Sismica
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Edifici resistenti ai terremoti emiliani del 2012

Ad un anno dall’importante sequenza sismica dell’Emilia iniziata il 20 maggio del 2012, che ha danneggiato oltre 30mila unità abitative, si riporta un estratto degli esiti della ricognizione post-sisma di edifici in laterizio, costruiti negli ultimi dieci anni nel cratere, che hanno resistito indenni alle scosse più intense.

L’industria italiana dei laterizi ha avviato nella fase post-sisma una campagna di rilievi, effettuando numerosi sopralluoghi per la verifica della risposta sismica di più di 50 fabbricati realizzati con elementi in laterizio prodotti dalle aziende associate all’ANDIL della zona colpita dai terremoti del maggio 2012. La ricognizione ha compreso l’area epicentrale del cratere sismico emiliano, con un raggio di influenza massimo di 30 km con centro nei due siti (Finale Emilia e Medolla) che hanno subito le maggiori intensità.

Area epicentrale del cratere sismico emiliano con le 7 scosse superiori a magnitudo M5.0 (raggio d’influenza pari a 30 km, rispetto agli eventi del 20 e 29 maggio 2012, entro il quale è stata svolta la presente ricognizione post-sisma).


E’ stata predisposta un’apposita scheda di rilievo al fine di raccogliere i dati più rilevanti ai fini di una descrizione puntuale dei fabbricati e funzionali alla successiva elaborazione. In particolare, oltre all’ubicazione precisa dello stabile rilevato e al giudizio visivo sullo stato di danneggiamento post-sisma (se presente), la scheda è stata compilata con le informazioni essenziali dell’edificio, ovvero: numero di piani, anno di costruzione e proprietà specifiche - geometria, morfologia e caratteristiche meccaniche - inerenti la tipologia di sistema costruttivo in laterizio impiegato; il tutto è stato corredato da un opportuno report fotografico. A integrazione dei dati di rilievo, la scheda presenta anche i risultati - inseriti a valle dei sopralluoghi - delle valutazioni delle azioni di progetto, calcolate secondo le Norme Tecniche per le Costruzioni, NTC08, e delle relative stime della PGA misurata durante i due maggiori terremoti (20/5/2012 M5.9; 29/5/2012, M5.8). Sono questi ultimi parametri, di fatto, i più rappresentativi ed utili all’analisi del comportamento sismico degli edifici verificati; a seguire si specificano i relativi significati:
- l’agS di progetto è l’accelerazione di picco al suolo riferita alla microzonazione sismica del sito e valutata sulla base delle caratteristiche del suolo per azioni relative allo SLD, Stato Limite di Danno, e allo SLV, Stato Limite di salvaguardia della Vita (Tr = 475 anni).
- la PGA stimata è accelerazione ricavata dalle mappe di scuotimento dell’INGV implementate automaticamente. Tale valore va confrontato con la massima agS di progetto allo SLD e allo SLV. Quando quest’ultima viene superata dalla PGA stimata, allora l’edificio in questione ha subito azioni maggiori di quelle previste dalle NTC08.

ESITI DELLA RICOGNIZIONE POST-SISMA
Gli edifici oggetto della ricognizione consistono in diverse palazzine e complessi residenziali, ville singole e a schiera, un albergo, una scuola e un centro commerciale. I sistemi costruttivi in laterizio che caratterizzano la struttura portante dei suddetti edifici, in più casi rivestita da parete esterna di mattoni faccia a vista, sono le tipologie più comunemente impiegate nel territorio emiliano:
- muratura ordinaria;
- muratura rettificata;
- muratura armata;
- a telaio in c.a. con tamponature in laterizio.
Tutti gli edifici controllati hanno mostrato un’ottima capacità di resistere al terremoto, visto che nessuno di essi ha subito danni a seguito della sequenza sismica.

Edifici in muratura portante ordinaria
Le costruzioni in muratura ordinaria rilevate, per la maggior parte in provincia di Modena e solo in tre casi in provincia di Ferrara, sono 14 e comprendono edifici realizzati dal 2000 al 2008 con un numero di piani variabile da uno a quattro livelli fuori terra. Le pareti in muratura ordinaria indagate sono confezionate, prevalentemente, da blocchi in laterizio di spessore compreso tra 25 e 45 cm, con una percentuale di foratura di circa 45%-50%, e da letti di malta dello spessore compreso tra 10 e 15 mm e giunti verticali riempiti. La PGA stimata ha superato l’accelerazione di progetto allo SLD per tutti gli edifici in muratura ordinaria e per otto di questi ha superato anche l’accelerazione di progetto allo SLV.

Fabbricati in muratura portante ordinaria: a sx, via E. Ori loc. Quarantoli, Mirandola (MO); a dx, via Grande, Medolla (MO).

