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Dopo le dichiarazione di Delrio: una Svolta nelle Costruzioni?

Wendepunkt im Bauen, Una Svolta nelle Costruzioni, è il titolo di un saggio scritto, nel 1959, da Konrad Wachsmann, poi tradotto in italiano per i tipi del Saggiatore, preceduto, nel 1958, un anno prima, da Architettura e Industria, di Giuseppe Ciribini, pubblicato da Tamburini.

Gli autori, peraltro, secondo una sequenza inversa a quella appena descritta, si erano avvicendati nell'insegnamento alla famigerata Hochschule für Gestaltung di Ulm.
Ciò di cui stiamo riflettendo e dibattendo è evidentemente un tema di lungo periodo, di lunga durata.

Questa considerazione spiega molto bene come tutto quello che abbia a che fare con la Digitalizzazione dell'Ambiente Costruito, che non sia altro che una ennesima versione di una querelle antichissima sulla cultura industriale, come non possa avvenire attraverso profonde linee di frattura, poiché la capacità di resistenza, la celebre riluttanza del Settore, riveste un peso assai rilevante.

Al contempo, però, vi sono motivi fondati per introdurre il tema, in questo momento storico, in coincidenza colla revisione del Codice dei Contratti Pubblici, secondo una declinazione più radicale che non incrementale.

La ragione per cui tale fenomeno si riscontra è addebitabile a una complicata congiuntura in cui insistono, o meglio, coesistono le esigenze della Produttività (dell'Efficienza e dell'Efficacia) con quelle della Legalità. Naturalmente la Corruzione, intesa quale elemento di distorsione della concorrenza e della regolarità dei mercati, non è un fenomeno tipicamente italiano né tantomeno legato esclusivamente al Comparto delle Costruzioni, ma, almeno sotto un profilo di percezione da parte della pubblica opinione, sembra poterlo essere.

In altri termini, appare difficile, tuttavia, distinguere le cause strutturali del malfunzionamento dei mercati domestici ascrivibili alla Illegalità da quelle imputabili semplicemente alla Inefficienza: Regolazione Amministrativa e Strategia Industriale.

In ogni caso, è evidente che la Domanda Pubblica, ma, sfortunatamente, anche quella Privata, si trova in condizioni davvero precarie e la sua Riqualificazione, che è al centro del processo legislativo riformista, richiede molto tempo e grande sforzo.

In questa ottica, il dibattito relativo alla opportunità di rendere il Building Information Modeling obbligatorio (nonché alla estensione temporale necessaria affinché ciò possa avvenire) non è altro che la cartina da tornasole che concerne tale controversia.

Il ruolo della Committenza Pubblica nel Processo di Digitalizzazione è cruciale, ma, più che passare attraverso la dimensione tecnologica, passa tramite una riappropriazione di una capacità di Governo del Programma Pluriennale e dei singoli Procedimenti che dipende in buona misura dalla natura dei Prodotti Immobiliari e Infrastrutturali che, essa Committenza. appunto, origina e commissiona.

Al contempo, una simile capacità, più che dall'aspetto tecnologico, è condizionata dalla natura dei rapporti contrattuali e delle formule finanziarie: purtroppo, però, le forme maggiormente idonee per garantire la Collaborazione e l'Integrazione sono difficilmente compatibili con i presupposti della Legalità, non intrinsecamente, bensì alla luce di una attitudine e di una mentalità consolidata presso molti Operatori del Mercato.

Ecco la ragione per cui le modalità più innovative del diritto comunitario sono state, in parte, accantonate nella trasposizione nell'ordinamento nazionale.
Al contempo, però, questa notazione evidenzia come l'Innovazione Tecnologica, che abilita letteralmente la Digitalizzazione, non costituisca, di essa medesima, l'elemento saliente.

Si tratta, allora, anzitutto, di comprendere come rendere obbligatoria la Modellazione Informativa significhi fare sì che, nei termini computazionali della Data Driveness, all'interno di un Ecosistema Digitale, l'intera Catena di Fornitura, l'intera Filiera, agisca nell'orizzonte vasto del Ciclo di Vita, in qualche maniera, a partire proprio dalla Committenza, dominando l'oggetto contrattuale sin dai primordi: ma anche, in virtù della Tracciabilità, possa permettere, colle Data Analytics, una Intelligence relativa al Business a favore di Committenti, dei loro Finanziatori e dell'Autorità competente.

Sfortunatamente, sempre più raramente la Domanda presenta le caratteristiche summenzionate, mentre l'Offerta seguita a nutrirsi delle categorie della conflittualità relazionale e della frammentazione dimensionale.

L'adozione vincolante della Modellazione Informativa non può, pertanto, prescindere da un tale cambio di paradigma che, peraltro, pure in ambito di onerosità culturale e materiale, non è indifferente e che presuppone la definizione di una vera e propria Politica Industriale per il Settore delle Costruzioni, non semplicemente l'adozione di un Dispositivo Legislativo.
Di conseguenza, si verifica una frizione tra l'intenzione di generare una «fuga in avanti» che assomigli alla urging pressure britannica e, all'inverso, un certo disincanto sulla sua probabilità di successo nonché sulla strumentalizzazione che di essa possa essere operata.

Naturalmente tutti i maggiori Stati Membri della UE 28 hanno posto, almeno con un ambito di applicazione parziale, delle scadenze temporali per l'introduzione estensiva della Modellazione Informativa, da intendersi come metodologia di Programme e di Project Management.

Parimenti, queste soglie temporali rappresentano non un punto di arrivo, bensì un punto di partenza rispetto a un obiettivo, a un traguardo, ben più ambizioso che investe la Smart Land e l'Internet of All Things and Services: la Digitalizzazione compiuta delle Società e dell'Economia, un vasto programma.

Il che determina un campo tensionale tra un atteggiamento di notevole prudenza sul significato e sulla portata dell'Innovazione di Processo e di Prodotto di cui si discorre, che tende a considerare improbabile il suo perseguimento nel breve periodo, e un atteggiamento di maggiore urgenza, che ritiene, comunque, che una accelerazione drastica possa, pur nei suoi limiti, determinare un cambio di passo, altrimenti inattuabile a causa della mentalità dilatoria degli Attori del Settore.
Resta, però, il fatto che in altri Paesi la Transizione, Digitale, ma anche da intendersi come Energetico-Ambientale e Sociale, si sta attuando grazie a Strutture Governative opportunamente dotate di risorse finanziarie e di mandati condivisi tra le Istituzioni e le Parti: tanto che, ad esempio, nel Regno Unito, ci si chiede spesso se veramente tale Piattaforma possa privarsi rapidamente del supporto pubblico o meno.

Occorre, perciò, non traguardare esclusivamente la strumentalità, micidiale dispositivo di fallimento dei tentativi di Riconfigurazione del Settore, e, allo stesso tempo, determinare con precisione i sistemi di convenienze, i dividendi che possano essere conseguiti dai Decisiori Politici ed Economici.