Energie Rinnovabili | Sostenibilità
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Energie rinnovabili, la burocrazia italiana frena le installazioni: 1394 impianti sono fermi in lista d'attesa

Legambiente: gli ostacoli normativi, burocratici e culturali frenano la transizione energetica, con il Paese in forte ritardo sul tema. 1364 impianti sono in lista d'attesa e attendono le necessarie autorizzazioni amministrative. Nel 2022 solo l'1% degli impianti fotovoltaici ha ricevuto il via libera.

Il 76% degli impianti in lista d'attesa è in Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna

Prosegue la corsa ad ostacoli nello sviluppo delle energie rinnovabili in Italia, frenate in particolar modo dalla burocrazia. A dirlo è il report di Legambiente "Scacco matto alle rinnovabili 2023" presentato alla fiera K. EY di Rimini.

Ad oggi nel Paese sono 1364 gli impianti in lista d’attesa, ossia in fase di VIA, di verifica di Assoggettabilità a VIA, di valutazione preliminare e di Provvedimento Unico in Materia Ambientale a livello statale. Il 76% distribuito tra Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. A preoccupare però è il fatto che, a fronte di un così elevato numero di impianti fermi, sono pochissime le autorizzazioni rilasciate dalle Regioni negli ultimi 4 anni. Nel 2022 infatti solo l'1% dei progetti fotovoltaici ha ricevuto l'ok. Un dato che è nettamente più basso di quello del 2019 (41%), del 2020 (19%) e anche del 2021 (9%). Ancor peggio i dati dell’eolico on-shore con una percentuale di autorizzazioni rilasciate nel 2019 del 6%, del 4% nel 2020, del 1% nel 2021 per arrivare allo 0% nel 2022. Dati nel complesso preoccupanti se si pensa che negli ultimi anni sono aumentati sia i progetti presentati sia le richieste di connessione alla rete elettrica nazionale di impianti di energia a fonti rinnovabili, quest’ultime sono passate da 168 GW al 31 dicembre 2021 ad oltre 303 GW al 31 gennaio 2023.

Se si vuole centrare gli obiettivi di decarbonizzazione indicati dall’Europa, l’Italia deve puntare con fermezza su rinnovabili, efficienza, autoproduzione, reti elettriche e accumuli.

Di fronte a questo quadro, Legambiente rilancia oggi le sue proposte per accelerare lo sviluppo delle rinnovabili in Italia e l’effettiva realizzazione degli impianti a partire dall’aggiornamento delle Linee Guida per l’autorizzazione dei nuovi impianti ferme al 2010.

Al Governo Meloni – dichiara il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafanitorniamo a ribadire che il Paese non deve diventare l’hub del gas, ma quello delle rinnovabili. Se davvero si vuole contrastare la crisi climatica, accelerare la transizione ecologica e centrare gli obiettivi di decarbonizzazione indicati dall’Europa, l’Italia deve puntare con fermezza su rinnovabili, efficienza, autoproduzione, reti elettriche e accumuli. In questo percorso, è indispensabile che il Governo metta in campo una politica di breve, medio e lungo periodo anche rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione non più rimandabili".

IN ALLEGATO È POSSIBILE SCARICARE E VISUALIZZARE 
IL REPORT COMPLETO DI LEGAMBIENTE

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