Energie Rinnovabili: 40% di contributi per realizzare impianti CER nelle zone dell'Appennino Centrale

Bando CER: attualmente vengono supportati 22 progetti

Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha recentemente approvato il Regolamento Operativo del Decreto CER n. 414/23, con le aree colpite dai sismi del 2009 e 2016. Queste aree sono destinate a beneficiare delle risorse del Piano Nazionale Complementare al PNRR, con un focus sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Il Regolamento Operativo è il risultato di una stretta collaborazione con il MASE (Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica) e tiene conto delle richieste della Struttura Commissariale. Chi desidera beneficiare della tariffa incentivante per l'autoconsumo di energia elettrica tramite le CER nelle zone colpite dai sismi del 2009 e 2016 può farlo accettando il contributo del 40%, mantenendo i prezzi regionali per la realizzazione degli impianti.

Inoltre, i contributi per i progetti possono coprire tutte le spese di progettazione, realizzazione e gestione dei raggruppamenti per la condivisione dell'energia, ad eccezione delle spese per l'acquisto o l'esproprio di immobili. Queste opportunità offerte alle CER consentono lo sviluppo di politiche volte alla sostenibilità ambientale ed energetica nelle aree sismiche.

Il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, ha commentato che questo approccio aprirà la strada alla creazione di un modello di Partenariato Pubblico Privato, combinando risorse pubbliche con il finanziamento e le competenze del settore privato per lo sviluppo di progetti CER.

Il Bando CER, finanziato dal PNC Sisma 2009-2016, ha ricevuto oltre 140 progetti, per un totale di oltre 400 milioni di euro di contributi richiesti, coinvolgendo 64 enti. Ciò dimostra un grande interesse da parte delle amministrazioni e dei cittadini. Attualmente finanzia 22 CER, rappresentando un primo passo verso future opportunità, tra cui le iniziative del MASE.

Castelli ha aggiunto che questo bando è un'iniziativa sperimentale mirata a promuovere buone pratiche di decarbonizzazione nelle aree colpite dai sismi del 2009 e 2016, caratterizzate da piccole comunità che rischiano lo spopolamento. L'obiettivo è rendere l'Appennino centrale più attrattivo attraverso infrastrutture e servizi adeguati.