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Edilizia privata: ecco le prime 50 imprese italiane

A Milano, la società di ricerca Guamari ha presentato il rapporto con la classifica delle prime 50 imprese italiane attive nel mercato dell’edilizia privata, realizzato in collaborazione con Ance Lombardia.

È stata presentata a Milano la classifica delle prime 50 imprese italiane attive nel mercato dell’edilizia privata. 

Il Rapporto della società di ricerca Guamari, realizzato in collaborazione con Ance Lombardia, è stato curato dal professor Aldo Norsa con la collaborazione del dottor Stefano Vecchiarino e fornisce un’attenta analisi del comparto utile a tutti gli addetti ai lavori.

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La classifica delle imprese edili: i numeri d’insieme

In Italia, l’edilizia privata rappresenta circa i tre quarti del mercato totale delle costruzioni, con un fatturato stimato di oltre 100 miliardi di euro l’anno, tra nuovo e interventi di recupero. 

«Il rapporto che presentiamo per la prima volta quest’anno è proprio dedicato a questa particolare nicchia dell’imprenditoria - ha commentato il professore Aldo Norsa (già Università IUAV di Venezia) - che per fortuna presenta dei dati di crescita e di bilancio che sono migliori di quelli del resto dell’imprenditoria delle costruzioni».

«Nel 2018 le 50 imprese prese in esame hanno fatturato nella sola edilizia privata, 3,2 miliardi di euro, un dato in crescita del 17,3 per cento rispetto all’anno precedente - ha detto il professor Norsa nella video intervista - il portafoglio ordini, delle 35 imprese che hanno fornito il dato, si è arricchito del 7,9 per cento, mentre la forza lavoro è aumentata del 2,5 per cento occupando in totale 13,3 mila dipendenti».

Nella classifica, che è stata dedotta da questionari compilati dalle imprese che hanno accettato di partecipare all’indagine, mancano una dozzina di società che, per riservatezza, hanno preferito non fornire le informazioni aggiuntive rispetto ai dati di bilancio ufficiali.

Considerate tali assenze, l'elenco si apre con Rizzani de Eccher (436,2 milioni di fatturato in edilizia privata) e si chiude con De Sanctis Costruzioni (10,6 milioni di euro).

Delle 50 imprese esaminate, 16 dichiarano di aver realizzato tutto il fatturato del 2018 in edilizia privata.

Si tratta di (in ordine decrescente): Techbau, Impresa Percassi, Sa-Fer, Borio Mangiarotti, Nessi & Majocchi, Paterlini Costruzioni, Devero Costru- zioni, Edile, Cds Costruzioni, Ricci, Mangiavacchi Pedercini, Mario Neri, Building, Giambelli, Guffanti A. e Grassi & Crespi.

Mentre altre sette imprese dichiarano almeno il 90 per cento del fatturato dell'anno scorso in edilizia privata e immobiliare. Sono: Colombo Costruzioni, Setten Genesio, Costruzioni Generali Gilardi, Ediltecno Restauri, Smv Costruzioni, Cev e Tiemme Costruzioni Edili.

La classifica presentata dal Professor Aldo Norsa:

Edilizia privata: la distribuzione regionale delle top 50

I big dell’edilizia privata si concentrano sopratutto al Nord, lasciando quasi sguarnito il Sud Italia.

La regione leader è la Lombardia, sia numericamente (sono 17 le imprese lombarde in classifica), sia per fatturato, con un peso del 23,9 per cento. 

Le imprese, oltre che a Milano, il cui mercato che resta di primaria importanza a livello nazionale, sono localizzate anche a Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Monza e Varese. 

Al secondo posto c’è l’Emilia-Romagna, che fattura con le sue nove società il 22,8 per cento della produzione totale e ha come centro nevralgico il territorio modenese.

Seguono poi il Veneto (16,5 per cento con otto imprese), il Friuli-Venezia Giulia (13,5 per cento e una società) e il Piemonte (13,2 per cento con sei realtà imprenditoriali).

Sesto è il Lazio (5,8 per cento) che dimostra l’impegno delle maggiori imprese romane più nel mercato pubblico che nel privato e infine la Puglia, in rappresentanza del Meridione.

«Da questo rapporto emerge una vitalità dell’imprenditoria privata che purtroppo non ha ancora trovato gli sbocchi all’estero che vorremo vedere - ha concluso il professor Norsa - andare all’estero nel privato è decisamente più rischioso, ma speriamo che nei prossimi anni i successi che da Milano stanno irradiandosi in Italia, possano ampliarsi ad alcune grandi città in Europa».

Tutti i dettagli della classifica nel Rapporto 2019