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Dopo la legge sui Periti, quale professione avremo per il futuro? e ci sarà una professione ?

Dopo la legge sui Periti, quale professione avremo per il futuro? e ci sarà una professione ?

Qualche giorno fa è stata approvata una legge con cui si stabilisce che da qui a 5 anni chi vuole fare la professione di Perito debba prendersi una Laurea Breve. Il messaggio è il seguente: “Caro Perito, che da trent’anni ti occupi di problemi tecnici, svolgi la tua professione con grande attenzione e serietà, che versi contributi, che costruisci un patrimonio di relazioni da consegnare - forse - un giorno a tuo figlio, preparati, dovrai frequentare un corso con una serie di docenti, di cui molti sapranno la metà di quello che sai te, che non hanno messo piede in un cantiere e non si è mai occupato di un problema reale, e arrivare a un titolo di studio triennale. Attenzione, ci saranno comunque delle scorciatoie, perché nascerà qualche corso di laurea ad hoc per consentire a te di proseguire nell’esercizio e, ad altri, di guadagnare sulla situazione. Fa attenzione, se non ti adegui, quella è la porta, sei obsoleto, sei il nulla, per noi non conti più niente."
 
Fra poco toccherà ai geometri. Ma gli ingegneri ed architetti non possono ne ridere ne sorridere, perchè un giorno potrebbe capitare anche a loro. Potrebbe arrivare una nuova direttiva, probabilmente dall’Europa, in cui si afferma che per potere essere iscritto all’albo occorrerà anche il master di specializzazione …” oppure che gli studi con meno di 20 persone non possano esistere e potranno operare solo le società di professionisti. 
 
Uno scenario impensabile? purtroppo no. Basta osservare con che velocità hanno approvato tutta una serie di norme vessatorie per la professione, senza alcun rimorso o attenzione: eliminazione delle tariffe minime (lo vuole l’Europa), obbligo della formazione (lo vuole l’Europa), obbligo del POS (lo vogliono le banche …), obbligo dell’Assicurazione, spostamenti al di fuori degli Ordini delle Commissioni Deontologiche. Lo scrisse Agatha Christie. "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Il disegno è quindi tracciato: rendere gli Ordini delle mere Associazioni e non più un organo dello Stato, per poi impossessarsi dei patrimoni della casse previdenziali private (che tanto gola fanno allo Stato) e fare diventare la professione un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti, d’altronde esiste già una Confprofessioni.
 
Ora l’obiettivo è quello di sancire la obsolescenza del sistema professionistico italiano: è fatto di studi piccoli e poco aggiornati, in parte condotto da diplomati. Non sono digitalizzati, non sono organizzati, non sono aggiornati.
 
Ecco perchè la campagna di oggi è quella di affermare che, nel nome dell’internazionalizzazione, sia necessario procedere, velocemente, nel riorganizzare, anzi, nel far confluire, la professione nelle società di ingegneria superorganizzate. Una conferma? le nuove norme sulla concorrenza e la possibilità per le società di ingegneria di partecipare ai lavori privati.
 
Occorre quindi con urgenza che ci si occupi del nostro futuro. Ma non attraverso una difesa ad oltranza sia delle tradizione che delle singole categorie professionali, sulla base di schemi vecchi e obsoleti e titoli di studio che ormai non raccontano e non garantiscano più nulla. Dobbiamo stare attenti in questa fase di passaggio a non creare regole e regoline che nel voler tutelare il passato pongano un vincolo invalicabile sul futuro. Fra poco avremo quattro lauree triennali diverse: quelle per chi vuole fare il perito, quelle per chi vuole fare il geometra. Quelle per chi vuole fare l’ingegnere triennale. Quelle di chi vuole proseguire gli studi. E’ questo il futuro che vogliamo disegnare per i nostri figli ?

Credo fermamente che sia giunto il momento di costruire un progetto futuro per la professione, che non abbia come base la semplice definizione dei titoli di studio, ma che al centro ponga il tema dell’uomo professionista e delle sue competenze. Perché se non saremo noi a presentare un progetto vero, noi che la professione la conosciamo, allora dovremo continuare a subire le angherie di altri.