Calcestruzzo Armato
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EDIFICI ALTI in CALCESTRUZZO: nuove prospettive per le città

Nell'ultimo convegno del 20 marzo di Made in concrete sono state messe in evidenza le caratteristiche che rendono il calcestruzzo il materiale ideale per la realizzazione degli edifici alti: durabilita', robustezza, resistenza al fuoco, pompabilita' fino a 1 km, e che portano ad affermare che il calcestruzzo e' il futuro degli edifici alti.

 

Nell'ultimo convegno del 20 marzo di Made in concrete sono state messe in evidenza le caratteristiche che rendono il calcestruzzo il materiale ideale per la realizzazione degli edifici alti: durabilita', robustezza, resistenza al fuoco, pompabilita' fino a 1 km, e che portano ad affermare che il calcestruzzo è il futuro degli edifici alti.


Il Presidente dell'Atecap Silvio Sarno ha dato avvio ai lavori del convegno ringraziando innanzitutto i relatori per la loro disponibilità a partecipare e sottolineando come, con il Made in concrete, l'Associazione abbia deciso di proporre al pubblico le più recenti esperienze innovative del nostro Paese, che confermano le grandi capacità del settore delle costruzioni in calcestruzzo e che consentono di guardare al futuro in maniera positiva. Le pavimentazioni in calcestruzzo in galleria, protagoniste di Made in concrete nella giornata di ieri, o gli edifici alti di cui si discute oggi sono solo alcuni esempi del mercato in cui il settore delle costruzioni in calcestruzzo può e deve lasciare un segno. Il Presidente Sarno ha poi lasciato la parola al prof. Franco Mola del Politecnico di Milano.
Il professore ha esordito spiegando come nel corso del tempo i grattacieli siano aumentati di altezza: si e' passati da un centinaio di metri a quasi 1 km dei giorni nostri. Perchè negli anni '30 queste altezze non si potevano raggiungere e oggi sì? La risposta è nelle migliorate prestazioni che ha conosciuto il calcestruzzo, dagli anni '80 ad oggi, che altri materiali da costruzione non hanno conosciuto. Il prof. Mola ha poi citato alcune delle principali realizzazioni contemporanee come Palazzo Lombardia, Porta Nuova-Varesine, il bosco verticale, il Palazzo della Regione Piemonte e i grattacieli City Life. Una grande prerogativa che devono avere queste strutture è la robustezza ovvero la capacità di assorbire una perturbazione generica, riportando solamente un danno locale. Il crollo di un solaio non deve fare crollare un edificio di 400 m. Il calcestruzzo armato ha la capacità di conferire questa caratteristica alle strutture, permettendo di raggiungere livelli di robustezza che l'acciaio non ha. Per gli edifici alti l'acciaio è il materiale antagonista del calcestruzzo, ma oggi non riesce più a competere con le resistenze che raggiunge il calcestruzzo o anche con i suoi costi. Anche la messa in opera del calcestruzzo oggi è diventata un'operazione estremamente semplice grazie al calcestruzzo autocompattante. Mola ha concluso il suo intervento affermando come il calcestruzzo sia il futuro degli edifici alti. Il calcestruzzo è infatti pompabile fino a 1000 m e inoltre è anche maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale rispetto all'acciaio: 1 kg di clinker emette infatti 1 kg di anidride carbonica, contro i 30 kg emessi dall'acciaio.
L'intervento successivo e' stato di Uriel Cinti (Holcim aggregati e calcestruzzi Srl), che ha illustrato la fornitura di calcestruzzo effettuata per la il grattacielo Torre Hadid, il secondo di City Life, alto 186 m dalla fondazione e detta "lo storto", per la caratteristica torsione che presenta. La sfida principale di questa fornitura, ha subito affermato Cinti, non sono state tanto le elevate resistenze del calcestruzzo da assicurare, quanto la necessità di saper coniugare le caratteristiche progettuali con le peculiarità del cantiere e le proprietà del calcestruzzo. Il calcestruzzo, pertanto, è stato studiato ad hoc per il cantiere e progettato non solo in base alla classe di resistenza, alla classe ambientale, alla lavorabilità, ma pensando anche alle trasformazioni del materiale nel tempo, che diventa "vivo". Il getto per la torre Hadid è stato unico ed è durato 35 ore, per 7500 mc di calcestruzzo (pari a circa 700 betoniere). La principale difficoltà del getto è stata conferirgli omogeneità e gestire il calore sviluppato dal calcestruzzo, attraverso l'utilizzo di cemento a basso calore di idratazione.
In conclusione Marco Francini (Unical Spa) ha parlato delle forniture di calcestruzzo effettuate per tre torri: il grattacielo Intesa S. Paolo alto 167 m, la torre della Regione Piemonte alta 200 m e la torre Isozaki, la piu' alta d'Italia, di 207 m. Queste le parole chiave con cui Francini ha sintetizzato le proprietà che il calcestruzzo deve avere per strutture così alte: basso ritiro, resistenza agli incendi, basso calore di idratazione, alte resistenze meccaniche e pompaggio in quota. Francini ha poi illustrato tre casi critici che si sono presentati nei getti effettuati per le tre torri: le platee massive, le colonne portanti e le travi sommitali. Nel primo caso, la criticità maggiore è stata la difficoltà di dissipare il calore del nucleo della struttura, nel secondo caso è stata sia l'altezza della struttura (la resistenza del calcestruzzo in questo caso si misura in km!), che la necessità di resistere in caso di incendio. In particolare, questo risultato è stato ottenuto aggiungendo al calcestruzzo fibre polipropileniche che in caso di incendio nebulizzano. Infine nel caso della trave sommitale, presente nel grattacielo Isozaki, si è trattato di affrontare un pompaggio in linea di 250 m in un'unica soluzione.


 

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