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Emissioni mondiali CO2: Metà dei tagli richiede tecnologie oggi non disponibili

Il tagli alle emissioni richieste dal protocollo di Parigi e dagli scienziati comporta l'applicazione di tecnologie ancora non disponibili su scala reale. È quanto emerge dal rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia (IEA).

Servono più investimenti in tecnologia

I dati sull'antropizzazione del pianeta, le rilevazioni sull'aumento delle temperature, scioglimento dei ghiacci, concentrazione di CO2 nell'aria, così come le richieste del protocollo di Parigi del 2015, e per non dimenticare le recenti sentenze dei tribunali relative agli impegni di governi e aziende sul raggiungimento degli obiettivi ambientali, vanno tutte nella stessa direzione: il problema è ineludibile, occorre cambiare passo a livello globale.

Ma se il mondo spera di eliminare le emissioni di anidride carbonica entro la metà del secolo, quasi la metà dei tagli dovrà provenire da tecnologie che oggi sono solo in fase di ricerca o sperimentazione.

È quanto emerge nel rapporto di IEA - International Energy Agency (Agenzia internazionale per l'energia) pubblicato nel mese di maggio 2021 e che indica la necessità di precedere in modo più "aggressivo" con gli investimenti nella ricerca, nello sviluppo e nell'aumento delle tecnologie energetiche pulite: occorre accelerare nella ricerca per arrivare alla produzione di batterie migliori, idrogeno pulito e biocarburanti.

Nel rapporto è indicata da IEA una road map per eliminare le emissioni legate all'energia entro il 2050 e offrire una possibilità di limitare l'aumento delle temperature globali a 1,5 ˚C, che passa attraverso i ruoli sostanziali che le nuove tecnologie - che oggi esistono solo sulla carta o sono troppo costose - possono dare. Questi includono batterie con capacità molto più grandi, idrogeno pulito come combustibile o materia prima per i processi industriali, biocarburanti liquidi per l'aviazione e apparecchiature che catturano a basso costo le emissioni di anidride carbonica dalle fabbriche e dalle centrali elettriche alimentate a gas o carbone.

Il rapporto sottolinea anche la necessità di investimenti significativi in ​​strumenti per estrarre l'anidride carbonica dall'aria. Questi includono le macchine per la cattura diretta dell'aria, che esistono ma sono molto costose oggi, e la cosiddetta bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio (o BECCS).

John Kerry, illustre esperto del clima statunitense, ha lanciato così un forte appello sulla BBC: "I am told by scientists that 50% of the reductions we have to make to get to net zero are going to come from technologies that we don’t yet have."

IEA nel rapporto riprende quindi descrivendole le tecnologie che sono attualmente in fase di dimostrazione o prototipo o non ancora disponibili in commercio e definisce una cronologia che mostra quanto velocemente abbiamo bisogno anche di sviluppare le tecnologie che già abbiamo per raggiungere gli obiettivi di metà secolo.

Entro il 2030, il mondo deve aggiungere più di 1.000 gigawatt di capacità di energia eolica e solare all'anno, che è appena al di sotto del sistema elettrico totale negli Stati Uniti oggi. I veicoli passeggeri elettrici devono raggiungere il 60% delle nuove vendite entro il 2030, mentre la metà degli autocarri pesanti acquistati devono essere veicoli elettrici entro il 2035. Ed entro il 2045, metà della domanda globale di calore deve essere soddisfatta con pompe di calore, che possono funzionare con elettricità pulita.

Ecco il LINK al Rapporto IEA 

 

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Fonte MIT TECHNOLOGY REVIEW

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