Energia: Aumento uso rinnovabili vicino al 10%, salgono anche i consumi (+2%)
Nel terzo trimestre 2024, l’Analisi ENEA evidenzia un aumento delle rinnovabili (+8%) e dei consumi energetici (+2%), ma una frenata nella riduzione delle emissioni di CO2 (-1%) e un peggioramento dell’indice ISPRED, segnando un allontanamento dagli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
Il terzo trimestre del 2024 fotografa un panorama energetico nazionale in evoluzione: crescita della produzione da fonti rinnovabili (+8%), aumento dei consumi finali di energia (+2%) e una brusca frenata nella riduzione delle emissioni di CO2 (-1%, rispetto al -7% registrato nella prima metà dell’anno).
È quanto emerge dall’Analisi del sistema energetico nazionale elaborata da ENEA, che sottolinea anche un peggioramento dell’indice ISPRED, il quale misura Sicurezza energetica, Prezzi e Decarbonizzazione, ai minimi della serie storica. Questo peggioramento riflette un allontanamento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
Consumi in crescita, trainati dai trasporti e dal settore civile
La ripresa dei consumi energetici è stata guidata dal settore dei trasporti (+2%) e dal settore civile (+3,5%), complice un’estate particolarmente calda che ha incentivato l’uso dei climatizzatori. Al contrario, l’industria registra un nuovo calo (-2,5% rispetto al terzo trimestre 2023), il decimo consecutivo. Questo dato è attribuito alla crisi economica tedesca e ai prezzi dell’energia, che restano storicamente elevati e nuovamente in aumento.
Francesco Gracceva, coordinatore dell’Analisi ENEA, evidenzia che sebbene le rinnovabili abbiano registrato una crescita dell’8% nel trimestre, si tratta di un rallentamento rispetto al +25% del primo semestre del 2024.
Riduzione delle emissioni: un quadro contrastante
Il calo delle emissioni di CO2 si concentra esclusivamente nel settore elettrico, dove la quota di generazione da fonti fossili è scesa al 46%, segnando un nuovo minimo storico. Tuttavia, nei settori non-ETS (terziario, residenziale, trasporti e industria non energivora) le emissioni sono aumentate (+2%), trainate dal settore dei trasporti. Questo incremento ha compensato il calo registrato nell’industria e nel settore civile.
“La traiettoria attuale delle emissioni nei settori non-ETS è particolarmente preoccupante, essendo sempre più lontana dagli obiettivi 2030,” afferma Gracceva. Nei prossimi sei anni, queste emissioni dovrebbero ridursi in media del 5% annuo per centrare i target. Anche la crescita delle fonti rinnovabili si rivela inferiore alle aspettative delineate dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).
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Il mix energetico: calo del carbone e ripresa delle fossili
Nel terzo trimestre 2024, il consumo di carbone è crollato del 40%, ma si è registrato un aumento per tutte le altre fonti fossili: il petrolio è cresciuto del 2,5%, trainato dalla mobilità, e il gas naturale del 3%, in ripresa nella generazione elettrica. A livello europeo, il quadro mostra dinamiche diverse: il carbone è calato del 20%, il gas del 5%, mentre la produzione di elettricità da rinnovabili è aumentata di circa il 15% e quella nucleare del 6%.
Mercati energetici: prezzi in rialzo per il gas e un’Italia in controtendenza
Sul fronte dei mercati energetici, il prezzo del gas ha registrato un incremento del 7% rispetto allo stesso periodo del 2023, superando i 40 €/MWh da ottobre. Sulle borse elettriche europee, i prezzi del terzo trimestre sono risultati generalmente inferiori rispetto a un anno fa, con l’unica eccezione dell’Italia, dove il prezzo è aumentato del 5%.
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