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Edilizia "off-site": i vantaggi di un metodo più efficiente, sostenibile ed economico rispetto alle costruzioni tradizionali

Le imprese delle costruzioni insieme per discutere dell’edilizia di domani: a Milano il 1° febbraio “Costruiamo il futuro”, un convegno sulle tecniche off-site, più vantaggiose e sostenibili rispetto ai tradizionali cantieri.

Nell'edilizia "off-site" la progettazione e la realizzazione dei componenti avviene in fabbrica, i quali vengono poi portati in cantiere per l'assemblaggio

Il settore delle costruzioni punta sull’edilizia “off-site”, ovvero sul sistema tecnologico mediante il quale si realizza una costruzione in un luogo diverso (off-site) da quello in cui si trova il cantiere definitivo (on-site), per rendere il comparto sempre più sostenibile.

Davanti alla necessità di costruire con tempi e costi certi, alla richiesta di qualità sempre più elevata, alla scarsità di manodopera specializzata e all’impegno di costruire inquinando sempre meno, l’industrializzazione dei processi costruttivi, che significa progettare e realizzare componenti dell’edificio in fabbrica per poi assemblarli direttamente in cantiere, diventa la soluzione ideale per ottimizzare le risorse e tutelare l’ambiente.

Anche alla luce della Direttiva europea Case Green che – in base all’accordo confermato lo scorso 15 gennaio
prevede nuovi edifici a zero emissioni dal 2030, il miglioramento energetico graduale degli immobili esistenti con obiettivi intermedi al 2030 e al 2035, l’obbligo di installare pannelli solari su alcune tipologie di edifici, il progressivo abbandono delle caldaie a gas fino al divieto dal 2040, un settore edilizio climaticamente neutro entro il 2050.

L’industrializzazione edile off-site è un’edilizia “delocalizzata”, ma altamente tecnologica; la progettazione avviene in fabbrica, così come la realizzazione dei componenti costruttivi, che successivamente vengono portati in cantiere per l’assemblaggio. La fabbrica permette di produrre in modo più efficiente e sostenibile, con costi contenuti e con minor sprechi. I tempi del cantiere sono certi, non subiscono ritardi causati da eventi metereologici e garantiscono maggior sicurezza per il personale operante.

Per discutere di questi temi e presentare progetti già realizzati con la tecnica off-site, si svolgerà a Milano, giovedì 1° febbraio, nell’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli, il convegno “Costruiamo il futuro”, organizzato da una cordata di imprese del settore delle costruzioni: Gualini, Harpaceas, Impresa Percassi, Pichler, Rubner, Tecnostrutture, Brioschi Sviluppo Immobiliare.

 

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L’obiettivo del convegno è quello di sensibilizzare stakeholders e opinione pubblica sui vantaggi della metodologia di costruzione off-site e dimostrare, attraverso il racconto e la descrizione di edifici già realizzati in Italia e nel mondo, come questa possa portare a un reale risparmio energetico, alla riduzione delle emissioni di CO2, alla certezza dei tempi e quindi a minor rischi economici.

"Riteniamo che oramai l’industrializzazione off-site sia l’unica strada percorribile per ridurre l’impatto ambientale nelle nostre città – dichiara Franco Daniele, presidente di Tecnostrutture, azienda capofila dell’iniziativa –. Si tratta di una via reale alla sostenibilità di tutto il comparto, non solo per quanto riguarda le nuove costruzioni ma anche per la riqualificazione e riconversione di aree dismesse e vetuste".

L’edilizia off-site permette oggi, infatti, la realizzazione ex novo di grattacieli, musei, ospedali, scuole, studentati ultramoderni, progetti avveniristici firmati da archistar, che, una volta a fine vita, non vengono demoliti, bensì disassemblati e recuperati, ma anche il recupero di edifici storici, palazzi antichi, beni culturali.

«Dopo la forte spinta verso la prefabbricazione che ha caratterizzato il secondo dopoguerra, all’evoluzione tecnologica dei sistemi di costruzione off-site non ha corrisposto la diffusione che questi meriterebbero, considerati gli indubbi vantaggi che presentano rispetto alla costruzione on-site – aggiunge Eugenio Kannes, amministratore delegato di Brioschi Sviluppo Immobiliare –, ma oggi un insieme di diversi fattori può favorire il progressivo trasferimento della produzione dal cantiere alla fabbrica: la digitalizzazione del settore e in particolare la diffusione del BIM, la crescente attenzione agli aspetti ambientali e ai criteri ESG, la carenza di manodopera qualificata e l’aumento dei costi di costruzione, che dal 2019 ad oggi, complice la pandemia e le guerre, sono lievitati del 30%, spingono verso la ricerca di soluzioni alternative a quelle tradizionali".

Durante il convegno del 1° febbraio saranno presentati i progetti del grattacielo 262 5th Avenue a New York (Gualini), del Campus Milano Internazionale (Pichler), la realizzazione di ROOTS, l’edificio in legno più alto della Germania (Rubner), il Nuovo Villaggio Olimpico di Milano (Tecnostrutture). Si parlerà anche di lavoro e di come sta impattando su di esso la transizione ambientale e digitale (con Marco Bentivogli, Base Italia) e di eleganza sostenibile con l’architetto Paolo Zilli (Zaha Hadid Architects).

 

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