Eco-Sismabonus: le linee-guida di Filiera delle costruzioni sullo sviluppo degli incentivi per la riqualificazione energetica

Nuova Direttiva Case Green: incentivi fiscali fondamentali per la transizione green

Come ormai appurato la nuova Direttiva Case Green richiede il raggiungimento dei fabbricati residenziali alla classe energetica E entro il 2030 per arrivare poi alla classe D entro il 2033 per arrivare alla neutralità di emissioni per il 2050.

Ad oggi sappiamo che il 76% (dei 24 milioni di alloggi) degli edifici nel territorio italiano si trova in classe E, F, G (database SIAPE di ENEA, 2022) per cui la possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali risulta fondamentale per poter pensare di giungere a un'effettiva transizione green del patrimonio immobiliare del Paese.

Non basta solo pensare al bilancio dello Stato (dato fondamentale) ma bisogna considerare l'impatto sociale ed economico delle misure attuate per poter ripensare agli incentivi in maniera corretta ai bisogni dei cittadini e delle imprese.

Per questo motivo, sono state elaborate importanti linee-guida sugli incentivi legati ad Ecobonus e Sismabonus in base alle proposte legislative presentate sviluppando un programma comunitario per capire i punti fondamentali per garantire la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano. Sono le Associazione della filiera delle costruzioni ad avere pensato a queste linee guida, tra cui Anaepa Confartigianato Edilizia, Cna Costruzioni, Rete Professioni Tecniche, Assocond Co.Na.F.i.

Programmazione pluriennale con un piano industriale di lungo periodo (20-30 anni)

Tutte le misure attuate per la riqualificazione e l'efficientamento energetico dei fabbricati nel tempo permangono per mantenere intatti gli obiettivi europei di messa in sicurezza e decarbonizzazione, ma risulta necessaria una programmazione pluriennale degli interventi incentivati con un piano industriale di lungo periodo (20/30 anni) con garanzia della sua sostenibilità finanziaria rispetto al bilancio dello Stato.

Fondamentale il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento/messa in sicurezza (2 classi energetiche; 1 classe sismica, salvo revisione metrica) a prescindere dall’individuazione delle tipologie e tecnologie connesse agli interventi.

Tra gli obiettivi generali della normativa primaria ci deve essere il miglioramento delle classi di efficienza e di rischio e all'interno dei regolamenti invece si delineeranno le tipologie di interventi e i professionisti potranno scegliere soluzioni tecnologiche differenti in base alle questioni tecniche da affrontare. Procedendo in questo modo sarebbe possibile uniformarsi alla normativa attuale, delineando in maniera più specifica la metrica di riferimento per misurare l'efficienza energetica e la sicurezza sismica dei fabbricati, nonché del sistema di sostenibilità.

Questo procedimento aiuterebbe anche il Consulp (Consiglio Superiore Lavori Pubblici) a cui poi in futuro affidare l’emissione di pareri, riconosciuti anche dal MEF, sulle problematiche tecnico-amministrative dell’esecuzione degli interventi e di applicazione dell’incentivo.

Cessione dei crediti e sconto in fattura: "a volte ritornano"

Si ritorna a parlare di cessione dei crediti e sconto in fattura da associare agli incentivi perché tutto il sistema funzioni in maniera corretta. Dopo aver rafforzato il sistema di verifiche degli interventi rispetto alle spese effettuate e sbloccando ufficialmente la cessione. Per questo è fondamentale ipotizzare una proroga per consentire la corretta conclusione dei lavori già avviati nonché trovare una rapida soluzione al problema dei crediti "fermi".

Procedure di controllo per evitare le truffe

La filiera tra i punti propone anche procedure più severe per il controllo con asseverazioni dei tecnici per evitare situazioni di truffe e atti illeciti.

Incentivo per garantire copertura integrale del costo

La misura dell’incentivo dovrebbe inoltre essere definita, piuttosto che attraverso il riferimento al reddito del beneficiario, con un sistema che garantisca sempre la copertura integrale del costo dell’intervento, ripartita tra intervento pubblico diretto (% di copertura delle spese) e ricorso a mutui pluriennali a tasso agevolato per il finanziamento del residuo, fermo restando che dovrebbe essere comunque garantito il finanziamento integrale dell’intervento per gli incapienti e per i soggetti con capacità economica ridotta.

A corollario di quanto sopracitato la filiera ritiene necessario adottare rapidamente norme per:

• semplificare urbanistica ed edilizia, emanando un nuovo testo unico sulle costruzioni, che consenta anche di regolarizzare le lievi difformità degli edifici per evitare le problematiche già osservate per il Superbonus.
• censire lo stato degli edifici tramite il fascicolo del fabbricato per stimolare l’esecuzione delle opere di miglioramento, per l’ovvio impatto positivo sul valore degli immobili.
• favorire la stipula di assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi e costi di polizza accessibili e inversamente proporzionali allo stato di sicurezza dei fabbricati.