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Ecobonus: altri due anni di proroga con rialzo per i requisiti di accesso. Le anticipazioni

L’ecobonus verrà prorogato, probabilmente, per almeno due anni. E verranno rimodulati al rialzo i requisiti di accesso all’incentivo. Prevista anche una implementazione degli strumenti informatici per le notifiche all’Enea

Ecobonus: le anticipazioni del prossimo futuro

Altri due anni di Ecobonus, con rimodulazione al rialzo dei requisiti di accesso all'incentivo: sono queste le principali novità che arrivano dalle anticipazioni emerse dall'incontro dell'11 ottobre 2018 tra i rappresentanti di Confartigianato Imprese e i vertici tecnici del Ministero dello Sviluppo economico e di Enea, per affrontare il tema delle detrazioni fiscali per l'efficienza energetica. In ultimo, si va verso l'implementazione degli strumenti informatici per le notifiche all'Enea.

A chi spetta l'Ecobonus

Ricordiamo che la detrazione per l'Ecobonus dall'imposta sul reddito spetta:

  • alle persone fisiche, agli enti e ai soggetti di cui all'art. 5 del Tuir (dpr 917/1986), che sostengono le spese per l'esecuzione degli interventi sugli edifici esistenti, su piani di edifici esistenti o sui unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale. Anche rurali, se posseduti e detenuti;
  • ai soggetti titolari di reddito d'impresa, che sostengono le spese per interventi sulla medesima tipologia di immobili detenuti;
  • agli Istituti autonomi per le case popolari, per interventi di efficienza energetica realizzati su immobili, di loro proprietà oppure gestiti per conto dei comuni;
  • alle cooperative di abitazione a proprietà indivisa per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci.

Le cifre dell'Ecobonus

Dal 1998 al 2017, grazie agli incentivi per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica, sono stati realizzati circa 16 milioni di interventi che hanno interessato il 62% del numero di famiglie italiane. In termini economici tali interventi hanno mosso investimenti per 264 miliardi di euro, di cui 229,4 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e 34,6 miliardi la riqualificazione energetica.