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Elezioni INARCASSA, Manfroni: «Le priorità? Revisione della polizza sanitaria e del sistema sanzionatorio»

Da lunedì 16 marzo e fino a venerdì 20, ingegneri e architetti liberi professionisti iscritti a Inarcassa, potranno votare telematicamente per il rinnovo del Comitato Nazionale dei Delegati. Il programma del candidato Manfroni.

La revisione della polizza sanitaria per gli associati, modifiche all’attuale sistema sanzionatorio «troppo rigido» in caso di ritardati pagamenti, maggior presenza sul territorio e più collaborazione con gli Ordini e il Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Sono alcune delle priorità indicate dall’ingegnere riminese Marco Manfroni candidato alle Elezioni del Comitato nazionale dei delegati provinciali di Inarcassa per il periodo 2020-2025.

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Elezioni Inarcassa: il programma del candidato Marco Manfroni

Da lunedì 16 marzo e fino a venerdì 20, ingegneri e architetti liberi professionisti iscritti a Inarcassa, potranno votare telematicamente per il rinnovo del Comitato Nazionale dei Delegati che rimarrà in carica per i prossimi cinque anni.

In corsa per il seggio di Rimini, oltre l’ingegnere Franco Carlotti, c’è anche l’ingegnere Marco Manfroni.

Classe 1964, Manfroni nel 2001 ha aperto un proprio studio affiancando all’attività di progettazione anche la consulenza tecnica in campo giudiziale, sia civile che penale e in fase di gestione del contenzioso tecnico.

Dal 2007 al 2017 inoltre è stato Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Rimini.


Ing. Manfroni, perché ha scelto di candidarsi?

«La decisione è arrivata dopo aver ricevuto diverse richieste da parte dei colleghi, molti dei quali erano presidenti di Ordini provinciali ai tempi in cui lo ero anch’io. Ora sono delegati di Cassa per la loro Provincia e mi hanno chiesto di candidarmi, anche per ricostruire “la squadra” che in passato ci ha consentito di lavorare bene e portare un po’ di innovazione in Inarcassa. Inoltre ho trovato l’appoggio di numerosi colleghi riminesi, così dopo qualche riflessione, ho deciso di candidarmi e impegnarmi per l’eventuale nuovo incarico, anche perché c’è molto da fare, penso che Inarcassa possa essere migliorata».

Quali le sue priorità nel breve e nel lungo periodo?

«Il primo punto su cui vorrei lavorare è la revisione della polizza sanitaria che Inarcassa offre ai liberi professionisti. Includerei ulteriori servizi e aumenterei la diaria per la temporanea inabilità al lavoro che attualmente è di 50 euro al giorno. Sappiamo benissimo che quella cifra copre a malapena le spese vive dello studio chiuso».

Il suo programma prevede anche la revisione del sistema sanzionatorio per i ritardati pagamenti. Cosa significa?

«Attualmente chi paga in ritardo le quote Inarcassa si ritrova con sanzioni molto alte anche nel caso abbia provveduto con ravvedimento operoso nei giorni immediatamente successivi la scadenza, ecco, a mio avviso andrebbero riformulate le sanzioni. Chi paga con modestissimi ritardi deve far fronte a una mora troppo alta, per questo rivedrei la percentuale fissa di sanzione per i ritardati pagamenti».

Quali migliorie apporterebbe poi?

«Proporrei un maggior confronto diretto sul territorio, per questo istituirei un’assemblea con cadenza biennale, che consenta a Inarcassa di illustrare le novità agli iscritti ma allo stesso tempo di rispondere ai dubbi più frequenti dei colleghi ancora in attività o già in pensione.

Mi batterò anche affinché sul sito di Inarcassa sia disponibile una sorta di estratto conto previdenziale e simulazione pensionistica sebbene indicativa, che faccia ben comprendere la posizione dell'iscritto, anche se moroso, con le aspettative future e le eventuali possibilità di ravvedimento operoso, riscatti e ricongiungimenti.

Per ultimo, ma non meno importante, vorrei incrementare la collaborazione con gli Ordini e i Consigli Nazionali per sostenere attivamente i liberi professionisti e garantire loro un reddito dignitoso che è la base della sostenibilità previdenziale. Negli ultimi anni il reddito dei liberi professionisti ingegneri e architetti si è ridotto in maniera sostanziale, causando criticità sulla sostenibilità nel lungo periodo a Inarcassa. Una sostenibilità che passa, inevitabilmente, attraverso il sostegno del reddito dei professionisti in attività».

Quale contributo pensa di poter dare?

«Sono ancora nel pieno dell’attività professionale e credo di avere una buona conoscenza del mondo della professione, posso contribuire portando la visione di chi ancora è il "motore" di Inarcassa e non ne è solo fruitore, come molti delegati già pensionati, che tendono a prediligere lo status quo».


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