Edifici in muratura: realtà, modelli e interpretazione dei risultati
Per un qualsiasi intervento di consolidamento, sia di riparazione o ricostruzione, sia preventivo nel caso di edificio non danneggiato, il percorso progettuale si articola in tre fasi che si intersecano fra di loro
Il Convegno ha visto la partecipazione di oltre 400 professionisti (ingegneri, architetti e geometri), e sono stati trattati molti temi, sia di tipo amministrativo e gestionale (riguardanti le pratiche sulla messa in sicurezza degli edifici e l'inizio dei progetti di ricostruzione e riparazione), sia di tipo tecnico-progettuale, con una analisi dell'accaduto ed approfondimenti sui metodi di studio e di intervento.
Per un qualsiasi intervento di consolidamento, sia di riparazione o ricostruzione, sia preventivo nel caso di edificio non danneggiato, il percorso progettuale si articola in tre fasi che si intersecano fra di loro:
Questa fase comprende l'analisi strutturale, su modello globale o su porzioni dell'edificio.
Per inquadrare l'attività progettuale nelle zone interessate dal sisma 2016 in Centro Italia, nelle Ordinanze recentemente emanate (aprile 2017: "Misure per il ripristino con miglioramento sismico e la ricostruzione di immobili ad uso abitativo gravemente danneggiati o distrutti dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016") si definiscono alcuni parametri operativi fondamentali.
· Livello operativo L4. Demolizione, ricostruzione o adeguamento sismico . Interventi che riguardano demolizione, ricostruzione di edifici parzialmente crollati o interessati da danni gravissimi estesi a tutte le strutture oppure adeguamento sismico ai sensi della norme tecniche vigenti (NTC 2008).
· Livello operativo L1, L2, L3: miglioramento sismico. Interventi finalizzati a raggiungere una capacità di resistenza alle azioni sismiche ricompresa entro i valori minimi e massimi del 60% ed 80% di quelli previsti per le nuove costruzioni.
· Livello operativo L0: rafforzamento locale.
Più in generale è inoltre previsto l'intervento di riduzione di vulnerabilità di un edificio, qualora siano presenti carenze costruttive.
Per le analisi dello Stato di fatto e dello Stato di progetto degli edifici in muratura svolgono un ruolo fondamentale anzitutto gli studi sulla qualità muraria e sui possibili meccanismi di collasso. Infatti le analisi globali, tipo la pushover, pur importanti, hanno significato realistico solo se tutti i collegamenti (fra pareti ortogonali e fra pareti e solai) sono efficaci e possono garantire un comportamento scatolare dell'edificio.
Dopo un'illustrazione della metodologia relativa all'Indice di Qualità Muraria, i modelli presentati nel corso dell'intervento dell'Ing. Pugi si sono riferiti prevalentemente ai cinematismi, ed in particolare è stata presentata un'applicazione molto interessante.
Considerando un caso reale di danneggiamento sismico, la realtà del quadro fessurativo piuttosto ampio che coinvolge tutta la facciata di un edificio è stata simulata da un modello del software PCM attraverso cinematismi composti fuori piano (ribaltamento) e nel piano.
In casi di questo tipo, questa metodologia di interpretazione del danno riesce a descrivere il fenomeno reale senza necessariamente ricorrere alle analisi di resistenza, quali la pushover, ma semplicemente osservando e riproducendo nel modello i meccanismi dovuti al distacco progressivo di porzioni della struttura.
L'intervento dell'Ing. Pugi è stato completato da una rassegna di alcuni importanti studi recentemente condotti con Aedes.PCM su edifici monumentali, focalizzando anche in questi casi l'importanza dello studio dei possibili cinematismi a partire dai quadri fessurativi rilevati.
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