande taglia, l’LCOEa- djusted ossia il «valore soglia» per accettare l’investimento cresce di altri 5-10 €/MWh per ogni punto percentuale aggiuntivo di costo del capitale da remunerare.

Gli impianti fotovoltaici di media-piccola taglia (residenziali, commerciali e industriali) garantiscono una buona redditività alle attuali condizioni di mercato, con un ritorno dell’investimento intorno ai 10 anni per le casistiche analizzate.

Tuttavia, qualora uno dei principali strumenti incentivanti, ossia lo Scambio Sul Posto (SSP), dovesse davvero terminare a fine 2024, i risultati di tutti i casi analizzati, specialmente per commerciale e industriale, sarebbero significativamente peggiori. Si stima che il tempo di ritorno dell’investimento crescerebbe dagli attuali 10 – 11 anni a 17 – 18 anni, rendendo quindi molto difficile un investimento.
Sarà quindi importante trovare strumenti normativi adeguati per sostenere questa tipología di installazione, che negli ultimi anni si è dimostrata fondamentale per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione del settore energetico.

Oltre a fotovoltaico ed eolico «tradizionali», sono state analizzate nuove «tipologie» di impianti, quali l’agrivoltaico, il fotovoltaico accoppiato ad un sistema di accumulo (SdA) e l’eolico offshore, con un focus su quello galleggiante.

Quadro normativo sulle rinnovabili

All’interno del PNIEC, attualmente in fase di revisione e che verrà approvato definitivamente entro giugno 2024, c’è un target di 138 GW di capacità di generazione da impianti rinnovabili al 2030, di cui 80 GW di fotovoltaico e 28 GW di eolico.
Al fine di raggiungere questi obiettivi, è necessaria una «spinta» dalla normativa nazionale, che però attualmente presenta diverse criticità, tra cui:

  • Il decreto Aree Idonee che è in stallo e attualmente in fase di negoziazione tra Stato e regioni;
  • Il decreto FER X, che per contingenti messi a disposizione è indubbiamente il decreto più rilevante, per il quale sono stati pubblicati nel mese di aprile 2024 gli esiti della consultazione avvenuta tra agosto e settembre 2023 e che è attualmente oggetto di confronto con la Commissione Europea.

Questi ritardi nella normativa si prevede che avranno un effetto nel breve periodo, portando ad una situazione di stallo che già si avverte chiaramente in questo 2024. Tanti nodi restano ancora da sciogliere prima di creare un quadro regolatorio stabile e completo.

Osservando trasversalmente la situazione normativa, possono essere identificati i punti di forza e di debolezza di 3 principali cluster:

  • Residenziale: tanti progressi sono stati fatti sul cluster residenziale, che ha rappresentato negli ultimi anni il principale elemento di crescita del fotovoltaico. Nonostante ciò, vista l’imminente eliminazione dello SSP, emerge l’importanza di indirizzare gli aspetti regolatori verso un progressivo miglioramento dell’ottimizzazione energetica e delle rispettive condizioni economiche;
  • C&I: all’interno del settore C&I, un grande boost è rappresentato dalle CER, valida alternativa allo scambio sul posto per questa categoria di impianti. Il focus deve es- sere posto sulla chiarezza normativa e sul potenziale di integrazione con sistemi di accumulo;
  • Utility scale: gli impianti di grande taglia godono di un elevato fermento normativo, la cui lentezza di attuazio- ne sta portando ad una situazione di stallo. È necessario definire il quadro regolatorio di supporto alle rinnovabili di grande taglia e semplificare il processo normativo.

 

Quadro futuro: bene i primi mesi del 2024, ma nel biennio 25-26 si prevede forte rallentamento

I primi mesi del 2024 sembrano mostrare una crescita delle installazioni in linea o superiore al 2023 (+ 1,2 GW di fotovoltaico e + 100 MW di eolico nei primi 2 mesi dell’anno). Questi risultati, se confermati su tutto l’anno, rappresenterebbero un buon livello di installazioni.

Tuttavia, c’è il rischio che questa crescita non sia «strutturale» ma dettata dalla «coda lunga» delle installazioni legate al Super- bonus, e quindi prevalentemente ad impianti di piccola taglia.
Nel biennio successivo (2025 – 2026) ci si può quindi aspettare un forte rallentamento delle installazioni,
dovuto ai ritardi normativi nell’approvazione dei decreti incentivanti e di quelle misure «abilitanti», che stanno causando problematiche per gli impianti di grande taglia.

Questo porta le stime per le nuove installazioni nel 2025-2026 a circa 1 – 1,5 GW all’anno per il fotovoltaico e a 400 – 500 MW per l’eolico, ben distanti da, rispettivamente, 7 GW e 2 GW all’anno necessari per raggiungere gli obiettivi del PNIEC al 2030.

 

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