Edifici in muratura portante rettificata
Le costruzioni in muratura rettificata rilevate, ubicate nelle provincie di Bologna, Ferrara, Mantova e Modena, sono 7 e comprendono edifici realizzati dal 2008 al 2012 con un numero di piani variabile da uno a tre livelli fuori terra. Le pareti in muratura rettificata sono confezionate da blocchi in laterizio rettificato nel piano di posa, di spessore compreso tra 30 e 45 cm, con una percentuale di foratura di circa 45%, e da letti di malta sottili dello spessore di 1 mm e giunti verticali riempiti in apposite tasche. La Pga stimata ha superato l’accelerazione di progetto allo Sld, in corrispondenza di almeno uno dei due più forti terremoti, per tutti gli edifici in muratura rettificata e per quattro di questi ha superato anche l’accelerazione di progetto allo Slv.

Fabbricati in muratura portante rettificata: a sx, via Lograzzi, Massa Finalese (MO); a dx, via Casoni Sopra 6, Finale Emilia (MO).


Edifici in muratura portante armata
Le costruzioni in muratura armata rilevate, tutte in provincia di Modena, sono 15 e comprendono edifici realizzati dal 2007 al 2012 con un numero di piani variabile da due a tre livelli fuori terra. Le pareti in muratura armata sono confezionate da blocchi in laterizio di spessore compreso tra 25 e 38 cm, con una percentuale di foratura di circa 45%, e da letti di malta dello spessore compreso tra 10 e 15 mm e giunti verticali riempiti. L’armatura, il più delle volte, è della tipologia “diffusa”, con barre verticali ø16 opportunamente posizionate in funzione dell’esigenza progettuale e staffe ø 6 o ø 8 inserite ogni due giunti orizzontali di malta. La Pga stimata ha superato l’accelerazione di progetto allo Sld, in corrispondenza di almeno uno dei due più forti terremoti, per tutti gli edifici in muratura armata e per undici di questi ha superato anche l’accelerazione di progetto allo Slv.

Fabbricati in muratura portante armata: a sx, in via Collodi, San Felice sul Panaro (MO); a dx, via Emilia Romagna, Mirandola (MO).

Edifici in c.a. con tamponature
Le costruzioni in cemento armato tamponate in laterizio rilevate tutte in provincia di Modena, ad esclusione di due rilevate in provincia di Ferrara, sono 16 e comprendono edifici realizzati dal 2004 al 2011 con un numero di piani variabile da uno a sette livelli fuori terra. Le tamponature sono realizzate da una parete di elementi in laterizio di spessore compreso tra 25 e 38 cm, con una percentuale di foratura di circa 45%÷60%, che nella maggior parte dei casi presenta una fodera esterna costituita da un paramento in mattoni faccia a vista. Le due pareti risultano, in genere, efficacemente collegate tramite la predisposizione di graffaggi o di un traliccio di armatura orizzontale nei letti di malta. La PGA stimata ha superato l’accelerazione di progetto allo SLD, in corrispondenza di almeno uno dei due più forti terremoti, per tutti gli edifici in c.a. tamponati e per sette di questi ha superato anche l’accelerazione di progetto allo SLV.

Fabbricati in c.a. con tamponature e paramento a vista in laterizio: a sx, via Bologna, Medolla (MO); a dx, via dell’Orto, Mirandola (MO).

CONCLUSIONI
La violenta sequenza sismica che ha colpito la pianura Padana-Emiliana è stata una vera e propria prova dinamica su scala reale per tutti gli edifici della zona, le ricognizioni svolte su 52 costruzioni realizzate con sistemi costruttivi in laterizio, portante e non, hanno permesso di affermare come queste abbiano risposto in modo eccellente ai sismi.
Gli edifici moderni in laterizio oggetto della presente ricognizione post-sismica, a seguito dei terremoti emiliani, non hanno presentato alcuna fessurazione, cavillatura e nessun tipo di altro danneggiamento delle murature portanti; anche per le componenti non strutturali (divisori e partizioni) non sono stati osservati danni apprezzabili. Le tamponature e i paramenti a vista in laterizio esaminati hanno mostrato un buon comportamento sismico, conseguito grazie all’attenta cura dei dettagli costruttivi e alla regolare messa in opera di opportuni accorgimenti relativi all’interazione con la struttura in c.a. e al collegamento tra i pannelli murari stessi.
Tutto ciò permette di confermare come le costruzioni in laterizio, materiale che si evolve grazie alla ricerca continua, se progettate correttamente nel rispetto delle normative tecniche a disposizione, conducano ad esemplari livelli di resistenza in zona sismica e garantiscano affidabilità e sicurezza non solo per la vita degli occupanti, ma anche per l’investimento economico sostenuto.

 

Per maggiori informazioni è possibile:
- “Gli edifici moderni in laterizio in Emilia”, di Alfonsina Di Fusco e Flavio Mosele, pubblicato su “Costruire in Laterizio”, n. 152, aprile 2013 (Tecniche Nuove)
- visitare la pagina web “Le garanzie antisismiche del costruire in laterizio
- leggere l'articolo "Wienerberger: costruzioni antisismiche ed energeticamente efficienti"
 

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